accortezza
accortézza s. f. [der. di accorto]. – L’essere accorto; perspicacia, astuzia prudente e previdente: avere a., essere dotato di grande a.; agire con molta a.; la proverbiale a. di Ulisse; precisando: [...] ha avuto l’a. dinon farlo sapere a nessuno. ...
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insaputa
s. f. [der. disapere, col pref. in-2, ricalcato sul fr. à l’insu de ..., à mon insu, ecc.]. – Propr., non consapevolezza (cfr. saputa); si usa solo nelle locuz. all’i. di qualcuno, all’i. di [...] che qualcuno o che alcuno lo sapesse, senza far sapere nulla ai genitori; oppure a mia, a nostra i., ecc., senza che io, che noi lo sapessimo, di nascosto da me, da noi, ecc. Tali locuzioni sono riferite di solito a persone che operano o a fatti che ...
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insciente
insciènte agg. [dal lat. insciens -entis, comp. di in-2 e sciens -entis, part. pres. di scire «sapere»], letter. raro. – Ignaro, che non è a conoscenza di qualche cosa; riferito in partic. [...] a chi trasgredisce un ordine o una legge ignorandone l’esistenza. ◆ Avv. inscienteménte, senza saperlo, inconsapevolmente: dichiarò di avere inscientemente trasgredito il regolamento. ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] ; tenersi a un metodo, seguirlo fedelmente; sapere a che tenersi, come regolarsi. e. letter. Trattenersi, contenersi, nel senso di frenare i proprî impulsi: poi che alquanto tenuta si fu, non potendo più tenersi, pregò Ricciardo ... (Boccaccio ...
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ricadere
v. intr. [comp. di ri- e cadere] (coniug. come cadere; aus. essere). – 1. Cadere di nuovo: Supin ricadde e più non parve fora (Dante); ho tentato di rialzarmi ma sono ricaduto. In varî usi fig.: [...] per eredità o per diritto: per la sua morte i suoi beni ricaggiono a me (Machiavelli); Né crede che voi siate in questo errore, Dinonsapere a cui ricade il regno (Pulci). 4. In chimica, la locuz. a ricadere è usata per indicare un particolare tipo ...
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essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice [...] : farò tutto quanto è in me; per quanto è in noi, e sim. E. in grado di ..., sapere, potere: non sono in grado di risponderti; il ferito non era in grado di camminare. E. in sé, avere piena coscienza dei proprî atti e delle proprie parole (al contr ...
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allora
allóra (tronc. allór) avv. [lat. *ad illam hōram]. – 1. In quel momento, in quell’istante: Allor fu la paura un poco queta (Dante); a. non compresi subito; per estens., in quel tempo: a. usavano [...] a. sì che mi vidi perduto. In locuzioni: di a., d’a., di quel tempo: la moda di oggi è assai diversa da quella d’a. (riferito quel momento: ero stato in casa fino a.; e fino a. non potrò sapere nulla?; per a., per quel tempo, per quel giorno (futuro): ...
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intenzione
intenzióne s. f. [dal lat. intentio -onis, der. di intendĕre «tendere, rivolgere»; il sign. 4 si riconnette con intendĕre nel sign. di «capire»]. – 1. a. Orientamento della coscienza verso [...] : io l’i. l’avevo, per scusarsi dinon essere riuscito (spesso per debolezza di volontà) in cosa che sarebbe stata un bene; l’i. però l’hai avuta!, come accusa a chi, volendo fare il male o un danno, non ha poi saputo o potuto farlo, o s’è pentito a ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, [...] scrivere, oppure per cancellare, per annullare una scritta (di qui l’espressione fig. fare un s. di croce su qualche cosa, o più brevemente farci una croce sopra, non volerne più sapere, dimenticarla e non parlarne più). Con altro senso, il s. della ...
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dito
s. m. [lat. dĭgĭtus] (plur. f. le dita; plur. m. i diti, se considerati separatamente). – 1. Ciascuno dei segmenti terminali della mano e del piede: nell’uomo sono in numero di cinque per ciascun [...] un gesto, non aver voce in capitolo, essere nell’impossibilità di reagire; puntare il d. su o contro qualcuno, accusarlo; si contano sulle d. della mano, di cose o persone in numero assai limitato; avere sulla punta delle d., sapere alla perfezione ...
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ITALIA
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