migliorare
(pop. tosc. megliorare) v. tr. e intr. [dal lat. tardo meliorare, trans., der. di melior «migliore»] (io miglióro, ecc.; pop. tosc. mèglioro, ecc.). – 1. tr. Rendere migliore, portare in migliore [...] , di una categoria sociale; m. una legge, introducendovi opportuni emendamenti; m. il proprio stile, la tecnica, la scrittura; e in senso spirituale, intellettuale, morale: m. sé stesso, la propria condotta, lo stato della propria cultura. Nel ...
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foglio
fòglio s. m. [lat. fŏlium]. – 1. In genere, pezzo di carta rettangolare, di vario formato secondo gli usi a cui deve servire, piegato o no: un f. di carta da involgere o da pacchi, di carta da [...] , usato in contabilità per la rilevazione a ricalco delle operazioni di gestione, sul quale viene riprodotta la scrittura sistematica dell’operazione compiuta. e. F. di convivenza, modulo speciale, generalmente usato nel censimento generale della ...
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abrasione
abraṡióne s. f. [dal lat. tardo abrasio -onis, der. di abradĕre «raschiar via»]. – Atto, effetto dell’abradere. In partic.: 1. Cancellatura fatta raschiando (spec. su pergamena); se fatta in [...] una scrittura pubblica o privata, ne inficia il valore probatorio. 2. Asportazione superficiale di materiale provocata da ripetuta azione di attrito, sia per logorio, che causa quindi un deterioramento della superficie, sia come operazione compiuta ...
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saltellante
agg. [part. pres. di saltellare]. – 1. Che procede a saltelli, a sbalzi: passo, andatura saltellante. Con uso fig., scrittura s., e, nella stampa, composizione s., in cui i caratteri non [...] sono bene allineati sulla riga. 2. In botanica, semi s., i semi di alcune euforbiacee del genere Sebastiania, e in partic. della specie Sebastiania palmeri, che vive nel Messico; sono globosi, con una ...
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filografia
s. f. Raccolta e studio di ogni testimonianza scritta. ◆ Giulio Filippo Bolaffi seguirà in particolare il marketing della divisione antiquariale che ha recentemente esteso il suo interesse [...] -- dovrebbe presentare entro l’anno «Forum», un catalogo filatelico di nuova generazione dedicato alla storia della scrittura. «Filografia», ha coniato il neologismo Alberto Bolaffi, presentando l’iniziativa: 1200 pagine e 5000 illustrazioni, 3 ...
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stop
stòp s. m. [dall’ingl. stop «fermata», (to) stop «fermare, fermarsi»]. – 1. Con funzione verbale (nella quale rappresenta in realtà l’imperativo del verbo ingl.), significa in genere «ferma!, férmati» [...] e valori partic., come sost. o come verbo: a. Nel linguaggio telegrafico internazionale, indica nella dettatura, e spesso sostituisce nella scrittura, il punto fermo. b. In marina, è termine d’uso internazionale per ordinare l’inizio o il termine di ...
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mila
s. f. pl. [lat. mīlia]. – È praticamente il plur. di mille, usato quando il migliaio è moltiplicato da un numero precedente, con cui per lo più si unisce nella scrittura, formando un agg. num.: [...] duemila, cinquantamila, duecentomila (ma anche cinque mila, duecento mila). Talora col sign. e gli usi di migliaio: gliel’ho ripetuto non so quante mila volte; Ma son mille! più mila! (Berchet) ...
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velina
s. f. [ellissi di carta velina (v. velino); nel sign. 3 in conseguenza del nome attribuito alle vallette adibite originariamente alla consegna di comunicati in un programma televisivo]. – 1. Foglio [...] velina o d’altra carta leggera che contiene la copia (ottenuta con la carta carbone) di una lettera o di un’altra scrittura battuta a macchina: conservare la v. di una lettera; mettere la v. agli atti. Nel linguaggio giornalistico, la parola è usata ...
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sanguinetiano
agg. Del poeta e critico letterario Edoardo Sanguineti. ◆ L’apparente pedanteria risponde alla teoria sanguinetiana sul binomio ideologia/linguaggio: «Attraverso la storia delle innovazioni [...] molto di sanguinetiano in [Tiziano] Scarpa, a partire da una produzione letteraria che «sperimenta un’idea totale della scrittura: poesia, teatro, saggio in una sorta di scaturigine necessaria dell’opera». (Cristina Taglietti, Corriere della sera, 22 ...
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sinibaldi
agg. e s. m. – Carattere s. (o assol. sinibaldi s. m.), carattere tipografico, così denominato perché ricavato dalla scrittura di un codice del calligrafo Antonio Sinibaldi (seconda metà del [...] sec. 15°), e detto anche umanistico: è carattere di tratto grave, con le code e le aste molto prolungate, particolarm. eleganti nei corpi grandi ...
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Antropologia e linguistica
Modo di rappresentare visivamente, attraverso tracce grafiche, i segni linguistici o le loro sequenze.
Nei segni linguistici si distinguono un significante e un significato; le forme più primitive di s. si fondano...
Vedi SCRITTURA dell'anno: 1966 - 1973
SCRITTURA
Red.
S. Donadoni
G. Garbini
G. Garbini
N. Gray
L. Lanciotti
Ogni s. inizia originariamente in modo pittografico, cioè rappresentando direttamente la cosa (sicché potrebbe esser letta anche...