rigirare
v. tr. o intr. [comp. di ri- e girare1]. – 1. tr. a. Girare di nuovo: r. la chiave nella toppa; r. una manovella, una ruota; rigirarsi una cosa tra le mani, voltandola e rivoltandola, spesso [...] rigirando la montagna (Dante). Nel rifl., girare di nuovo su sé stesso, o anche, solo, girare su sé stesso, rivoltarsi: tutta la notte non fece che girarsi e rigirarsi nel letto; in questo bugigattolo non riesco neppure a rigirarmi; c’era tanta gente ...
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rimanere
rimanére v. intr. [lat. remanēre, comp. di re- e manēre «restare»] (io rimango, tu rimani, ... essi rimàngono; pass. rem. rimasi o rimaṡi, rimanésti; fut. rimarrò; cong. pres. rimanga; condiz. [...] suoi varî usi: rimasi in città per tutta l’estate; se io vo, chi rimane? se io rimango, chi va? (Boccaccio), frase che avrebbe detto disparte, essere trascurato o tralasciato: si rimase povero esolo; mi sapeva male che una storia così bella dovesse ...
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finimondo
finimóndo s. m. [dal lat. tardo, eccles., finis mundi]. – La fine del mondo, ma solo in locuz. fig., per indicare trambusto, gran fracasso e confusione: successe il f.; minacciò di fare un [...] f. se non gli ridavano i suoi quattrini. ...
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suscettivo
agg. [dal lat. tardo susceptivus, der. di susceptus, part. pass. di suscipĕre (v. suscettibile)]. – 1. Suscettibile, capace di ricevere in sé, soprattutto in senso spirituale: anima s. della [...] grazia divina; anche come s. m.: quando dice «Ché solo Iddio a l’anima la dona», ragione è del suscettivo, cioè del subietto dove questo divino dono discende (Dante). 2. In elettrotecnica, circuito s., dotato di suscettanza non nulla. ...
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raccogliere
raccògliere (ant. e poet. raccòrre) v. tr. [der. di cogliere, col pref. ra-] (coniug. come cogliere). – 1. Sollevare, prendere o riprendere da terra cosa o persona: il cappel lordo e il vano [...] o doti diverse, r. in sé, averle riunite in sé: in te raccogli Quanto di bello e di glorioso e grande Sparse in cento di migliori caratteristiche di tutti e due i genitori. Nel rifl. o nell’intr. pron., riunirsi, recarsi in un solo luogo o una sola ...
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prelibare
v. tr. [dal lat. praelibare, comp. di prae- «pre-» e libare «gustare, assaggiare»], letter. – Assaggiare prima, pregustare: Se per grazia di Dio questi preliba Di quel che cade de la vostra [...] mensa (Dante); fig.: mi si conceda di poter credere che come io prelibai le delizie di quell’anima, così solo ne ebbi il pieno godimento (I. Nievo). Con altro uso fig., accennare in anticipo, trattare sommariamente: p. un argomento; Or ti riman, ...
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niente
niènte (ant. neènte, neiènte, e altre var.) pron. indef., s. m. e avv. [etimo incerto; tra le varie etimologie proposte, cioè lat. ne inde, nec entem, *nec gentem, è ritenuta più accettabile l’ultima, [...] poco», in frasi come non metterci n. a fare una cosa (per es.: sesolo ne avesse l’occasione, non ci metterebbe n. a mandarci in rovina), e nella locuz. niente niente, appena appena: se n. n. gli dici una parola, ti risponde male (anche seguita da ...
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stampato
agg. e s. m. [part. pass. di stampare]. – 1. agg. a. Riprodotto, composto e generalmente anche pubblicato, a stampa (contrapp. a manoscritto e dattiloscritto): libro s., e in senso fig. parlare [...] b). 2. s. m. a. Testo a stampa, soprattutto se costituito da un solo foglio o da un numero limitato di pagine, come volantini e pieghevoli di propaganda e pubblicità, fascicoli e opuscoli: tariffa postale per stampati; spedire, ricevere uno s., degli ...
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appiattare
v. tr. [der. di piatto1 (agg.), propr. «ridurre come cosa piatta»]. – 1. ant. Rimpiattare, nascondere una persona o una cosa: avevano appiattati tutti i loro denari; Io son ... vecchio fatto [...] Di quarantaquattro anni, e il capo calvo Da un tempo in qua sotto il cuffiotto appiatto (Ariosto). 2. Più com. nel rifl allora di prendere il suo schioppo, d’appiattarsi dietro una siepe, aspettando ... se mai colui venisse a passar solo (Manzoni). ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] mettersi in un luogo, prendere posto in esso: s’è messo in casa mia e non se ne vuole più andare; mettersi in un angolo; fatiche e spese che si mettono nei buoni studi per essere onorati dagli altri (Leopardi); era un uomo non solo da consigliare ...
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Una delle cinque tradizionali parti del mondo e la più vasta tra esse (44.600.000 km2, comprese le acque interne). Si estende per oltre 75° di latitudine (tra Capo Čeljuskin, 77° 41' N, e Capo Piai, 1°16' N) e, con le isole, addirittura per...
Comune dell’Emilia (140,86 km2 con 395.416 ab. nel 2020, detti Bolognesi), città metropolitana e capoluogo della regione Emilia-Romagna. È posta sulla Via Emilia, a 54 m s.l.m., allo sbocco della valle del Reno.
La pianta della città mostra...