paternostro
paternòstro s. m. – 1. a. Adattamento del lat. Pater noster, come nome della preghiera; si alterna nell’uso con padrenostro (o Padre nostro) ed è più pop. di paternoster, ma ha sign. estens. [...] noster, ma come forma latina). b. Locuzioni: sapere una cosa come il p., saperla a memoria, conoscerla a menadito; è vero buon ospizio (consuetudine un tempo assai diffusa): chi non ha detto il p. di san Giuliano spesse volte, ancora che abbia buon ...
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sapiente
sapiènte agg. e s. m. e f. [dal lat. sapiens -entis, propr. part. pres. disapĕre «aver sapore; esser saggio»]. – 1. a. Detto di persona, che è ricco di sapienza, che ha molte e profonde cognizioni, [...] regno; i sette s. della Grecia antica. b. agg. Per iperbole, detto di animale ammaestrato che viene presentato nei circhi o in spettacoli di varietà, in quanto le capacità che possiede non solo lo pongono al disopra delle altre bestie, ma fanno quasi ...
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depensante
(de-pensante), s. m. e f. e agg. Privo della capacità di pensare con la propria testa, preferendo spesso conformarsi al pensiero di altri. ◆ Il duello più mediatico d’Italia, nel collegio [...] che faccio politica per hobby? Allora fategli sapere che la tregua è finita. È un figlio di papà de-pensante». (Gigi Padovani, Stampa, depensanti» per coloro che, pur essendo dotati di intelligenza, non hanno un pensiero originale, come gran parte ...
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tubo
s. m. [dal lat. tubus, di oscura origine]. – 1. Elemento cilindrico, meno spesso prismatico, cavo, di lunghezza variabile, usato essenzialmente per il trasporto di fluidi, e inoltre nelle costruzioni [...] ) dei lumi a petrolio, rigonfiato all’altezza della fiamma; t. di gomma per travasare il vino. Di uso gergale o fam. (ma di tono volg.) le espressioni non capire un t., nonsapere un t., non me n’importa un t., e sim., niente, assolutamente nulla ...
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dettare
(ant. dittare) v. tr. [lat. dĭctare, intens. di dicĕre «dire», part. pass. dictus] (io détto, ecc.). – 1. Pronunciare lentamente affinché qualcun altro scriva: d. il tema; d. una poesia; d. una [...] segretaria, ecc.; fig., di uno scritto che non è o non si ritiene originale: la sapere dire, come in bene dittare (G. Villani). 3. ant. Insegnare (in uno studio, in un’università). 4. Stabilire, imporre: gli alleati dettarono le condizioni di ...
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ballare
v. intr. [lat. tardo ballare, prob. dal gr. italiota βαλλίζω «tripudiare, ballare»] (aus. avere). – 1. Compiere passi e movimenti secondo determinati ritmi musicali: b. bene, male, a tempo, fuori [...] tempo; andare a b.; sapere, non saper b.; b. come un orso, in modo goffo, senza grazia; anche trans.: b. un tango, un valzer, il braccia ballar nelle maniche (Manzoni). In tipografia, di composizione non serrata a dovere, in cui perciò i caratteri ...
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orientamento
orientaménto s. m. [der. di orientare]. – 1. a. L’azione, il fatto e il modo di orientare: o. di una carta geografica, di una carta topografica; stabilire l’o. di un edificio; o. di una [...] o. sul metodo da seguire. Sempre in senso fig., perdere l’o., non raccapezzarsi, confondersi, nonsapere più ciò che si fa o si deve fare, e sim. Al plur., titolo di opere, trattati, manuali, ecc., intesi a orientare il lettore o lo studente circa ...
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pollo
póllo s. m. [lat. pŭllus «animale giovane» in genere]. – 1. a. Nome generico dei gallinacei domestici (lat. scient. Gallus gallus), cioè del gallo e della gallina, derivati dalle specie selvatiche [...] i p., cose assurde, ridicole, strampalate; conoscere i proprî p., sapere con chi si ha a che fare; fare il p., fare il rallidi (Porphyrio porphyrio), di medie dimensioni, con piumaggio di colore azzurro, placca frontale e dita non lobate; ha le ...
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tragedia
tragèdia (poet. ant. tragedìa) s. f. [dal lat. tragoedia, e questo dal gr. τραγῳδία, comp. di τράγος «capro» e ᾠδή «canto»]. – 1. a. Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, [...] t. per tutta la famiglia; capire cosa le accadeva, sapere se dentro di lei stava svolgendosi una t. o semplicemente una guerra (Clara contrarietà di piccolo conto: non è il caso di fare (tante) tragedie; se trova la stanza in disordine è capace di ...
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curiosita
curiosità s. f. [dal lat. curiosĭtas -atis]. – 1. a. L’essere curioso, sia per abitudine sia in determinate circostanze: è di una c. veramente indiscreta; la mia c. era legittima. b. Desiderio [...] di vedere, disapere, a fine di pettegolezzo o anche per amore del conoscere, come stimolo intellettuale: interessarsi ai fatti mettere in c. qualcuno; soddisfare la c. di qualcuno; non capiva e non riusciva a immaginare che cosa il merciaio potesse ...
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ITALIA
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Giovanni Tommasini
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