vivido
vìvido agg. [dal lat. vivĭdus, der. di vivĕre «vivere»]. – 1. a. letter. Pieno di vita, vivace, rigoglioso: v. pianta; v. fiori. b. Che ha una luminosità molto intensa: una luce v., una v. fiamma; [...] le vivide Aure del Franco lido (Manzoni); su un orizzonte indistinto, nebuloso, affiorò il sole: un disco rosso, un po’ velato, che alzandosi s’accendeva d’una luce sempre più vivida (SebastianoVassalli). ◆ Avv. vividaménte, in modo vivido, vivace. ...
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prefigurare
v. tr. [dal lat. tardo praefigurare, comp. di prae- «pre-» e figurare «immaginare, foggiare»], letter. – 1. Anticipare o preannunciare, per lo più attraverso allusioni, simboli, allegorie, [...] anticipatamente: mi prefiguro fin d’ora quello che succederà; cercava di prefigurarsi ciò che l’attendeva (SebastianoVassalli). 4. intr. pron. Presentarsi, delinearsi: la situazione si prefigurava difficile; anche avere una determinata immagine di ...
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spiumare
v. tr. [der. di piuma, col pref. s- (nel sign. 4)], non com. – Togliere le piume: c’era gente che ... stendeva panni, che spiumava polli, che accudiva bambini (SebastianoVassalli); in senso [...] fig., sfruttare qualcuno, carpirgli o fargli spendere molto denaro (cfr. il più com. e pop. spennare): la cantatrice che spiumava con tanto garbo il loro anfitrione (D’Annunzio). Raro come intr. (aus. ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] , preoccuparsi: la gente aveva ben altro a cui p., in quell’ultimo scorcio di Evo antico, che non la poesia! (SebastianoVassalli); pensa ai fatti tuoi, frase con cui si invita qualcuno a non occuparsi di cose che non lo riguardano; pensa alla salute ...
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ambulante
agg. e s. m. e f. [part. pres. di ambulare]. – 1. agg. Che cammina, che si sposta, che non ha sede fissa: que’ due si venivano incontro, ristretti alla muraglia, come due figure di basso rilievo [...] pancia, che da giovane aveva fatto il venditore a. di stoviglie, bicchieri, pentole e altri arnesi da cucina (SebastianoVassalli); suonatore a., girovago; cattedra a. d’agricoltura (v. cattedra); biblioteca a., mobile, che si sposta da luogo a ...
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prorompente
prorompènte agg. [part. pres. di prorompere]. – Incontenibile, irrefrenabile: le acque p. della cascata; parole, grida p. dalla folla; com. spec. nel sign. fig. di travolgente, irruente, [...] ; una ragazza di p. vitalità. Frequente anche con riferimento al fisico femminile, per indicare forme abbondanti: una gran matrona dai capelli color carota e dalle rotondità p., per cui i soldati del castello facevano pazzie (SebastianoVassalli). ...
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prosapia
proṡàpia s. f. [dal lat. prosapia, voce di origine indoeur.], letter. – Stirpe, schiatta, lignaggio: discendere da nobile, da illustre, da ricca p.; una famiglia di antica p.; la tua famiglia [...] sarà congiunta col sangue ad una nobile p. (I. Nievo). Meno com. con riferimento a stirpe non nobile: nascere da umile p., da vile p.; discendevano da una lunga, lunghissima p. di usurai e di commercianti di piume (SebastianoVassalli). ...
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svenimento
sveniménto s. m. [der. di svenire]. – Il fatto di svenire; improvvisa perdita dei sensi che può corrispondere alla sincope del linguaggio medico: a quella notizia ebbe uno s.; il male si annunciò [...] con giramenti di testa e svenimenti; simulare uno svenimento; soffriva di strani s., soprattutto nei periodi dell’anno quando cambiano le stagioni; andava a terra, e ci restava come morto per delle mezz’ore (SebastianoVassalli). ...
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uggiolare
v. intr. [lat. eiulare] (io ùggiolo, ecc.; aus. avere). – Di cani, e spec. di cuccioli, mugolare in modo sommesso ma continuato per fame, dolore o altra ragione di malcontento o di malessere: [...] durante il temporale il cucciolo ha uggiolato a lungo; sparò per aria dei colpi di archibugio, facendo u. e ululare i cani del paese (SebastianoVassalli). ...
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parlantina
s. f. [der. di parlare2]. – Facilità e scioltezza di parola, loquacità (non in astratto, ma dimostrata nell’atto stesso di parlare): Dio, che p.!; non gli manca certo la p.; con la sua p., [...] loquace; quella notizia gli aveva dato una disinvoltura, una p., insolita da gran tempo (Manzoni); era una sempliciotta che si lasciava volentieri abbindolare dal primo venuto, purché fornito di p. e d’aspetto non sgradevole (SebastianoVassalli). ...
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Scrittore italiano (Genova 1941 - Casale Monferrato 2015). Dopo un'intensa militanza avanguardistica, testimoniata da testi poetici (Disfaso, 1968) e prose sperimentali (Narcisso, 1968; Tempo di massacro, 1970; Il millennio che muore, 1972)...
Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega all’Europa centrale (da O a E: Francia,...