lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] ha lasciato qualcuno in sua vece, o al suo posto, se n’è andato facendo restare chi lo sostituisce; lasciarsi dietro (o addietro) lasciato in pace; frequente con compl. predicativo: non mi lasciare solo; suo zio lo ha lasciato erede di tutte le sue ...
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vae soli!
〈vè sòli〉 (lat. «guai a chi èsolo!»). – Parole della Bibbia: Melius est ergo duos esse simul, quam unum ... Si unus ceciderit, ab altero fulcietur: vae soli: quia cum ceciderit, non habet [...] sublevantem se (Ecclesiaste 4, 10) «Meglio è dunque essere due insieme che uno solo ... Se uno cade, l’altro lo sostiene; guai a chi èsolo, perché quando cade non ha chi lo rialzi». ...
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questione
questióne (letter. o pop. quistióne) s. f. [dal lat. quaestio -onis, der. di quaerĕre «chiedere, interrogare», part. pass. quaestus]. – 1. a. letter. Domanda, interrogazione: formulare una [...] si presenta qui la q. se ...; è l’eterna q. dei limiti tra giusto e ingiusto; lo stato, il punto è espresso nel compl. indiretto: èsolo q. di tempo; abbi pazienza, è q. di dieci minuti; non è q. di denaro; è q. di decoro, di onestà, di correttezza; è ...
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felicitare
v. tr. [dal lat. tardo felicitare «rendere felice»; nel sign. 3, sul modello del fr. féliciter] (io felìcito, ecc.). – 1. letter. a. Rendere felice: il solo sapere naturale non felicita l’uomo [...] ; f. le nozze. c. Nel rifl., rallegrarsi, gioire: Felicitando sé di cura in cura (Dante); mi felicito con te per l’ottimo ant. Essere in stato prospero, giungere a felice esito: si vede oggi questo principe felicitare, e domani ruinare (Machiavelli). ...
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toccare
v. tr. e intr. [voce di origine onomatopeica] (io tócco, tu tócchi, ecc.). – 1. tr. a. Avvicinare la mano (o anche altra parte del corpo) a una persona o a una qualsiasi cosa e tenerla a contatto [...] i miei risparmi se non in caso di estrema necessità; sono stato indisposto e per più d’ solo potenzialmente, e indipendentemente dal fatto di toccare o no: è così alto che con la mano riesce a t. il soffitto, e con la testa l’architrave della porta; e ...
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despatch money
‹dispä′č mḁ′ni› (o dispatch money) locuz. ingl. (propr. «denaro per l’acceleramento»), usata in ital. come s. m. – Nel commercio marittimo, premio (sotto forma di compenso o di riduzione [...] di nolo) dovuto dall’armatore al noleggiatore di una nave per il più rapido compimento delle operazioni di carico e scarico della nave rispetto ai termini di stallia previsti dal contratto di noleggio (il diritto a tale premio può essere fatto valere ...
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antisimmetrico
antisimmètrico agg. [comp. di anti-1 e simmetrico] (pl. m. -ci). – 1. In matematica, termine usato con sign. diversi in contesti diversi. In partic., una relazione binaria R si dice antisimmetrica [...] R(b, a) hanno luogo simultaneamente seesolose a = b: per es., se a e b sono numeri reali e R(a, b) significa a ≤ b; una funzione a più variabili è detta antisimmetrica se cambia di segno quando si scambiano tra loro due delle sue variabili. 2. In ...
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proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] il loro p. interesse; l’ho udito con le mie p. orecchie; ma se riferito a un soggetto di 3a persona, può essere usato da solo, invece del possessivo, di cui fa le funzioni (e in genere con più forza di suo, loro): avrà le p. ragioni per comportarsi ...
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doppio
dóppio agg. [lat. dŭplus, dal tema di duo «due»]. – 1. a. Che è due volte tanto, che è due volte la grandezza o la quantità considerata come base o come normale: ricevere d. paga; fare d. fatica; [...] tre ‹a ttré›), si chiamano pure, più tecnicamente, consonanti geminate (che è più proprio se il suono è ripetuto: per es. sud di ... ‹sud ddi›) o consonanti lunghe (se il suono èsolo prolungato: per es. su di ... ‹su ddi›, freddo ‹fréddo›). In altro ...
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OPA
‹òpa› (meno com. òpa) s. f., invar. – Sigla di offerta pubblica di acquisto, con cui, nel linguaggio econ., è indicato un modo di acquisto di azioni o obbligazioni convertibili attraverso un’offerta [...] pubblica a un prezzo prefissato, generalmente superiore a quello di borsa; viene considerata esecutiva solose l’ammontare dei titoli offerti in risposta all’OPA raggiunge il minimo prefissato nell’OPA stessa. ...
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Una delle cinque tradizionali parti del mondo e la più vasta tra esse (44.600.000 km2, comprese le acque interne). Si estende per oltre 75° di latitudine (tra Capo Čeljuskin, 77° 41' N, e Capo Piai, 1°16' N) e, con le isole, addirittura per...
Comune dell’Emilia (140,86 km2 con 395.416 ab. nel 2020, detti Bolognesi), città metropolitana e capoluogo della regione Emilia-Romagna. È posta sulla Via Emilia, a 54 m s.l.m., allo sbocco della valle del Reno.
La pianta della città mostra...