linguaggio
1. MAPPA Il LINGUAGGIO è la capacità degli esseri umani di comunicare pensieri, esprimere sentimenti e dare informazioni ad altri esseri umani, per mezzo di un sistema di segni fonici (cioè [...] ; l’apprendimento, lo sviluppo del l.; disturbi, difetti del l.) o anche attraverso segni d’altro tipo, come i gesti (l. gestuale; l. dei sordomuti; l. degli e modi di dire
linguaggio dei segni
linguaggio di programmazione
linguaggio macchina
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carattere
caràttere s. m. [dal lat. character -ĕris, gr. χαρακτήρ -ῆρος, propr. «impronta»]. – 1. a. Segno tracciato, impresso o inciso, a cui si dia un significato: c. magici, cabalistici. b. Più com., [...] elaborazione dati (e cioè le cifre da 0 a 9 e le lettere dell’alfabeto, che costituiscono i c. alfanumerici, e altri segni utili quali quelli di comando per l’esecuzione di certe operazioni, detti c. di comando, c. di controllo), rappresentato da una ...
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lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano [...] fatti astronomici (v. ai singoli aggettivi). c. Ciascuno dei caratteri di piombo che, in tipografia, servono per la stampa dei segni dell’alfabeto (v. carattere, n. 1 c). d. Con uso improprio, il suono rappresentato dalla lettera (come sinon. quindi ...
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z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario [...] delle varie lingue moderne, con la pronuncia ʒ in italiano, ∫ in quasi tutte le altre lingue; in alcune però lo stesso segno è servito a indicare anche un fonema diverso, come avviene in italiano (v. oltre), oppure soltanto un fonema diverso, come in ...
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scrittura
s. f. [lat. scriptūra, der. di scriptus, part. pass. di scribĕre «scrivere»]. – 1. Rappresentazione visiva, mediante segni grafici convenzionali, delle espressioni linguistiche: apprendere [...] parla di s. posizionali, o di numerazione posizionale (v. numerazione, n. 1). b. In relazione al mezzo con cui i segni vengono rappresentati e resi leggibili: s. a mano, s. a macchina, s. elettronica (v. anche videoscrittura). c. Con riferimento al ...
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semantica
semàntica s. f. [dal fr. sémantique, introdotto (nel 1897) dal linguista M.-J.-A. Bréal, der. del greco σημαντικός: v. semantico]. – 1. Ramo della linguistica che studia il significato degli [...] due sono la pragmatica e la sintattica) in cui si suddivide la semiotica, in partic. quello che studia la funzione dei segni dal punto di vista del rapporto che hanno con gli oggetti cui possono essere applicati; al suo interno si può distinguere una ...
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semeiotica
semeiòtica s. f. [dal gr. σημειωτική «studio, esame dei segni», femm. sostantivato dell’agg. σημειωτικός «che osserva i segni», der. di σημειόω «osservare, esaminare»]. – 1. Disciplina medica [...] la diagnosi: s. medica, distinta dalla s. chirurgica in quanto si occupano dello studio e dell’interpretazione dei segni proprî, rispettivamente, delle malattie mediche e di quelle chirurgiche; s. fisica, che si avvale, come metodi, della ispezione ...
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semiologia
semiologìa (meno com. semeiologìa) s. f. [comp. del gr. σημεῖον «segno» e -logia]. – In senso proprio e generico, studio dei segni. Con accezioni specifiche: 1. Scienza dei segni (linguistici [...] Il termine, nella forma fr. sémiologie, risalente a F. de Saussure (1857-1913), indicava inizialmente uno studio dei segni nel quadro della vita sociale, come parte quindi della psicologia sociale e generale; successivamente, gli studî di semiologia ...
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cifra
(ant. cìfera) s. f. [dal lat. mediev. cifra, e questo dall’arabo ṣifr «nulla, zero», che è un calco del sanscr. śūnyá «vuoto, zero»]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente [...] ) secondo il sistema diffuso dagli Arabi (cioè 1, 2, 3, ecc.), detti perciò anche cifre arabe o arabiche (mentre i segni secondo l’uso romano: I, II, III, ecc. si chiamano più comunem. numeri romani). Frequenti nell’uso parlato e nel linguaggio ...
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notazione
notazióne s. f. [dal lat. notatio -onis, der. di notare «notare2»]. – 1. a. L’atto, il fatto e il modo di notare, cioè di segnare o contrassegnare: la n. delle pagine di un libro, fatta con [...] del verso); anche con sign. concreto, per indicare i singoli segni o numeri o, con valore collettivo, il loro complesso: un manoscritto , delle chiavi, delle indicazioni di tempo e altri segni ancora, i quali consentono una precisa traduzione e una ...
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Segni Comune della prov. di Roma (61 km2 con 9332 ab. nel 2008). Il centro è situato a 668 m s.l.m. su uno sprone calcareo dei Lepini settentrionali. Cave di calcare, con annessi stabilimenti per la produzione di calce.
Colonia fondata secondo...
Vedi SEGNI dell'anno: 1966 - 1997
SEGNI (v. vol. VII, p. 154)
N. Cassieri
(v. vol. VII, p. 154). Nuovi dati sulla tecnica costruttiva e sullo sviluppo perimetrale delle mura urbiche in opera poligonale sono scaturiti da alcuni saggi esplorativi...