prelibare
v. tr. [dal lat. praelibare, comp. di prae- «pre-» e libare «gustare, assaggiare»], letter. – Assaggiare prima, pregustare: Se per grazia di Dio questi preliba Di quel che cade de la vostra [...] mensa (Dante); fig.: mi si conceda di poter credere che come io prelibai le delizie di quell’anima, così solo ne ebbi il pieno godimento (I. Nievo). Con altro uso fig., accennare in anticipo, trattare sommariamente: p. un argomento; Or ti riman, ...
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niente
niènte (ant. neènte, neiènte, e altre var.) pron. indef., s. m. e avv. [etimo incerto; tra le varie etimologie proposte, cioè lat. ne inde, nec entem, *nec gentem, è ritenuta più accettabile l’ultima, [...] poco», in frasi come non metterci n. a fare una cosa (per es.: sesolo ne avesse l’occasione, non ci metterebbe n. a mandarci in rovina), e nella locuz. niente niente, appena appena: se n. n. gli dici una parola, ti risponde male (anche seguita da ...
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stampato
agg. e s. m. [part. pass. di stampare]. – 1. agg. a. Riprodotto, composto e generalmente anche pubblicato, a stampa (contrapp. a manoscritto e dattiloscritto): libro s., e in senso fig. parlare [...] b). 2. s. m. a. Testo a stampa, soprattutto se costituito da un solo foglio o da un numero limitato di pagine, come volantini e pieghevoli di propaganda e pubblicità, fascicoli e opuscoli: tariffa postale per stampati; spedire, ricevere uno s., degli ...
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appiattare
v. tr. [der. di piatto1 (agg.), propr. «ridurre come cosa piatta»]. – 1. ant. Rimpiattare, nascondere una persona o una cosa: avevano appiattati tutti i loro denari; Io son ... vecchio fatto [...] Di quarantaquattro anni, e il capo calvo Da un tempo in qua sotto il cuffiotto appiatto (Ariosto). 2. Più com. nel rifl allora di prendere il suo schioppo, d’appiattarsi dietro una siepe, aspettando ... se mai colui venisse a passar solo (Manzoni). ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] mettersi in un luogo, prendere posto in esso: s’è messo in casa mia e non se ne vuole più andare; mettersi in un angolo; fatiche e spese che si mettono nei buoni studi per essere onorati dagli altri (Leopardi); era un uomo non solo da consigliare ...
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logico1
lògico1 (ant. lòico) agg. [dal lat. logĭcus, gr. λογικός, der. di λόγος «discorso, ragionamento»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che concerne la logica o la logica matematica: principî l.; linguaggio [...] logico 1; il circuito l. AND (corrispondente al prodotto logico), che ha come uscita il livello logico 1 seesolose tutti i suoi ingressi sono al livello logico 1; il circuito l. NOT (corrispondente alla negazione logica), che ha come uscita ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] cattiva non muore mai); m. èsolo cambiare numero di telefono (Sandro Veronesi). Proverbî e modi prov.: chi non muore una fame, una sete, un freddo da m., essere stanco da m.); se succedesse a me una cosa simile, morirei di vergogna; in usi ancora più ...
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occasione
occaṡióne s. f. [dal lat. occasio -onis, der. di occasum, supino di occidĕre «cadere»; propr. «avvenimento, caso»; cfr. l’allotropo cagione]. – 1. a. Circostanza o concorso di circostanze che [...] ’imparare tante cose; ha avuto ottime o. di matrimonio ese l’è lasciate sfuggire; a buon rendere in altra o.; alla e sim.) solo nelle grandi o., solo raramente, in circostanze particolari. In occasione di ..., nella particolare circostanza: mi è ...
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terziglio
terzìglio s. m. [dallo spagn. tresillo, dim. di tres «tre»]. – Gioco di carte, detto anche calabresella: è il tressette giocato da tre soli giocatori, con un mazzo di 40 carte, distribuendone [...] agli avversarî, dandone un’altra in cambio, e prende anche il monte, mostrandolo; se però la carta desiderata si trova già nel monte della quale ci si può questa volta impegnare unicamente con un «solo» o un «solissimo». Il giocatore che ha preso il ...
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terzolo2
terzòlo2 s. m. o agg. [lat. mediev. terciolus o tertiolus, der. di tertius «terzo»]. – Moneta milanese di mistura, detta anche terzarolo: se ne hanno esemplari solo dal 1250 al 1310, del valore [...] della metà del denaro imperiale (e non di 1/3 come parrebbe significare il nome). ...
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Una delle cinque tradizionali parti del mondo e la più vasta tra esse (44.600.000 km2, comprese le acque interne). Si estende per oltre 75° di latitudine (tra Capo Čeljuskin, 77° 41' N, e Capo Piai, 1°16' N) e, con le isole, addirittura per...
Comune dell’Emilia (140,86 km2 con 395.416 ab. nel 2020, detti Bolognesi), città metropolitana e capoluogo della regione Emilia-Romagna. È posta sulla Via Emilia, a 54 m s.l.m., allo sbocco della valle del Reno.
La pianta della città mostra...