fantasy
‹fä′ntësi› s. ingl. (propr. «fantasia»), usato in ital. al femm. (e pronunciato comunem. ‹fànta∫i›). – Genere letterario narrativo, accolto in seguito anche nel cinema, diffusosi inizialmente [...] delle fiabe di magia, delle saghe e delle mitologie nordiche e della letteratura anglosassone medievale. Anche con uso aggettivale: un romanzo f. e, per estens., giochi f., fumetti f., che si ispirano al mondo e ai personaggi descritti nei racconti ...
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sciropposo
sciroppóso agg. [der. di sciroppo]. – 1. Denso e dolciastro come uno sciroppo: un liquido sc.; vini, liquori sciropposi. 2. fig., spreg. Che è caratterizzato da un sentimentalismo esagerato, [...] sdolcinato, languido: romanzo, film sciropposo. ...
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trimalcionico
trimalciònico agg. (pl. m. -ci), letter. – Degno di Trimalcione o Trimalchione, un ricco ma rozzo liberto che, nel romanzo Satyricon dello scrittore latino Petronio, imbandisce una cena [...] spettacolare, infastidendo però i convitati con le continue spiegazioni relative alle vivande presentate e alla loro preparazione: un banchetto t.; contegno t., ecc ...
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ristampabile
ristampàbile agg. [der. di ristampare]. – Che si può ristampare: opera, romanzo r.; libro non r. senza il permesso dell’autore. ...
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demi-vierge
‹dëmì vi̯èrˇ∫› s. f., fr. (propr. «semi-vergine»). – Ragazza che, pur avendo rapporti sessuali, mantiene tuttavia integra la sua verginità anatomica (di solito con l’intenzione di serbarla [...] per il matrimonio); l’espressione deriva dal titolo di un romanzo (1894), ridotto poi in commedia (1895), di M. Prévost, Les demi-vierges. ...
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ristampare
v. tr. [comp. di ri- e stampare]. – Stampare di nuovo, ripubblicare un’opera a stampa senza apportare mutamenti di rilievo e senza procedere a una nuova composizione: r. un romanzo, un manifesto; [...] r. una serie di francobolli, in filatelia ...
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pubblicabile
pubblicàbile agg. [der. di pubblicare]. – Che si può pubblicare, che ha i requisiti per la pubblicazione, per la diffusione per mezzo della stampa: una notizia p., non p.; un manoscritto [...] difficilmente p. perché di scarso interesse; l’editore gli ha fatto sapere che il suo romanzo per ora non è pubblicabile. ...
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partorire
(ant. parturire) v. tr. [dal lat. parturire «avere le doglie del parto», der. di parĕre «partorire, generare», part. pass. partus] (io partorisco, tu partorisci, ecc.). – 1. Dare alla luce, [...] ). b. fig. Produrre con le facoltà intellettuali (per lo più in contesti di tono iron. o scherz.): non fa che p. un romanzo dopo l’altro; è tutto il giorno che sta meditando: vediamo che cosa partorirà la sua mente. Più genericam., produrre, causare ...
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pubblicare
(ant. o letter. publicare) v. tr. [dal lat. publicare, der. di publĭcus «pubblico1»] (io pùbblico, tu pùbblichi, ecc.). – 1. Rendere pubblico, cioè noto a tutti, far conoscere pubblicamente, [...] ). 2. Rendere di pubblico dominio per mezzo della stampa: p. un libro, una rivista, un settimanale, un giornale; il romanzo è stato pubblicato a puntate su una rivista; è una casa editrice che pubblica prevalentemente testi classici; i giornali hanno ...
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pubblicazione
pubblicazióne (ant. o letter. publicazióne) s. f. [dal lat. publicatio -onis (der. di publicare: v. pubblicare), che in età classica aveva solo il sign. di «confisca»]. – 1. L’atto del [...] ; curare la p. di un testo, di un’opera, di una collana di novelle; p. di un giornale, di una rivista; un romanzo di recente p.; iniziare, sospendere, riprendere la p. di un quotidiano; è stata annunciata la p. di un nuovo rotocalco. b. In ...
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Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel r. cavalleresco e nel r. cortese, anch’esso...
In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura...