cercare
v. tr. [lat. tardo cĭrcare «andare intorno», der. di circa «intorno»] (io cérco, tu cérchi, ecc.). – 1. a. Adoperarsi per trovare o ritrovare cosa o persona: c. la penna, la chiave di casa, gli [...] filosofo venne a visitarmi per c. il mio parere su un libro (P. Verri). e. Studiarsi di scoprire, di venire a sapere, a conoscere: c. la verità; non bisogna stare a c. perché il Signore ci castiga (Verga). 3. Perlustrare, visitare attentamente: poi ...
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lecito
lécito (ant. lìcito) agg. [lat. lĭcĭtus, part. pass. di licēre «esser lecito»]. – Che è ammesso dalle leggi morali, che è conforme alle norme dell’onestà o della convenienza, al buon costume, [...] cortesia), non è cioè proibito, quando qualcuno si adombra a una nostra domanda o si rifiuta di rispondere; non è l., non è permesso se è l. (sottint. domandartelo)?; se è l., potrei saperedi che cosa sono accusato? ◆ Avv. lecitaménte, in modo lecito ...
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cabarettaro
s. m. (iron.) Attore da cabaret, che intrattiene il pubblico con battute facili e estemporanee. ◆ Ha mai incontrato la signora Franca Ciampi che definì la sua tv «una tv deficiente»? «Mai. [...] Però, più tardi, mi ha fatto sapere che non ce l’aveva con me, un toscano come suo marito il presidente, ma con la televisione nel sapendo che devo più al primo che alla seconda, e concedere spazio alla mia anima di “cabarettaro”, capace di inventare ...
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meraviglia
meravìglia (tosc. o letter. maravìglia) s. f. [lat. mīrabĭlia, propr. «cose meravigliose» (pl. neutro dell’agg. mīrabĭlis «mirabile, meraviglioso»), con alterazione della quantità e del timbro [...] talvolta s’aggiunge e madre del sapere. b. Con valore attivo, il far meravigliare: È del poeta il fin la meraviglia (Parlo de l’eccellente, non del goffo): Chi non sa far stupir, vada a la striglia, noti versi di G. B. Marino (La Murtoleide, XXXIII ...
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accortezza
accortézza s. f. [der. di accorto]. – L’essere accorto; perspicacia, astuzia prudente e previdente: avere a., essere dotato di grande a.; agire con molta a.; la proverbiale a. di Ulisse; precisando: [...] ha avuto l’a. dinon farlo sapere a nessuno. ...
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insaputa
s. f. [der. disapere, col pref. in-2, ricalcato sul fr. à l’insu de ..., à mon insu, ecc.]. – Propr., non consapevolezza (cfr. saputa); si usa solo nelle locuz. all’i. di qualcuno, all’i. di [...] che qualcuno o che alcuno lo sapesse, senza far sapere nulla ai genitori; oppure a mia, a nostra i., ecc., senza che io, che noi lo sapessimo, di nascosto da me, da noi, ecc. Tali locuzioni sono riferite di solito a persone che operano o a fatti che ...
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insciente
insciènte agg. [dal lat. insciens -entis, comp. di in-2 e sciens -entis, part. pres. di scire «sapere»], letter. raro. – Ignaro, che non è a conoscenza di qualche cosa; riferito in partic. [...] a chi trasgredisce un ordine o una legge ignorandone l’esistenza. ◆ Avv. inscienteménte, senza saperlo, inconsapevolmente: dichiarò di avere inscientemente trasgredito il regolamento. ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] ; tenersi a un metodo, seguirlo fedelmente; sapere a che tenersi, come regolarsi. e. letter. Trattenersi, contenersi, nel senso di frenare i proprî impulsi: poi che alquanto tenuta si fu, non potendo più tenersi, pregò Ricciardo ... (Boccaccio ...
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ricadere
v. intr. [comp. di ri- e cadere] (coniug. come cadere; aus. essere). – 1. Cadere di nuovo: Supin ricadde e più non parve fora (Dante); ho tentato di rialzarmi ma sono ricaduto. In varî usi fig.: [...] per eredità o per diritto: per la sua morte i suoi beni ricaggiono a me (Machiavelli); Né crede che voi siate in questo errore, Dinonsapere a cui ricade il regno (Pulci). 4. In chimica, la locuz. a ricadere è usata per indicare un particolare tipo ...
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essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice [...] : farò tutto quanto è in me; per quanto è in noi, e sim. E. in grado di ..., sapere, potere: non sono in grado di risponderti; il ferito non era in grado di camminare. E. in sé, avere piena coscienza dei proprî atti e delle proprie parole (al contr ...
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