nonnitudine
s. f. La condizione tipica di chi è nonno, anche in relazione al particolare legame affettivo che si instaura tra il nonno e i nipoti. ♦ Alcuni mesi fa il delicato equilibrio che avevamo [...] nonno. Da quel momento lui vive in funzione della sua «nonnitudine». Telefona 250 volte alla figlia per sapere se il bambino ha starnutito, per saperedi che colore erano le prime scarpe che il bambino ha indossato. Quando torna a casa mi racconta ...
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fonte1
fónte1 s. f. (ant. e poet. masch.) [lat. fōns fōntis]. – 1. a. Vena d’acqua a getto continuo: f. perenne; una limpida f.; attingere acqua alla f.; s’è seccata la f.; la f. non butta più; le f. [...] sapere; f. di energia (per il sign. specifico dell’espressione, nella scienza e nella tecnica, v. energia); f. di radiazioni (in partic. di suoni, di luce); f. di diporto, sinon. di pozzetto o poppetta, cioè la parte estrema poppiera, non pontata, dei ...
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santerello
santerèllo (o santarèllo) s. m. (f. -a) [dim. di santo]. – 1. Ragazzo o uomo religioso e devoto. 2. scherz. o iron. Chi, negli atteggiamenti o nell’aspetto, mostra devozione, umile e rispettosa, [...] trovano riscontro nella realtà: quel s. è capace di imbrogliarci tutti; guardatelo il s., fa finta dinonsapere niente!; io sapevo che questa santarella faceva all’amore con Liolà (Pirandello). ◆ Dim. santerellino (o santarellino), usato soprattutto ...
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saputo
agg. [part. pass. disapere]. – 1. letter. a. Che sa, che è informato di quanto è avvenuto o avviene: fare s. qualcuno, fargli sapere, informarlo di qualche cosa. b. Che ha esperienza e conoscenza, [...] e pedante; spesso riferito a bambini che intervengono in discorsi non adatti alla loro età, assumendo atteggiamenti da adulti e pretendendo disapere tutto: è un bambino troppo saputo. ◆ Dim. saputèllo, con riferimento a bambini o ragazzi: una ...
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sbattere
sbàttere v. tr. [der. di battere, col pref. s- (nel sign. 6)]. – 1. a. Battere e agitare ripetutamente, con forza o anche solo con rapidità: s. i piedi, le ali; s. le palpebre; s. i tappeti, [...] ci sbatte il naso, di chi accetta una verità o un fatto solo dopo essersene reso conto personalmente); s. la testa contro il muro (in senso fig., nonsapere dove s. la testa, essere in preda allo sconforto per nonsapere a chi rivolgersi, che cosa ...
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ridacchiare
(non com. ridicchiare) v. intr. [der. di ridere] (io ridàcchio, ecc.; aus. avere). – Ridere a brevi tratti, per più volte, con suono un po’ smorzato; per lo più con intenzione iron. o maligna [...] o spreg., e comunque senza abbandono o cordialità: a quella proposta si limitò a r.; vorrei sapere che cosa avete da r. voi due; Invece si misero a ridacchiare, e facendo a spallate, con due faccie gioconde da impuniti, imboccarono (Pasolini). ...
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giorno
giórno s. m. [lat. tardo diŭrnum (tempus), dall’agg. diurnus «giornaliero», der. di dies «giorno»]. – 1. In astronomia, intervallo di tempo entro il quale la rotazione della Terra attorno al proprio [...] un bel g. si venne a sapere tutta la verità; verrà un g. in cui ti ricorderai di quanto ti dico (e più espressivamente, loro (Dante); Cantando vai finché non more il g. (Leopardi). In usi fig., e come termine di confronto: vedere la luce del g ...
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poppante
agg. e s. m. e f. [part. pres. di poppare]. – Lo stesso che lattante, bambino che ancora succhia il latte, non ancora divezzato: Una p. volgesi e dal viso Tondo sorride (Carducci). Si usa spesso [...] in tono iron. o spreg., per sottolineare l’immaturità o l’inesperienza dei giovani, spec. se si danno arie da adulti: che cosa ne vuoi sapere tu, che sei ancora un poppante! ...
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ignoranza
s. f. [dal lat. ignorantia]. – 1. Con sign. ristretto, l’ignorare determinate cose, per non essersene mai occupato o per non averne avuto notizia: i. dei proprî doveri; i. di una scienza, di [...] violazione; cullarsi nell’i.; confesso la mia i., per scusarsi dinon intendersi di una data materia o di ignorare cose che si dovrebbero sapere. 2. Più comunem., la condizione di chi è ignorante, cioè privo d’istruzione: vivere nell’i.; sollevarsi ...
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gradire
v. tr. [lat. *gratire, der. di gratus «gradito, accetto»] (io gradisco, tu gradisci, ecc.). – 1. Ricevere, accogliere, accettare di buon animo, con soddisfazione, con piacere: g. un regalo, una [...] sapere, di sentire; gradiremmo che glielo dicessi tu; se permetti, gradirei farti una domanda; ma può anche esprimere risentimento o desiderio più imperioso: gradirei sapere chi vi ha dato quest’ordine. 2. non com. Con uso intr. (aus. avere), essere ...
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