merito2
mèrito2 (poet. mèrto) s. m. [dal lat. merĭtum, der. di merere «meritare»]. – 1. a. Il fatto di meritare, di essere cioè degno di lode, di premio, o anche di un castigo: premiare, punire, trattare [...] locuz. per m. mio (o tuo, suo, ecc.), per opera mia, per il mio utile intervento, grazie a me, e sim.: seè riuscito nell’impresa, èsolo per m. mio; talora iron., per colpa mia, tua, ecc. b. Azione o qualità che costituisce un merito, un giusto ...
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fiammifero
fiammìfero s. m. [dall’agg. lat. flammĭfer -ĕri «che porta, dà, o produce fiamma», comp. di flamma «fiamma» e -fer «-fero»]. – Piccolo stelo o asticella, di legno o d’altro materiale combustibile, [...] o amorfi o di sicurezza, di legno con capocchia senza fosforo, che si accendono solose strofinati su una superficie ricoperta da una pasta di fosforo rosso e polvere di vetro (che in genere fa parte della scatola stessa in cui sono confezionati ...
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bisognare
biṡognare v. intr. [der. di bisogno] (pres. biṡógna, biṡógnano [rare le forme personali io biṡógno, ... noi biṡogniamo, ..., cong. biṡogniamo, biṡogniate, ecc.]; aus. essere). – Esser necessario, [...] mangiare per vivere; bisogna assolutamente finirla con questa storia; bisogna spicciarsi se vogliamo giungere in tempo. È verbo di largo uso, spec. nella lingua parlata, e per lo più costruito impersonalmente; ormai raro con costruzione personale ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] m. prima di voi; e il m. lo conosco un poco (Manzoni); essere al m., esser vivo, essere nato; essere solo al m., non avere grandi cose. d. Con valore avverbiale, un m., moltissimo, assai: se la godeva un m. a stuzzicarlo; mi sono divertito un m.; ...
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chiudere
chiùdere v. tr. [lat. clūdĕre, per il class. claudĕre, tratto dai composti includĕre, ecc.] (pass. rem. chiusi, chiudésti, ecc.; part. pass. chiuso). – Verbo di significato generico, che è ben [...] , oltre all’idea concreta di sbarrare un’apertura, di fermare, assicurare una chiusura (che è propria di serrare), ha anche in sé il concetto del terminare, porre fine, e indica in genere azione meno momentanea. 1. Nell’uso proprio: a. Ostruire un ...
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voto
vóto s. m. [lat. vōtum, der. di votus, part. pass. di vovere «votare2»]. – 1. a. Impegno o promessa di compiere una determinata azione, di fare o non fare qualcosa, liberamente assunti davanti alla [...] e cinquanta contrarî; raccogliere i v.; fare lo scrutinio dei v.; dare il proprio v. a ...; mettere ai v. una proposta. Nelle votazioni di organi collegiali il voto può essere deliberativo, se determina la decisione, consultivo se espone solo ...
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soliloquio
solilòquio s. m. [dal lat. tardo soliloquium, comp. di solus «solo» e -loquium der. di loqui «parlare»; propr. «il parlare a sé, tra sé stesso»]. – L’atto di parlare tra sé, di esprimere a [...] voce più o meno alta i proprî pensieri pur sapendo che non vi è nessun interlocutore o ascoltatore: fare un s., dei s.; abbandonarsi a lunghi s.; stava sempre sulla branda steso ai suoi soliloqui (Pavese). ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si [...] Uno spirto celeste, un vivo sole Fu quel ch’i’ vidi: ese non fosse or tale, Piaga per allentar d’arco non sana (Petrarca ., si usa solo in sostituzione di un nome proprio, in esemplificazioni o nel riferire fatti: ti presenti a lui e gli dici «io ...
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porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale [...] valore avv. sia con valore di agg., è talora scritta anche con grafia unita: se a certe note osterie di fuoriporta noi ci trovare le p. chiuse, tutte le p. chiuse, vedersi opporre solo rifiuti; non chiudere la p. alla fortuna!, come consiglio di non ...
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proposizione
propoṡizióne s. f. [dal lat. propositio -onis, propr. «il mettere innanzi», der. di proponĕre: v. proporre]. – 1. In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa [...] , aggiuntive, esclusive, eccettuative, limitative, di adeguatezza. Il centro della proposizione è normalmente il verbo, che solo in casi eccezionali è isolato ed esaurisce in sé l’espressione (per es., in frasi impersonali, come piove, nevica, o ...
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Una delle cinque tradizionali parti del mondo e la più vasta tra esse (44.600.000 km2, comprese le acque interne). Si estende per oltre 75° di latitudine (tra Capo Čeljuskin, 77° 41' N, e Capo Piai, 1°16' N) e, con le isole, addirittura per...
Comune dell’Emilia (140,86 km2 con 395.416 ab. nel 2020, detti Bolognesi), città metropolitana e capoluogo della regione Emilia-Romagna. È posta sulla Via Emilia, a 54 m s.l.m., allo sbocco della valle del Reno.
La pianta della città mostra...