parisiano
s. m. e agg. Chi si riconosce nelle posizioni politiche di Arturo Parisi, esponente politico del centrosinistra; di Arturo Parisi. ◆ «Arturo» qui, «Arturo» là, quasi tutti lo chiamano solo [...] Per una ragione di fondo: perché ha bisogno, qui e ora, di misurare la sua forza nel paese reale. Solo sulla base di questa verifica potrà progettare il senso, storico non solo politico, di una sua missione, se sarà in grado di darsene una. Credo che ...
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mano
s. f. [lat. manus -us] (pl. le mani; pop. in alcune regioni d’Italia le mane, con un sing. mana; ant. e dial. le mano [continuazione del plur. lat. manus]. Il sing. può troncarsi anche nell’uso [...] ); battere le m., palma contro palma, per applaudire, se il gesto è compiuto ripetutamente e a lungo, o per chiamare qualcuno, per imporre silenzio o chiedere attenzione (a scolari), se i colpi sono battuti solo due o tre volte; dare la m., per ...
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portare
v. tr. [lat. pŏrtare, affine a porta «porta1» e a portŏs -us «porto3»] (io pòrto, ecc.). – 1. a. Reggere, sostenere su di sé un oggetto (o un peso qualsiasi), di solito mentre si compie un movimento, [...] ?; quando parto con l’aereo, porto con me solo una piccola borsa da viaggio; è vietato p. armi. d. Talora manca l’accezione del movimento, e si ha solo quella del reggere, del sostenere, o dell’avere su di sé: lo stelo porta il fiore; l’asta che ...
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en passant
‹ã pasã′› locuz. avv., fr. – 1. Di passata, di sfuggita, accidentalmente: ne abbiamo parlato, ma solo en passant; aggiungerò, en passant, che il tuo comportamento è stato molto criticato. [...] 2. Con il sign. proprio («di passaggio»), è locuz. di uso internazionale nel gioco degli scacchi per indicare la regola nella quarta casa di una delle due colonne adiacenti ha la facoltà di catturarlo, se vuole, come se fosse stato mosso di un passo ...
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serpente
serpènte s. m. [lat. serpens -entis, propr. part. pres. di serpĕre «strisciare»]. – 1. a. Nome comune di tutte le specie di rettili squamati appartenenti al sottordine ofidî, tutti caratterizzati [...] , di dimensioni per lo più inferiori a un metro, dal veleno molto attivo, ma che mordono difficilmente esolose molestati (col nome di serpenti di mare si indicano anche, nel linguaggio com., alcuni pesci dal corpo serpentiforme della famiglia ...
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lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] ha lasciato qualcuno in sua vece, o al suo posto, se n’è andato facendo restare chi lo sostituisce; lasciarsi dietro (o addietro) lasciato in pace; frequente con compl. predicativo: non mi lasciare solo; suo zio lo ha lasciato erede di tutte le sue ...
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vae soli!
〈vè sòli〉 (lat. «guai a chi èsolo!»). – Parole della Bibbia: Melius est ergo duos esse simul, quam unum ... Si unus ceciderit, ab altero fulcietur: vae soli: quia cum ceciderit, non habet [...] sublevantem se (Ecclesiaste 4, 10) «Meglio è dunque essere due insieme che uno solo ... Se uno cade, l’altro lo sostiene; guai a chi èsolo, perché quando cade non ha chi lo rialzi». ...
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questione
questióne (letter. o pop. quistióne) s. f. [dal lat. quaestio -onis, der. di quaerĕre «chiedere, interrogare», part. pass. quaestus]. – 1. a. letter. Domanda, interrogazione: formulare una [...] si presenta qui la q. se ...; è l’eterna q. dei limiti tra giusto e ingiusto; lo stato, il punto è espresso nel compl. indiretto: èsolo q. di tempo; abbi pazienza, è q. di dieci minuti; non è q. di denaro; è q. di decoro, di onestà, di correttezza; è ...
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felicitare
v. tr. [dal lat. tardo felicitare «rendere felice»; nel sign. 3, sul modello del fr. féliciter] (io felìcito, ecc.). – 1. letter. a. Rendere felice: il solo sapere naturale non felicita l’uomo [...] ; f. le nozze. c. Nel rifl., rallegrarsi, gioire: Felicitando sé di cura in cura (Dante); mi felicito con te per l’ottimo ant. Essere in stato prospero, giungere a felice esito: si vede oggi questo principe felicitare, e domani ruinare (Machiavelli). ...
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toccare
v. tr. e intr. [voce di origine onomatopeica] (io tócco, tu tócchi, ecc.). – 1. tr. a. Avvicinare la mano (o anche altra parte del corpo) a una persona o a una qualsiasi cosa e tenerla a contatto [...] i miei risparmi se non in caso di estrema necessità; sono stato indisposto e per più d’ solo potenzialmente, e indipendentemente dal fatto di toccare o no: è così alto che con la mano riesce a t. il soffitto, e con la testa l’architrave della porta; e ...
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Una delle cinque tradizionali parti del mondo e la più vasta tra esse (44.600.000 km2, comprese le acque interne). Si estende per oltre 75° di latitudine (tra Capo Čeljuskin, 77° 41' N, e Capo Piai, 1°16' N) e, con le isole, addirittura per...
Comune dell’Emilia (140,86 km2 con 395.416 ab. nel 2020, detti Bolognesi), città metropolitana e capoluogo della regione Emilia-Romagna. È posta sulla Via Emilia, a 54 m s.l.m., allo sbocco della valle del Reno.
La pianta della città mostra...