malo
agg. [lat. malus]. – 1. Nell’uso ant. e letter. è l’opposto di buono in quasi tutti i suoi sign. (sostituito nell’uso corrente e moderno da cattivo). Per lo più usato in senso morale, per indicare [...] mia, Mal cavallo mi toccò (Carducci). Oppure nel senso di incapace, inadatto, privo dei necessarî requisiti, difettoso: lo mal coltello ... al ferro (Dante); dovresti sapere che ho m. vista e che non posso usare occhiali (Leopardi). Il masch. sing ...
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olimpo
s. m. – Propriam., nome (gr. ῎Ολυμπος, lat. Olympus) di varie montagne della Grecia, delle isole o dell’Asia Minore, e in partic. della montagna più alta della Grecia, quella che sorge tra la [...] sapere, o anche, in alcune espressioni, l’atteggiamento di distaccata superiorità che assume chi si ritiene superiore agli altri o chi comunque sdegna il contatto con la gente comune: essere tagliati fuori dall’o. dell’aristocrazia; nel loro o. non ...
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francese
francéṡe (ant. franzéṡe) agg. e s. m. e f. [dal fr. ant. franceis, françois, mod. français]. – 1. agg. a. Della Francia, repubblica dell’Europa centro-occid.: il popolo f.; popolazioni di lingua [...] più comunem. il francese s. m.), lingua di origine neolatina parlata in Francia e, con alcune scientifici, diplomatici, culturali, ecc.: sapere, conoscere il f.; parlare il v. francesina). ◆ Avv. franceṡeménte, non com., al modo dei Francesi, secondo ...
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vicinanza
s. f. [der. di vicino]. – 1. a. Il fatto, la condizione di esser vicino, come posizione relativa nello spazio; prossimità, breve distanza: la v. della palude rendeva l’aria malsana; il clima [...] di combattimento. Al plur., le v., i luoghi vicini, i pressi, i dintorni di un determinato luogo: non abita proprio in paese ma nelle v.; è uscito che non vicine, nello stesso rione: ora lo verrà a sapere tutta la v.; la v. uscita fuori al romore ...
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gaucciano
s. m. e agg. Sostenitore di Luciano Gaucci, imprenditore e dirigente sportivo; di Luciano Gaucci. ◆ E adesso va a Perugia, quattordicesimo allenatore dell’era gaucciana. Si può sapere chi glielo [...] sera, 20 luglio 2004, p. 39, Sport) • Dunque il Torino ha perso anche il secondo grado di giudizio, nel senso che è stata riconfermata la non ammissione alla serie A. Ci sono ancora tre gradi, gli ultimi due presso la giustizia ordinaria, strausata ...
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incognito
incògnito agg. e s. m. [dal lat. incognĭtus, comp. di in-2 e cognĭtus, part. pass. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. agg. Non noto, non conosciuto (e s’intende di solito che non è conosciuto [...] Antonio, i. prima ed oscuro, acquistò riputazione (Machiavelli); col desiderio di quella loro i. e vana felicità (Leopardi). Riferito a persona: volle rimanere i., non volle far sapere chi fosse, far conoscere il proprio nome. In partic., viaggiare i ...
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laico
làico s. m. e agg. [dal lat. tardo laicus, gr. λαϊκός «del popolo, profano», der. di λαός «popolo»] (pl. m. -ci). – 1. s. m. (f. -a, non com.) Chi non appartiene allo stato ecclesiastico; nella [...] quelli che dichiarano la propria libertà da ogni forma di dogmatismo ideologico, non soltanto religioso; scuola l., quella scuola nella critica, antidogmatica, del sapere; Stato l., quello che riconosce l’eguaglianza di tutte le confessioni religiose ...
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multiculturalista
agg. Relativo all’integrazione di culture diverse. ◆ La sinistra è divisa fra chi ha capito che, per conquistare consensi, occorre sapere governare i processi immigratori con razionalità, [...] sarda le attenuanti «etniche e culturali», andando ben al di là dell’accettabile, ma certo anche in base a una tolleranza che non ci sentiamo di condannare nel suo fondo. (Gianni Vattimo, Stampa, 14 ottobre 2007, p. 31, Società e Cultura).
Derivato ...
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ignorante
agg. e s. m. e f. [dal lat. ignorans -antis, part. pres. di ignorare «ignorare»]. – 1. a. Che non conosce una determinata materia, che è in tutto o in parte digiuno di un determinato complesso [...] per lo più spreg. o offensivo. b. Che non è venuto a conoscenza di un fatto: era ancora i. dell’accaduto. In questo sign., è meno com. di ignaro. c. Che non sa o sa male ciò che dovrebbe sapere, soprattutto per ciò che riguarda la propria attività o ...
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comunicare
v. tr. e intr. [dal lat. communicare, der. di communis «comune1»; nel sign. 3, dal lat. eccles. communicare (altari) «partecipare all’altare», cioè «alla mensa eucaristica»] (io comùnico, [...] tu comùnichi, ecc.). – 1. a. tr. Rendere comune, far conoscere, far sapere; per lo più di cose non materiali: c. pensieri, idee, sentimenti; c. la propria scienza; c. il coraggio, il timore; riuscì a comunicarmi la sua ansia. Per estens., dire ...
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