skypare
v. intr. Telefonare mediante la rete telematica, utilizzando il programma Skype. ◆ [tit.] Ecco skypare e googlare / Tradurre o tenere i nuovi verbi della tecnica? [testo] […] lo ammetto: non [...] (sedici lettere contro cinque). […] ora dobbiamo decidere: cosa ne facciamo di skype e google? Traduciamo, conserviamo, coniughiamo? Io ho scelto: dall’Australia, skyperò. Voi, fatemi sapere. (Beppe Severgnini, Corriere della sera, 18 ottobre 2007, p ...
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perche
perché avv. e cong. [comp. di per e che1 o che2]. – Grammaticalmente, oltre alle funzioni di avverbio interrogativo e di congiunzione, che sono le più frequenti, può avere quella di pronome relativo [...] che è detto prima: «Oggi non ho intenzione di uscire di casa» «Perché?»; non hai risposto alla mia domanda: fam., il suo bravo p.); i p. sono molti e non tutti si possono dire; l’ha fatto senza un p.; vuol sapere il p. (fam., il p. e il percome); il ...
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ignorare
v. tr. [dal lat. ignorare, corradicale di ignarus (v. ignaro), con vocalismo modificato per influenza di ignotus] (io ignòro, ecc.). – Nonsapere, non conoscere: i. le cause di un fatto; ignoravo [...] sapere o che dispiace non sia conosciuto: non puoi i. la gravità della tua situazione; sono fatti che nessuno dovrebbe ignorare. Il verbo è usato talvolta (sul modello del ted. e dell’ingl.) col particolare sign. di fingere o ostentare dinon ...
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perculare
v. tr. (volg.) Deridere, sbeffeggiare, sfottere; beffare. ◆ Madre Teresa di Calcutta in completo Armani. A breve cavaliere del lavoro. In altre parole in Kirby impari a prendere per il culo [...] il prossimo. (Michela Murgia, Il mondo deve sapere. Romanzotragicomico di una telefonista precaria, Isbn 2010, p. 71, per ora sta facendo il suo sviluppo negli ambienti underground, ancora non ha accesso all'uso ufficiale. Ma il verbo "perculare" c' ...
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certo1
cèrto1 agg., agg. e pron. indef., s. m. [lat. certus]. – 1. agg. Riferito a persona: a. Sicuro, fermamente persuaso: sono c. di quanto affermo; era certissimo di giungere in tempo; far c., rendere [...] indarno L’umana speme (Leopardi). b. Di cui non si può dubitare: l’ho appreso da testimonio certo. 2. agg. Riferito a cosa: a. Che non può essere, o che non è, messo in dubbio: è una notizia c.; sono fatti c.; l’ho saputo da fonte c.; dare per certa ...
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nuotare
(raro e ant. notare) v. intr. [lat. natare, con alterazione non bene spiegata della vocale] (io nuòto, ecc.; il dittongo tende a mantenersi anche fuori d’accento per evitare l’ambiguità con notare [...] presto a n.) sia dell’uomo: sapere, nonsapere n.; imparare, insegnare a n.; n. bene, male; n. come un pesce, con sicurezza e agilità; nuotavo in superficie inseguendo una spigola in un tratto di mare irto di scogli taglienti (Raffaele La Capria); n ...
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guidare
v. tr. [dal provenz. guidar, di origine franca]. – 1. a. Accompagnare, condurre qualcuno facendogli da guida: g. una comitiva, un amico; g. alla visita di una città, di un museo; g. per luoghi [...] . da una luce lontana. Con senso più concr.: g. la mano di qualcuno; g. un arnese, uno strumento, perché vada diritto. b. specifico il verbo pilotare). Usato assol., condurre un autoveicolo: sapere, nonsapere g.; sto imparando a g.; g. bene, male, ...
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voltare
v. tr. e intr. [lat. volg. *voltare, da *volvitare, per il lat. class. volŭtare, der. di volvĕre «volgere»] (io vòlto, ecc.). – 1. tr. a. Muovere, piegare una parte del corpo in una direzione [...] spalle alla fortuna, non volerla o saperla sfruttare; v. le spalle a qualcuno, non volerne più sapere, abbandonarlo, disprezzarlo: vedere agli altri, in varî giochi di carte; v. le pagine di un libro, di un quaderno, di un giornale, e v. pagina, per ...
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battere
bàttere v. tr. e intr. [lat. tardo battĕre, dal lat. class. battuĕre]. – 1. tr. In genere, colpire ripetutamente con le mani o con altro arnese: a. In senso proprio: b. qualcuno, picchiarlo, [...] muro, per indicare disperazione, dispiacere per qualche errore commesso; non saper dove b. il capo, nonsapere a chi né dove rivolgersi, nonsapere a quale partito appigliarsi, e sim.; sono curioso di vedere dove andrà a b., cioè come si risolverà ...
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venire
v. intr. [lat. vĕnire] (pres. indic. vèngo [ant. o poet. vègno], vièni, viène [poet. ant. vène], veniamo [ant. vegnamo], venite, vèngono [ant. o poet. vègnono]; pres. cong. vènga [ant. o poet. [...] equivalenti a ma che mi racconti?, non vorrai insegnare a me!). Può anche indicare l’inizio di un fatto, di uno stato: guai se la cosa si venisse a sapere!; analogam., con un sostantivo deverbale: v. a conoscenza di qualche cosa, v. a maturazione. In ...
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