sanscritosànscrito agg. e s. m. [dal sanscr. saṃskṛta- propr. «perfetto, elaborato (grammaticalmente)», cfr. saṃskāra-, «sistemazione, regola (grammaticale)», comp. di sam- «con» e kar- «fare»]. – Denominazione [...] si ricostruisce dai documenti epigrafici, il sanscrito si può considerare la modificazione di un moderne dell’India e anche in Occidente per le edizioni di testi sanscriti, sebbene nelle varie province del subcontinente indiano siano in uso anche ...
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vedico
vèdico agg. [der. di veda] (pl. m. -ci). – Del veda, proprio del veda; che concerne il veda o ne è costituito ed espresso: la letteratura v., i testi v., il «corpus» v.; la lingua v., o, come [...] s. m., il vedico, la lingua in cui è redatto il veda, distinta dal sanscrito (sebbene si parli anche di sanscrito-vedico) che ne è la cristallizzazione grammaticale, e più vicina nei caratteri morfologici e sintattici ai dialetti pracriti; l’epoca v ...
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hindi
〈ì-〉 agg. e s. m. [dal pers. hindī «indiano»; in hindi agg. e s. f.]. – Nome di una vasta famiglia di dialetti neoindiani, che occupa all’ingrosso il centro della pianura indogangetica, nell’Unione [...] struttura grammaticale assai semplificata, e al contrario da una notevole ricchezza del lessico, in cui confluiscono, accanto al patrimonio ereditato dal pracrito, numerose parole desunte dal sanscrito e inoltre elementi europei, arabi e persiani. ...
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legamento
legaménto (ant. ligaménto) s. m. [dal lat. ligamentum, der. di ligare «legare»]. – 1. L’atto di legare, di unire; unione, connessione; concr., ciò che serve a legare, a tenere unito. Con accezioni [...] della propria lama al debole di quella dell’avversario. 3. In linguistica, mutamento fonetico (detto anche, con termine sanscrito, sandhi) determinato da un fonema vicino. In partic., e soprattutto nelle lingue moderne, modificazione che un fonema ...
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desinenza
deṡinènza s. f. [dal lat. mediev. desinentia, der. del lat. desinĕre «terminare»]. – In linguistica, terminazione che aggiungendosi a un tema verbale indica la persona, la diatesi e talora [...] del congiuntivo imperfetto, ecc. Fanno ricco uso di desinenze le lingue dette «sintetiche» come il latino, il greco, il sanscrito, alcune lingue semitiche, il tedesco, il serbocroato, ecc.; è invece ridotto l’uso delle desinenze, soprattutto nominali ...
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accusativo
accuṡativo agg. e s. m. [dal lat. accusativus (casus), malamente ricalcato sul greco αἰτιατικ ή (πτ ῶ σις) «(caso) causativo»]. – Caso a. (o semplicem. accusativo s. m.): uno dei casi della [...] l’accusativo è caratterizzato dalla massima uniformità desinenziale, dall’elevata frequenza (è il caso più ricorrente in sanscrito, greco e latino), dalla massima stabilità diacronica (dei casi obliqui è quello che in genere meglio resiste ...
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dvi-
[dal sanscrito dvi- «due»]. – Prefisso chimico, che nel passato fu usato per designare, provvisoriamente, un elemento chimico, non ancora noto, di un dato gruppo del sistema periodico: il nome si [...] forma anteponendo il prefisso al nome dell’elemento noto che si trova, nello stesso gruppo, due posti prima (così, per es., dvi-manganese fu detto il renio) ...
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preformante
s. m. [comp. di pre- e formante]. – Nome dato nella linguistica strutturale a certe consonanti iniziali che si trovano in alcune parole delle lingue indoeuropee e mancano nelle parole corrispondenti [...] in altre lingue (per es., il k- nello slavo kostĭ «osso» accanto al sanscrito ásthi, gr. ὀστέον, lat. os, ecc.), in quanto vengono considerate come antichissimi prefissi. ...
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assibilazione
assibilazióne s. f. [der. di assibilare]. – In fonologia, mutamento di una consonante (dentale, alveolare o palatale) occlusiva in sibilante; per es., le antiche palatali indoeuropee sono [...] diventate sibilanti nelle lingue del gruppo satem: al lat. classico decem ‹dèkem›, gr. δέκα il sanscrito risponde con dasa, il paleoslavo con deşeti. Talvolta il mutamento è condizionato da vocale palatale seguente. ...
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Denominazione del ramo asiatico di una delle lingue indo-arie, veicolo di molte forme della cultura aria dell’India, dal periodo vedico fino ai nostri giorni. Si distinguono: un s. vedico, ovvero la lingua degli inni del Ṛgveda; un s. classico,...
Sarvāstivāda In sanscrito, la «dottrina secondo cui tutte le cose sono reali», professata da una setta buddhista appartenente alla scuola del Hīnayāna e dichiarata eretica dal Concilio di Pāṭaliputra verso la metà del 3° sec. a.C. È filosofia...