zimarra
żimarra s. f. [dallo spagn. zamarra, di origine basca]. – Nome dato in origine (sec. 16°) a una sopravveste maschile di ampiezza notevole e di lunghezza variabile, talvolta foderata di pelliccia, [...] ., ove disegno Diramasi chinese (Parini); don Abbondio stava ... sur una vecchia seggiola, ravvolto in una vecchia z. (Manzoni); nel sec. 19° è passato poi a indicare ogni soprabito (o sopravveste) lungo e abbondante, una sorta di cappotto o pastrano ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante [...] grafia u per la vocale (e semiconsonante) e la grafia v per la consonante entrò nell’uso definitivamente solo dalla seconda metà del sec. 17°, per il latino così come per l’italiano e per le altre lingue che si servono dell’alfabeto latino (per altre ...
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autodafe
autodafé (o àuto-da-fé) s. m. [dalla locuz. port. auto da fé ‹àutu dħḁ fè›, propr. «atto della fede»]. – In Spagna e nei suoi dominî (dalla fine del sec. 15° agli inizî del sec. 19°, soprattutto [...] durante il sec. 16°), proclamazione solenne della sentenza dell’inquisitore, cui seguiva l’abiura o la condanna degli eretici. Anche, il supplizio degli eretici sul rogo e le cerimonie che lo accompagnavano. ...
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valzer
vàlzer s. m. [dal ted. Walzer, der. di walzen «strisciare», propr. «ballo che si fa quasi strisciando i piedi, anziché saltellando»; in Italia, nell’Ottocento, la voce ted. fu anche adattata in [...] . Nato in Austria e nella Germania merid. nella seconda metà del sec. 18°, sviluppatosi da preesistenti danze tedesche come il Ländler o la danza, cui si dedicarono molti compositori del 19° e del 20° sec.: i v. di Chopin, di Brahms, di Ravel. ◆ Dim. ...
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servus servorum Dei
locuz. lat. (propr. «servo dei servi di Dio»), usata in ital. come s. m. – Nella cancelleria pontificia, formula costantemente adoperata (dal sec. 9° a oggi) nella intitolazione dei [...] ripetuta per devozione nei primi secoli cristiani da prelati e da semplici fedeli, ma divenne esclusiva del papa dopo essere stata adottata da Gregorio Magno alla fine del sec. 6° (fu però usata, fino al sec. 12°, anche dagli arcivescovi di Ravenna). ...
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saiga1
sàiga1 s. f. [dal ted. Säga «sega»]. – Moneta d’argento del valore di 1/4 di tremisse, imitazione del denaro romano serratus (cioè con l’orlo dentellato), preferito tra le altre monete delle antiche [...] popolazioni germaniche fino al sec. 10°. Lo stesso nome è dato alla piccola moneta d’argento merovingica dei sec. 7° e 8°, del peso di 1,25 grammi, del valore di 1/12 di soldo d’oro, sostituita alla fine del sec. 8° dal denaro carolingio. ...
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stilita
(o stilite) s. m. [dal gr. eccles. στυλίτης, der. di στῦλος «colonna»] (pl. -i). – Asceta cristiano che per mortificazione si adattava a vivere in cima a un pilastro o a una colonna (pratica [...] propria dell’Oriente, che nella Chiesa greca durò anche dopo lo scisma e presso i Russi fino al sec. 15°); è, tra l’altro, attributo di due santi: Simeone Stilita il Vecchio (sec. 5°) e Simeone Stilita il Giovane (sec. 6°). ...
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normanno
agg. e s. m. (f. -a). – 1. a. Appartenente o relativo alla popolazione di stirpe germanica dei Normanni (lat. mediev. Northmanni, voce di origine germanica settentr., propr. «uomini del nord»), [...] Labrador); più comunem. la denominazione è riferita a quei gruppi che dal sec. 8°, col nome di Vichinghi, si portarono in Francia, nella .; arte n., l’arte che fiorì a partire dal sec. 11° nella Francia settentr., soprattutto con la costruzione delle ...
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norreno
norrèno agg. [dal nordico norron «settentrionale»]. – Detto della lingua e della letteratura dei Norvegesi (sia nella madrepatria sia nelle colonie d’occidente, soprattutto nell’Islanda), dal [...] ° circa, ossia dall’età vichinga, fino alla metà del sec. 14°. La letteratura norrena, che qualitativamente primeggia tra le prosa fissati per iscritto, soprattutto in Islanda, a partire dal sec. 13°, dopo una lunga tradizione orale, e aventi per ...
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notaio
notàio (o notaro; ant. e region. nodaro) s. m. (f. -a, non com.) [lat. notarius (der. di nota «nota»), propr. «chi prende annotazioni durante un discorso», e nel lat. tardo «scrivano» al servizio [...] Cristoforo (Manzoni); il n. Giacomo da Lentini (o Iacopo da Lentini o da Lentino), uno dei primi poeti della scuola siciliana (sec. 12°-13°), chiamato spesso per antonomasia il Notaro (cfr. Dante, Purg. XXIV, 55-57: «O frate, issa vegg’io», diss’elli ...
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SEC Sigla di sistema europeo dei conti economici integrati, sistema di contabilità nazionale elaborato dall’ufficio statistico della Comunità europea e adottato dall’ISTAT nel 1974.