striminzire
(meno com. streminzire e stremenzire) v. tr. [voce di origine tosc., prob. der. di stremare] (io striminzisco, tu striminzisci, ecc.). – Rendere più sottile, far apparire più snello il corpo [...] persona: questo vestito nero ti striminzisce molto; quel giubbottino da adolescente che gli striminziva il busto (SandroVeronesi); come rifl.: cercava di striminzirsi con un busto strettissimo; anche, rendere realmente magro, secco, oppure misero ...
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turbolenza
turbolènza s. f. [dal lat. tardo turbulentia, der. di turbulentus «turbolento»]. – 1. a. non com. Torbidezza, mancanza di limpidezza: t. di un liquido, dell’aria, del cielo. b. Tendenza a [...] ) noto per la sua t.; i dipendenti durante un periodo di fusione entrano in una zona di costante turbolenza (SandroVeronesi). Con valore più concr., al plur., azioni, fatti di turbolenza: anni, tempi di turbolenza; prìncipi in quello tempo molto ...
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sballo2
sballo2 s. m. [der. di sballare2]. – 1. In usi fig., spec. nell’ambito e nel linguaggio giovanile, persona, cosa, situazione che desta grande entusiasmo ed eccitazione: questa macchina è uno [...] effetto di eccitazione e di benessere psicologici e fisici provocato dall’assunzione di droga; anche, il periodo durante il quale un individuo rimane sotto l’effetto di una droga: si è svegliato nei postumi di uno s. di oppio (SandroVeronesi). ...
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buttare
v. tr. [dal fr. ant. bouter «colpire; gettare; germinare», provenz. botar, dal franco *bōtan «colpire»]. – 1. a. Lanciare con la mano un oggetto o lasciarlo andare dopo avergli impresso una certa [...] buttarsi in mare; ci siamo fatti prestare le tavole da due pischelli e ci siamo buttati tra le onde alte (SandroVeronesi); buttarsi sul letto; buttarsi in ginocchio; buttarsi addosso a, o contro qualcuno; buttarsi ai piedi, nelle (o fra le) braccia ...
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caro1
caro1 agg. [lat. carus «amato, diletto» e, quindi, anche «ricercato, costoso»]. – 1. a. Amato, a cui si è affezionati: le persone c.; è un c. ricordo di mio padre; tornare ai c. studî; le più c. [...] memorie; e come da ogni cosa c. che scoprivo d’aver dimenticato ne trassi sollievo (SandroVeronesi). Come vocativo: addio, caro; senti, cara, ecc. (assai frequente come intestazione nelle lettere ad amici e familiari: cara ...; mio caro ...; ...
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distante
agg. [part. pres. di distare; nel sign. 2, dall’ingl. distant]. – 1. a. Che ha una determinata distanza da una persona, da un luogo o in genere da un punto di riferimento: eravamo d. pochi passi; [...] . distaccato): è sempre così d., che sembra superbo; mio padre era tornato l’uomo duro e d. di sempre, l’avversario, la causa prima di tutto ciò che avevo patito (SandroVeronesi); anche riferito al contegno: avere modi d., parlare con tono distante. ...
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macroscopico
macroscòpico agg. [comp. di macro- e -scopico (v. -scopia)] (pl. m. -ci). – 1. Di oggetto che per le sue dimensioni è osservabile a occhio nudo, senza aiuto di strumenti ottici. In partic., [...] m.; la m. evidenza di un fatto; fa una mossa volgare, irridente, rendendo m. il difetto (SandroVeronesi). ◆ Avv. macroscopicaménte, in maniera macroscopica, in modo molto evidente: sbagliare macroscopicamente; è macroscopicamente chiaro che questa ...
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ubbidienza
ubbidiènza (o obbediènza, letter. ubidiènza) s. f. [dal lat. oboedientia, der. di oboediens -entis «ubbidiente»]. – 1. L’atto, il fatto di ubbidire, di accettare cioè e di eseguire un ordine [...] a rimanere così, imbambolato, a provare la rara sensazione di pace che si annida solo nella più cieca u. (SandroVeronesi); disposto sempre all’ubbidienza (Manzoni); lo faccio, o ci vado, malvolentieri e solo per ubbidienza; ridurre qualcuno all’u ...
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piazzata
s. f. [der. di piazza]. – 1. Chiassata, scenata, litigio ad alta voce, in luogo pubblico, davanti ad altre persone: fare una p.; non c’era bisogno di farmi quella p. di fronte ai colleghi!; [...] Che strepito è questo? Che piazzate son queste? (Goldoni); papà s’infuriò, fece una gran p. (SandroVeronesi). 2. non com. Radura in un bosco; per estens., spazio della testa privo di capelli per calvizie. ...
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sbroccare2
sbroccare2 v. intr. [der. di brocca, col pref. s- (nel sign. 3)] (io sbròcco, ecc.; aus. avere), roman. – Perdere completamente il controllo di sé, uscire dai gangheri: avrebbero dovuto capirlo [...] che … aveva sbroccato, perché la sua reazione era stata davvero esagerata, da vero nevrastenico (SandroVeronesi). ...
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Veronesi, Sandro. – Scrittore e giornalista italiano (n. Firenze 1959). Laureatosi in architettura nel corso degli anni Ottanta, si è trasferito a Roma dove ha esordito sulla scena letteraria con il libro Per dove parte questo treno allegro...
Il punto e virgola è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura) costituito dalla combinazione di un punto in alto e di una virgola ‹;›, che ha due funzioni principali:
(a) demarcativa, intesa come «capacità di indicare un confine linguistico»...