vulcano
s. m. [dal lat. Vulcanus «Vulcano», nome del dio del fuoco e di un’isola del gruppo delle Lipari]. – 1. a. In geologia, profonda apertura naturale della crosta terrestre attraverso cui, in seguito [...] , e di attività singolarmente dinamica: aver la testa come un v.; quell’uomo, quella donna è un v.; All’idea di quel metallo [dell’oro] ... Un vulcano la mia mente Già comincia a diventar (dal Barbiere di Siviglia di Rossini). ◆ Dim. vulcanétto. ...
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calunnia
calùnnia s. f. [dal lat. calumnia]. – Diceria, imputazione o denuncia, coscientemente falsa, con cui si attribuisce a una persona una colpa, un reato o comunque un fatto che ne offenda la reputazione: [...] letter. artefice, fabbro di calunnie; La c. è un venticello ... (C. Sterbini, nel libretto del Barbiere di Siviglia musicato da G. Rossini). Con senso attenuato, anche scherz., di fatti non veri in genere (o che si vogliono far credere tali): è una c ...
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oncoproteina
s. f. Proteina codificata da un gene alterato, in grado di indurre la trasformazione neoplastica. ◆ «Non riuscivamo a capire – ha detto ancora [Luciano] Di Croce – come le oncoproteine conducevano [...] della ricerca. (Brunella Giovara, Stampa, 8 febbraio 2002, p. 15, Cronache Italiane).
Composto dal confisso onco- aggiunto al s. f. proteina.
Già attestato nella Stampa del 30 settembre 1992, Tuttoscienze, p. 4 (Francesco P. Rossini e Mauro Risio). ...
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serenata
s. f. [der. di serenare; nelle accezioni del n. 2, incrociato con sera]. – 1. Musica, cui s’accompagna spesso anche il canto, che si esegue di sera o di notte sotto le finestre di una donna [...] , tiorba) e fu anche inclusa in opere: la s. del Don Giovanni di Mozart, del Barbiere di Siviglia di Rossini. b. Composizione strumentale introdotta nel sec. 18° come forma autonoma analoga al notturno, al divertimento e alla cassazione, eseguita ...
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larghetto
larghétto s. m. [dim. di largo]. – In musica, didascalia che prescrive un tempo di esecuzione meno lento e maestoso del largo, usata a partire dall’inizio del ’700 per singole composizioni, [...] singoli tempi di brani in più movimenti e, spec. tra ’700 e ’800, per molte arie e cavatine operistiche, in particolare di Rossini, Bellini e Donizetti; anche, il brano stesso eseguito in tale tempo. ...
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factotum
factòtum s. m. [comp. del lat. fac (imperat. di facĕre «fare») e totum «tutto»]. – Chi, in un’azienda, in una comunità, e in genere in un luogo di lavoro, adempie i più diversi incarichi, o, [...] come giovane di talento, e abile nel mestiere, era, in una fabbrica, di grande aiuto al f. (Manzoni); sono il f. della città (nel Barbiere di Siviglia di G. Rossini). È spesso scherz. o iron., e può essere usato anche al femm.: è la f. del convento. ...
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serpentone
serpentóne s. m. [accr. di serpente]. – 1. Antico strumento a fiato della famiglia dei cornetti, di cui costituiva il più grave. Il nome si riferisce alla forma a serpente di tale aerofono [...] con un suono ruvido, potente, e fu usato come rinforzo dei bassi nelle opere, tra gli altri, di Beethoven, Rossini, Verdi, Mendelssohn; caduto in disuso, viene sostituito, con diversi caratteri fonici, dal trombone basso. 2. Denominazione com. degli ...
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sinfonia
sinfonìa s. f. [dal gr. συμϕωνία «accordo di suoni», comp. di σύν «con, insieme» e ϕωνή «suono»]. – 1. a. poet. Complesso armonico di suoni e voci: dì perché si tace in questa rota La dolce [...] e dell’Ottocento italiani il termine ha continuato a designare la parte orchestrale introduttiva: la s. della Semiramide di Rossini, della Norma di Bellini. 2. fig. a. letter. Complesso armonicamente strutturato di elementi omogenei: s. di colori, di ...
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passare
v. intr. e tr. [lat. *passare, der. di passus -us «passo»]. – I. intr. (aus. essere) 1. a. Andare da un punto a un altro attraversando uno spazio o percorrendolo nel senso della lunghezza: p. [...] Milano (o anche, passò a stare, passò ad abitare a Milano); non ha più il negozio qui, è passato da poco in via Rossini; col mese prossimo, passeremo in una stanza più grande; vogliamo p. in salotto a prendere il caffè? Per estens., con riferimento a ...
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Musicista (Pesaro 1792 - Passy, Parigi, 1868). Figlio di un suonatore di trombetta e di un buon soprano, a Lugo cominciò a profittare degli insegnamenti (clavicembalo e canto) di don Giuseppe Malerbi, finché a Bologna (circa alla fine del 1804)...
Architetto e incisore (Ravenna 1790 - Roma 1857). Studiò a Bologna e, dal 1810, a Roma. Aiutò Canova nei disegni per il tempio di Possagno, ma presto si dedicò all'incisione, acquistando larga rinomanza con varie serie di paesaggi, romani e...