cattivo
agg. [lat. captīvus «prigioniero», der. di capĕre «prendere»; il sign. odierno ha avuto origine dalla locuz. del lat. crist. captivus diabŏli «prigioniero del diavolo»]. – È l’opposto di buono, [...] maniere, brusche, scortesi, violente (anche sostantivato: se non cede con le buone, dovrà cedere con le cattive); tutto il buono della mela, e il c. l’ha dato a me; saperedi c., detto del cibo, aver preso odore o sapore disgustoso, essersi guastato. ...
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intuitivo
agg. [der. di intuire]. – 1. Relativo all’intuizione e all’intùito, che si apprende per intuizione, basato sull’intuizione: atto i. della mente; conoscenza i. (in contrapp. a conoscenza discorsiva), [...] artistica sia definita «intuizione» e non attività logica o razionale; in pedagogia, metodo i., metodo d’insegnamento basato sulla presentazione immediata o sull’esperienza diretta di ciò che costituisce l’oggetto del sapere. Verità i., che s ...
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sicuro
(ant. securo) agg. [lat. secūrus «tranquillo, senza preoccupazioni» (comp. di se-, che indica separazione o privazione, e cura «preoccupazione»)]. – 1. a. Riferito a persona, che non corre alcun [...] artista, un artigiano s.; un conoscitore s. di opere d’arte; l’alunno non è, non si sente s. in matematica; spesso riferito riguardo alla conoscenza, e insieme alla fiducia, essere s., sapere con certezza, essere persuaso che una cosa, un fatto (o ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] per così poco, a chi si lamenta di piccoli mali; non si sa di che morte si muore (anche fig., scherz.: non sappiamo ancora di che morte dobbiamo m., come andranno le cose, quale sarà la nostra sorte; voglio saperedi che morte devo m., che cosa mi ...
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senza
sènza (ant. sanza) prep. [lat. absĕntiā «in assenza, in mancanza di»; cfr. l’ant. milan. asensa e il vernacolo tosc. insenza; per la variante sanza, v. sanza1]. – Indica esclusione, privazione, [...] dire che, s. contare che ..., con le quali si pone in rilievo un fatto, nello stesso tempo che si dichiara dinon volerne tenere conto: doveva sapere che c’era pericolo, s. dire che io stesso l’avevo avvertito (equivale a «tanto più che», «e inoltre ...
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schiappa1
schiappa1 s. f. [etimo incerto; oscuro è anche il rapporto fra i tre sign. della voce, che potrebbero avere origine diversa ed essere quindi indipendenti l’uno dall’altro]. – 1. non com. Grossa [...] , ma come oratore è una s.; al tressette, al biliardo sei una s.; nel tennis sono sempre stato una s.; è una squadra di schiappe! ◆ Dim. schiappino, nel sign. fig.: ora bisogna sapere che Giuà era il cacciatore più schiappino del paese (I. Calvino). ...
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morte
mòrte s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – 1. a. La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso: è in lutto per la m. di un [...] il momento della m.; Non è ver che sia la morte Il peggior di tutti i mali ( di vita o di m. (o anche si tratta di vita o di m.), questione gravissima, da cui dipende la sorte di qualcuno; sapere vita, m. e miracoli di una persona, conoscere tutto di ...
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significato
s. m. [dal lat. significatus -us «senso, indizio», der. di significare «significare»]. – 1. Termine variamente inteso nella filosofia antica e moderna (e variamente definito nelle relative [...] più generale e comune indica il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici, ecc.): nonsapere il s. di una parola; vorrei conoscere il preciso s. di questo termine tecnico; è un fannullone, nel più ...
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riprendere
riprèndere v. tr. [lat. repre(he)ndĕre, comp. di re- e pre(he)ndĕre «prendere»] (coniug. come prendere). – 1. Prendere di nuovo, prendere un’altra volta; spec. in quei sign. del verbo prendere [...] comando; r. moglie, risposarsi. 2. Spesso non significa propriam. «prendere di nuovo», ma «prendere una cosa dopo averla Quel che vorrei sapere», riprese il primo, «è se que’ signori di Milano penseranno anche alla povera gente di campagna ...» ( ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] dinon dare retta, non dare importanza a ciò che dice; non mi fate p.!, non mi obbligate a dire cose che preferisco tacere, che non altro sign., p. una lingua, conoscerla e sapersi esprimere in quella: parla correntemente quattro lingue; determinando ...
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ITALIA
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