vergare
v. tr. [der. di verga] (io vérgo, tu vérghi, ecc.). – 1. non com. Percuotere, battere, fustigare con una verga o con verghe: lo presero e lo vergarono a sangue; com. nell’uso tosc. anche nella [...] sottili parallele: v. una stoffa, una carta a mano (v. vergatino, vergato e vergatura). 3. letter. o non com. Coprire di scrittura: v. le carte, i fogli, le pagine; Ditemi, acciò ch’ancor carte ne verghi, Chi siete voi (Dante); Alma gentil, cui ...
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discalculia
s. f. Disturbo specifico dell'apprendimento consistente nell'incapacità parziale o totale di eseguire operazioni di calcolo o, in un senso più ampio, di comprendere l'aritmetica. ◆ [tit.] [...] funzionali che si manifestano con significative difficoltà nell’acquisizione e nell’uso delle abilità di lettura, scrittura e calcolo. Presumibilmente sono dovuti a disfunzioni del sistema nervoso centrale. Essi sono solitamente riscontrati in ...
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sabeo
sabèo agg. e s. m. [dal lat. Sabaeus, gr. Σαβαῖος]. – 1. a. agg. Dell’antica città di Saba (Arabia merid.) e del regno che la ebbe come capitale: Soave fior, qual non produce seme Indo o sabeo [...] stato sabeo (di cui le più antiche sembrano risalire agli inizî del 5° sec. a. C.), caratterizzate da una scrittura solo consonantica; èra s., espressione con cui si indica un computo degli anni per la datazione di avvenimenti, usato probabilmente ...
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lente2
lènte2 s. f. [dal lat. lens lentis «lenticchia», da cui si sviluppano metaforicamente gli altri sign., per la somiglianza di forma col seme della pianta]. – 1. Lo stesso, e meno com., che lenticchia, [...] la l. (o la l. d’ingrandimento), quando ci viene presentato un oggetto piccolo o si deve leggere una scrittura troppo minuta. In partic., in ottica, l. addizionali, quelle che in una macchina fotografica vengono applicate anteriormente all’obiettivo ...
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impolverare
v. tr. [der. di polvere] (io impólvero, ecc.). – 1. Coprire di polvere; più propriam., sollevare in qualche modo la polvere che poi si posa su persone o su oggetti vicini: per spazzare la [...] da capo a piedi. Con riferimento a un uso ormai ant., i. uno scritto, spargere il polverino assorbente sulla scrittura fresca. 2. Nella pratica agraria, trattare le piante, e in partic. le viti, con polveri antiparassitarie. ◆ Part. pass. impolverato ...
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stele
stèle (raro stèla) s. f. [dal gr. στήλη, lat. stela o stele] (pl. -e, raro -i). – 1. Lastra oblunga di marmo o di pietra, ornata con decorazioni, bassorilievi, iscrizioni e sim., infissa nel terreno [...] .), trovata nel 1799 presso la città di Rosetta (l’odierna Rashīd), su una foce del Nilo, recante un’iscrizione in tre scritture diverse (egiziano geroglifico, egiziano demotico e greco), sulla base della quale J.-F. Champollion riuscì a decifrare la ...
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verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere [...] Pratt in generale, e in particolare su quel suo genio verbo-visivo per cui si è incapaci di distinguere il disegno dalla scrittura (nelle storie di Pratt «c’è una sola linea»). (Umberto Eco, Repubblica, 7 agosto 2005, p. 36, La Domenica di Repubblica ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine [...] linguaggio giur.: a. Negozio f., contratto f., per la cui validità è richiesta una determinata forma, di regola la scrittura. b. Istruzione f., nel diritto processuale penale, quella (ora non più in vigore) compiuta dal giudice istruttore a richiesta ...
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leonardesco
leonardésco agg. e s. m. (pl. m. -chi). – Di Leonardo da Vinci (1452-1519), il grande pittore, architetto, scrittore e scienziato, con riferimento alla sua opera, alla sua arte, al suo modo [...] l.; le madonne l.; o con allusione alla versatilità, all’universalità della sua mente: l’ingegno, il genio leonardesco. Scrittura l., il modo di scrivere tipico di Leonardo, con la mano sinistra, «a specchio», cioè capovolgendo le lettere e le ...
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quindici
quìndici (ant. quìndeci) agg. num. card. [lat. quīndĕcim, comp. di quinque «cinque» e decem «dieci»]. – Numero composto di dieci più cinque unità, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe [...] q., collegio di savî istituito nella Repubblica di Venezia per collaborare con le quarantìe, giudicando su cause civili secondarie. Con valore ordinale, posposto al sost.: il capitolo q., Luigi q. (sempre in scrittura numerica, 15 e rispettivam. XV). ...
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Antropologia e linguistica
Modo di rappresentare visivamente, attraverso tracce grafiche, i segni linguistici o le loro sequenze.
Nei segni linguistici si distinguono un significante e un significato; le forme più primitive di s. si fondano...
Vedi SCRITTURA dell'anno: 1966 - 1973
SCRITTURA
Red.
S. Donadoni
G. Garbini
G. Garbini
N. Gray
L. Lanciotti
Ogni s. inizia originariamente in modo pittografico, cioè rappresentando direttamente la cosa (sicché potrebbe esser letta anche...