intanarsi
v. intr. pron. [der. di tana]. – Propr., entrare nella tana, nascondersi in una tana, detto d’animale. Più spesso in senso estens., riferito a persona o animale, nascondersi, rifugiarsi, serrarsi [...] di cose che non si riesce a ritrovare (con sign. simile a imbucarsi): dove si sarà intanata la mia penna?; con sign. analogo, è usata talvolta la forma trans., nascondere, imbucare qualcosa in modo che sia difficile ritrovarla: si può sapere ...
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cucinare
v. tr. [lat. *cocinare, variante di coquinare; v. cucina]. – 1. Preparare e cuocere le vivande: c. la carne, il pesce; c. il pranzo, la cena. Con uso assol.: stava cucinando, quando sono entrato; [...] anche nel senso di far da cucina, fare da cuoco: sapere, non saper c.; mia madre cucina benissimo. 2. fig., fam. Accomodare, elaborare, rifinire: questi sono i concetti da esporre: cucinali ora tu come sai. Nel linguaggio giornalistico, c. un ...
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dissetare
v. tr. [der. di sete, col pref. dis-1] (io disséto, ecc.). – Levare la sete: il gelato rinfresca ma non disseta; rifl.: dissetarsi alla fontana. Anche fig.: d. la mente e sim., saziando il [...] desiderio di conoscere; e nel rifl.: dissetarsi alle fonti del sapere. ◆ Part. pres. dissetante, anche come agg. e s. m.: una bibita dissetante; caramelle dissetanti; preferisco i dissetanti agli alcolici; per me, il migliore dissetante è l’acqua ...
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solere
solére v. tr. e intr. [lat. solēre] (pres. sòglio, suòli [ant. sògli o suògli], suòle, sogliamo, soléte, sògliono; pass. rem. soléi, solésti, ecc.; pres. cong. sòglia, ecc.; part. pass. sòlito). [...] l’antica prora De l’acqua più che non suol con altrui (Dante); Di paura tremando, come suole Per picciol ventolin (Angiolieri); anche con funzione perifrastica: ben lo soglio sapere [= ben lo sapevo], e hol già letto ne la Bibbia (Giamboni). ...
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ridomandare
(ant. o region. ridimandare) v. tr. [comp. di ri- e domandare]. – 1. Domandare di nuovo: gli ridomandai come si chiamava, ma neppure questa volta rispose; domanda e ridomanda, alla fine riuscii [...] a sapere il suo indirizzo. 2. Domandare in restituzione, richiedere: r. una somma data in prestito. 3. non com. Rispondere a una domanda con un’altra domanda: mi domandò che cosa facessi, e io gli ridomandai perché voleva saperlo. ...
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altrimenti
altriménti (ant. altriménte o altraménti o altraménte) avv. [der. di altro, col suff. -mente]. – 1. In modo diverso, in altro modo: comportarsi, agire, pensare a.; se tu facessi a. da come [...] : se sai, parla, a. taci; la ragazza gli aveva dato la mano e lo aveva pregato di reggerla a. sarebbe caduta in mezzo alle spine (Luigi Malerba). 3. ant. Affatto, punto, per rafforzare una negazione: senza sapere a. chi egli si fosse (Boccaccio). ...
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docta ignorantia
〈... in’orànzia〉 (lat. «dotta ignoranza»). – Espressione che risale a s. Agostino, ma resa celebre dall’opera De docta ignorantia di Nicolò Cusano (1401-1464), la quale indica la posizione [...] e l’infinito, se non per via negativa, negando cioè di lui ogni attributo e riconoscendo di potersi avvicinare all’Assoluto solo sapendodinonsapere (ignorantia quindi, ma docta perché si pone al di là e al di sopra di ogni più completo conoscere ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si [...] cui sono formati i cognomi più antichi, del tipo Lorenzo dei Medici, Cola di Rienzo): diceva d’averlo saputo dal tal dei tali, da non so chi, da persona che ora non ricordo o che non vale la pena di nominare. 3. a. agg. e pron. indef. Preceduto da un ...
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domandare
(ant. o tosc. dimandare) v. tr. e intr. [lat. demandare «affidare, raccomandare», poi «chiedere»]. – 1. tr. Rivolgersi con parole a qualcuno per ottenere risposta: domandagli come si chiama, [...] prima, se gli occorre qualcosa, ecc.; d. l’ora; d. il prezzo di un oggetto, chiedere quanto costi; a me lo domandi?, quando ci viene chiesta una notizia che non possiamo sapere o che non riguarda noi; frasi proverbiali: d. è lecito (a cui si aggiunge ...
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intrigare
v. tr. e intr. (io intrigo, tu intrighi, ecc.). – 1. Altra forma (soprattutto settentr.) per intricare, nei sign. di avviluppare insieme, arruffare, disordinare e sim.: i. una corda; mi si [...] chiari, e pieni d’imbrogli (è più espressivo che intricato); è una faccenda, o ci troviamo in una situazione, veramente intrigata; di persona, essere intrigato in una faccenda, esserci coinvolto, implicato, o preso in modo da nonsapere come uscirne. ...
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