inferno /in'fɛrno/ s. m. [lat. tardo infernus o infernum, uso sost. dell'agg. infernus "che si trova in basso", che assume il sign. 2 nel lat. eccles.]. - 1. (non com.) [nella concezione pagana greco-romana, [...] i sensi per intensità e violenza] ≈ [→ INFERNALE (2)]. □ mandare all'inferno [non volerne più saperedi qualcuno o qualcosa] ≈ disfarsi (di), liberarsi (di), (fam.) mandare a farsi benedire (o friggere o al diavolo o alla malora o a quel paese ...
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dottore /do't:ore/ s. m. [dal lat. doctor -oris "maestro", der. di docēre "insegnare"] (f. -éssa e, non com., dottora). - 1. a. (ant.) [chi esercita l'ufficio di insegnare: Poscia ch'io ebbi 'l mio d. [...] , spesso spreg.: darsi arie da d.] ≈ saccente, sapientone, saputo. 2. (educ.) a. [persona che ha conseguito una laurea] ≈ laureato. b. [titolare di un dottorato di ricerca] ≈ dottore di ricerca, [relativo al sistema educ. anglo-americano] Ph. D. 3 ...
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sapienza /sa'pjɛntsa/ s. f. [dal lat. sapientia, der. di sapiens -entis "sapiente, saggio"]. - 1. (lett.) [con riferimento a persona, l'avere molte e profonde cognizioni: un uomo di grande s.] ≈ cultura, [...] a persona, il dimostrarsi competente e capace: la provata s. di un amministratore] ≈ capacità, competenza, esperienza, valentia. ↔ incapacità, incompetenza, inesperienza, inettitudine. 3. (non com.) [con riferimento a cosa, l'essere fatto, detto ...
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terzo /'tɛrtso/ num. ord. [dal lat. tertius, der. di tres "tre"]. - ■ agg. [che, in una sequenza ordinata, occupa il posto corrispondente al numero tre: il mio t. figlio; poltrona di t. fila] ● Espressioni: [...] 'era bisogno di andare a lamentarsi col t. e col quarto!] ≈ l'uno e l'altro, questo e quello, tizio e caio. 2. (estens.) [al plur., le altre persone: non vorrei farlo sapere a t.] ≈ altri. 3. (giur.) [qualunque persona diversa dal soggetto che agisce ...
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magia /ma'dʒia/ s. f. [dal lat. tardo magīa, gr. magéia]. - 1. a. (etnol.) [pratica e forma disapere esoterico e iniziatico che pretende di essere capace di controllare le forze della natura e di sottoporle [...] bianca, magia nera. b. (estens.) [pratica che mira a influenzare il comportamento di altre persone: fare la m. a qualcuno] ≈ (non com.) fattucchiera, fattura, incantesimo, malìa, sortilegio, stregoneria. ‖ iettatura, maleficio, malocchio. 2. (fig ...
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mandare v. tr. [lat. mandare "affidare", prob. da man(um) dare "dare la mano"]. - 1. (ant.) [dare l'incarico di fare qualcosa, con arg. espresso da frase introdotta da che: mandò che i due giovani fossero [...] o a quel paese o in quel posto o, volg., a fare in culo) [non volerne più saperedi qualcuno o di qualcosa] ≈ disfarsi (di), liberarsi (di), sbarazzarzi (di), togliersi di torno. □ mandare all'altro mondo (o al creatore) ≈ (fam.) accoppare, ammazzare ...
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prendere /'prɛndere/ [dal lat. prĕhendĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). - ■ v. tr. 1. a. [esercitare una presa su cosa [...] se lo scopo del prendere è quello dinon far cadere, di aiutare nella presa, o di mantenere in equilibrio e sim.: prendi tenendo quei fogli senza sapere cosa farci.
Prendere come acquisto, offerta e sim. - Tutta un’altra serie di sign. di p. ha sempre ...
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culo s. m. [lat. cūlus], pop. - 1. a. [parte posteriore del corpo umano] ≈ (pop.) chiappe, deretano, didietro, (scherz.) dove non batte il sole, (eufem.) fondoschiena, (pop.) mappamondo, natiche, (pop.) [...] i piedi, (fam.) lisciare (ø), (lett.) piaggiare (ø), ungere (ø). □ mandare a fare in culo (o affanculo) [non volerne più saperedi qualcuno o di qualcosa] ≈ (fam.) mandare a farsi friggere (o in malora o all'inferno o, eufem., a farsi benedire o ...
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gradire v. tr. [lat. ✻gratire, der. di gratus "gradito, accetto"] (io gradisco, tu gradisci, ecc.). - 1. a. [ricevere di buon animo, con soddisfazione: g. un invito] ≈ accettare, accogliere, apprezzare. [...] ] declinare. ↑ disdegnare. ↓ ignorare. b. (lett.) [andare a genio, risultare gradito: g. la compagnia di una persona] ≈ (tosc.) garbare, (non com.) gustare, piacere (mi piace la tua compagnia), (gerg.) risultare. ↔ dispiacere, infastidire, spiacere ...
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ITALIA
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