vendere
véndere v. tr. [lat. vēndĕre, comp. di venum dare «dare in vendita» (così come venire «essere venduto» da venum ire)]. – 1. Trasferire ad altri la proprietà di una cosa, di un bene o di un diritto, [...] sapere far valere la propria abilità, i proprî meriti, le proprie idee, ecc.; questa non me la vendi, nondi ..., farebbe qualsiasi cosa pur dinon trovare ostacoli ai suoi propositi o scopi. Averne o essercene da vendere, di cose, anche astratte, di ...
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stasi frenetica
loc. s.le f. Nelle società della tarda modernità, modo di pensare e agire improntato sulla velocità e accelerazione dei processi di elaborazione e decisione, ma che, proprio perché privo [...] nella contrazione dei processi decisionali dove il “come” oscura il “che cosa”. Nel “non c'è tempo da perdere”, senza ben sapere per il raggiungimento di quale obiettivo politico. (Marco Pacini, Espresso, 9 aprile 2017, p. 36, Prima pagina).
Composto ...
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stellato1
stellato1 p. pass. e agg. (iron.) Segnalato con una o più stelle in una guida gastronomica. ◆ Aimo e Nadia Moroni sono proprietari e gestori di uno dei più rinomati e stellati ristoranti italiani. [...] mangiare in certi ristoranti, stellati e non, per molte persone vuol dire dover di gastronomo severo e raffinato, fa sapere che è sua abitudine recarsi al ristorante con strumenti tecnici sofisticatissimi: «Di recente un ristorante stellato di ...
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puramente
puraménte avv. [der. di puro]. – Con purezza di cuore, con schiettezza, con sentimento sincero: amare p.; che ho io verso gl’iddii commesso che i miei sacrifici p. fatti non siano accettati? [...] senza malizia: con la simplicità di questa fanciulla, che p. dice quelle parole che non sono già oscene (Guarini); il sign. di semplicemente, soltanto (in relazione con il sign. 4 di puro; cfr. anche meramente, avv. di mero): volevo p. sapere se eri ...
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via della Scrofa
loc. s.le f. inv. Per metonimia topografica, il partito di Alleanza nazionale, che ha la sua sede nazionale in via della Scrofa a Roma. ◆ Non a caso, fanno sapere da via della Scrofa, [...] Riccio, secondo cui dopo il risultato delle amministrative «è crollato il mito di un partito romanocentrico per il quale non sarebbe inopportuno un responsabile azzeramento di tutte le cariche». (Italia oggi, 29 maggio 2003, p. 1, Prima pagina ...
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maccatella
maccatèlla s. f. [der. di maccare, forma dial. per ammaccare], ant. – Voce usata anticam. con varî sign. (sorta di frittella schiacciata, piccolo scrigno di legno per tenervi i sigilli, ecc.) [...] falso, e così mostrasse di essere una cosa buona e fosse trista (G. M. Cecchi); tutto andrà alla malora, se già i governi non si risolvono a farsi preti essi medesimi, per sapere le m. dei loro sudditi (Gioberti); non gli si potevano rimproverare ...
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cybercultura
(cyber-cultura), s. f. La cultura dell’era informatica e telematica. ◆ Sul tentativo di esorcizzare l’abisso del corpo, scrive [Franco] Rella, si fonda gran parte della tradizione occidentale. [...] l’attenzione al rapporto tra sapere e potere (che ha trovato nell’opera di Michel Foucault un nuovo sviluppo), dell’innovazione e della ricerca di nuove tendenze parte bene, con collane sulla cybercultura, in tempi non sospetti, e sul sesso, ...
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crocione1
crocióne1 s. m. [accr. di croce]. – 1. Grande croce, grande segno di croce; fig., fare un c. su qualche cosa, non pensarci più, non volerne più sapere, non farci più conto (per l’origine di [...] ., v. croce, n. 3 e). 2. In numismatica, nome dello scudo di Brabante o scudo delle corone, coniato nella zecca di Milano dagli imperatori d’Austria dal 1780 al 1797, con al dritto la testa del sovrano e al rovescio la croce di s. Andrea di Borgogna. ...
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smarrimento
smarriménto s. m. [der. di smarrire]. – 1. Il fatto di smarrire un oggetto, dinon trovarlo più, dinonsapere dove si è lasciato (differisce da perdita, in quanto presuppone in genere la [...] , mentre la perdita può essere definitiva): denunciare lo s. del passaporto, della carta di credito. 2. a. Il fatto di smarrirsi, cioè di smarrire la strada, di perdere l’orientamento: lungo il sentiero ci sono dei segnali per evitare il pericolo ...
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insipiente
insipiènte agg. [dal lat. insipiens -entis, comp. di in-2 e sapiens (v. sapiente)], letter. – Di persona che non sa o sa poco di ciò che dovrebbe sapere, che vive nell’ignoranza e non si cura [...] , stolto, e indica spesso uno stato di sordità intellettuale e di cecità morale (senso, questo, comune spec. nel linguaggio eccles., per ricordo delle parole bibliche [Salmi 13, 1]: dixit insipiens in corde suo, non est Deus «disse l’insipiente in ...
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ITALIA
Roberto Almagià
Giovanni Tommasini
Lazzaro Dessy
Vincenzo Longo
Gino Ducci
Giuseppe Santoro
Roberto Tremelloni
Luigi Bernabò-Brea
Luigi Salvatorelli
Mario Torsiello
Aldo Garosci
Arnaldo Bocelli
Giovanni Becatti
Giulio Carlo...