saputo
agg. [part. pass. disapere]. – 1. letter. a. Che sa, che è informato di quanto è avvenuto o avviene: fare s. qualcuno, fargli sapere, informarlo di qualche cosa. b. Che ha esperienza e conoscenza, [...] e pedante; spesso riferito a bambini che intervengono in discorsi non adatti alla loro età, assumendo atteggiamenti da adulti e pretendendo disapere tutto: è un bambino troppo saputo. ◆ Dim. saputèllo, con riferimento a bambini o ragazzi: una ...
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sbattere
sbàttere v. tr. [der. di battere, col pref. s- (nel sign. 6)]. – 1. a. Battere e agitare ripetutamente, con forza o anche solo con rapidità: s. i piedi, le ali; s. le palpebre; s. i tappeti, [...] ci sbatte il naso, di chi accetta una verità o un fatto solo dopo essersene reso conto personalmente); s. la testa contro il muro (in senso fig., nonsapere dove s. la testa, essere in preda allo sconforto per nonsapere a chi rivolgersi, che cosa ...
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ridacchiare
(non com. ridicchiare) v. intr. [der. di ridere] (io ridàcchio, ecc.; aus. avere). – Ridere a brevi tratti, per più volte, con suono un po’ smorzato; per lo più con intenzione iron. o maligna [...] o spreg., e comunque senza abbandono o cordialità: a quella proposta si limitò a r.; vorrei sapere che cosa avete da r. voi due; Invece si misero a ridacchiare, e facendo a spallate, con due faccie gioconde da impuniti, imboccarono (Pasolini). ...
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giorno
giórno s. m. [lat. tardo diŭrnum (tempus), dall’agg. diurnus «giornaliero», der. di dies «giorno»]. – 1. In astronomia, intervallo di tempo entro il quale la rotazione della Terra attorno al proprio [...] un bel g. si venne a sapere tutta la verità; verrà un g. in cui ti ricorderai di quanto ti dico (e più espressivamente, loro (Dante); Cantando vai finché non more il g. (Leopardi). In usi fig., e come termine di confronto: vedere la luce del g ...
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poppante
agg. e s. m. e f. [part. pres. di poppare]. – Lo stesso che lattante, bambino che ancora succhia il latte, non ancora divezzato: Una p. volgesi e dal viso Tondo sorride (Carducci). Si usa spesso [...] in tono iron. o spreg., per sottolineare l’immaturità o l’inesperienza dei giovani, spec. se si danno arie da adulti: che cosa ne vuoi sapere tu, che sei ancora un poppante! ...
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ignoranza
s. f. [dal lat. ignorantia]. – 1. Con sign. ristretto, l’ignorare determinate cose, per non essersene mai occupato o per non averne avuto notizia: i. dei proprî doveri; i. di una scienza, di [...] violazione; cullarsi nell’i.; confesso la mia i., per scusarsi dinon intendersi di una data materia o di ignorare cose che si dovrebbero sapere. 2. Più comunem., la condizione di chi è ignorante, cioè privo d’istruzione: vivere nell’i.; sollevarsi ...
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gradire
v. tr. [lat. *gratire, der. di gratus «gradito, accetto»] (io gradisco, tu gradisci, ecc.). – 1. Ricevere, accogliere, accettare di buon animo, con soddisfazione, con piacere: g. un regalo, una [...] sapere, di sentire; gradiremmo che glielo dicessi tu; se permetti, gradirei farti una domanda; ma può anche esprimere risentimento o desiderio più imperioso: gradirei sapere chi vi ha dato quest’ordine. 2. non com. Con uso intr. (aus. avere), essere ...
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skypare
v. intr. Telefonare mediante la rete telematica, utilizzando il programma Skype. ◆ [tit.] Ecco skypare e googlare / Tradurre o tenere i nuovi verbi della tecnica? [testo] […] lo ammetto: non [...] (sedici lettere contro cinque). […] ora dobbiamo decidere: cosa ne facciamo di skype e google? Traduciamo, conserviamo, coniughiamo? Io ho scelto: dall’Australia, skyperò. Voi, fatemi sapere. (Beppe Severgnini, Corriere della sera, 18 ottobre 2007, p ...
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perche
perché avv. e cong. [comp. di per e che1 o che2]. – Grammaticalmente, oltre alle funzioni di avverbio interrogativo e di congiunzione, che sono le più frequenti, può avere quella di pronome relativo [...] che è detto prima: «Oggi non ho intenzione di uscire di casa» «Perché?»; non hai risposto alla mia domanda: fam., il suo bravo p.); i p. sono molti e non tutti si possono dire; l’ha fatto senza un p.; vuol sapere il p. (fam., il p. e il percome); il ...
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ignorare
v. tr. [dal lat. ignorare, corradicale di ignarus (v. ignaro), con vocalismo modificato per influenza di ignotus] (io ignòro, ecc.). – Nonsapere, non conoscere: i. le cause di un fatto; ignoravo [...] sapere o che dispiace non sia conosciuto: non puoi i. la gravità della tua situazione; sono fatti che nessuno dovrebbe ignorare. Il verbo è usato talvolta (sul modello del ted. e dell’ingl.) col particolare sign. di fingere o ostentare dinon ...
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