sacco
s. m. [lat. saccus, dal gr. σάκκος, di origine semitica (ebr. sáq)] (pl. -chi; ant. o pop. tosc. le sacca). – Termine che, nell’antichità, indicò genericam. un tessuto grossolano, solitamente di [...] in astuzia, costringerlo con i proprî argomenti (veri o speciosi) a tacere, o metterlo in difficoltà, in condizione dinonsapere che cosa rispondere, fargli fare ciò che si vuole, ingannarlo, raggirarlo e sim.: se la cosa avesse a decidersi ...
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idea
idèa s. f. [dal gr. ἰδέα, propr. «aspetto, forma, apparenza», dal tema di ἰδεῖν «vedere»]. – 1. a. Nel sign. più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più [...] , o immaginare: hai i. di ciò che ti aspetta?; in frasi negative, non avere i. di qualcosa, non avere la minima i., nonsapere affatto, non riuscire a immaginare: non ho i. (o non ho nessuna i.) di come funzioni questo congegno; non avevo la minima i ...
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per
pér prep. [lat. pĕr]. – Come le altre prep. proprie, può fondersi con l’articolo determinativo per dare luogo alle prep. articolate, raramente usate, pel (per il), pei o pe’ (per i), e ad altre, [...] (peggio) per lui. e. Per indicare una convenienza: non fa per te; non è pane per i tuoi denti; è proprio quello che . Per introdurre un complemento di mezzo (secondo l’uso lat. per litteras, per nuntios e sim.): mi fece sapere per la sua segretaria; ...
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posta1
pòsta1 s. f. [lat. pŏsĭta, part. pass. femm. di ponĕre «porre»; cfr. posto part. pass. e s. m.]. – 1. a. ant. Posto assegnato o stabilito per fermarsi temporaneamente o per stare definitivamente: [...] ci si trova o dove si può esser trovati; con sign. lievemente diverso, non avere p. di qualcuno, nonsapere dove si trovi, non poterlo rintracciare; p. di lui non si potea avere, come colui che sempre stava avvisato in queste faccende (Sacchetti). b ...
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pesce
pésce s. m. [lat. pĭscis]. – 1. a. Nome dei vertebrati acquatici inferiori con scheletro interno cartilagineo o osseo (v. pesci1); nel linguaggio com. si comprendono erroneamente sotto questo nome [...] p. su qualcosa, protendersi su di essa manifestando avidità, curiosità e sim. (si gettarono a p. sui pasticcini); andare a far compagnia ai p., annegare; nonsapere che pesci prendere, o pigliare, nonsapere che cosa fare, quale comportamento tenere ...
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lume
s. m. [lat. lūmen (-mĭnis), affine a lūx «luce»]. – 1. a. In genere, sorgente luminosa, apparecchio o mezzo, anche molto semplice, per produrre luce artificiale e illuminare: Facesti come quei che [...] di que’ lumi (Dante), di quegli spiriti beati; più com., nell’uso letter., persona di gran merito e di gran sapere da cui proviene luce di l. della ragione, diventare pazzo, o infuriarsi fino a non aver più il controllo e la coscienza dei proprî atti. ...
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sale
s. m. [lat. sal salis «sale» (e anche «mare») e, in senso fig., «arguzia»: voce di origine indoeur., affine al gr. ἅλς ἁλός che ebbe gli stessi sign.]. – 1. In chimica, composto derivante da un [...] ci ho messo né s. né pepe (Palazzeschi); essere senza s., nonsapere né di s. né di pepe, di discorso o scritto scipito, o di persona sciocca, insignificante; meno com., in unione con pepe, la frase rispondere col s. e col pepe, con vivacità polemica ...
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anima
ànima s. f. [lat. anĭma, affine, come anĭmus, al gr. ἄνεμος «soffio, vento»]. – 1. Nell’accezione più generica, il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, origine e [...] ; volersi un bene dell’a., amarsi moltissimo; donare con tutta l’a., di vero cuore; gli occhi sono lo specchio dell’a., rivelano i sentimenti intimi di una persona; non si può sapere ciò che uno ha nell’a.; recitare, cantare, suonare con a., con ...
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presentare
preṡentare v. tr. [dal lat. tardo praesentare, der. di praesens -entis: v. presente1)] (io presènto, ecc.). – In genere, portare alla vista d’altri, mostrare. 1. Con compl. oggetto di cosa: [...] respinta; p. le dimissioni, rassegnarle. b. non com. Porgere offrendo: gli presentò un vassoio di dolci perché ne prendesse. c. ant. ; se dovesse presentarsi qualche ostacolo, fammelo sapere; di idee, pensieri, immagini, presentarsi alla mente ...
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codice giallo
loc. s.le m. Nel servizio sanitario, segnale che classifica una situazione di gravità media, un livello di pericolo non elevato. ◆ Per sapere quanti sono gli errori a Bologna si confrontano [...] codice riferito dai lettighieri. In questo modo si può sapere quanti codici gialli erano in realtà situazioni più gravi in realtà non avevano nessun coinvolgimento delle funzioni vitali e avrebbero dovuto essere dei codici gialli. (Danilo Di Diodoro, ...
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ITALIA
Roberto Almagià
Giovanni Tommasini
Lazzaro Dessy
Vincenzo Longo
Gino Ducci
Giuseppe Santoro
Roberto Tremelloni
Luigi Bernabò-Brea
Luigi Salvatorelli
Mario Torsiello
Aldo Garosci
Arnaldo Bocelli
Giovanni Becatti
Giulio Carlo...