smagatezza
s. f. Atteggiamento di realismo disincantato, privo di illusioni. ◆ Due mesi fa, Parigi vide sbarcare 200.000 cacciatori che denunciavano le direttive europee sull’uccellagione. Si direbbe [...] una causa meno cruciale del pericolo totalitario, eppure sbancò. Però toccava al cuore la Francia profonda, quella che oggi , conferma che [Philip] Roth ha ancora una volta colto nel segno. Con la smagatezza e il coraggio che gli sono propri, l ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante [...] logica matematica, V indica il valore di verità vero (contrapp. a F che sta per falso). Nel sistema di numerazione romana, il segno V (che non è tutt’uno con la lettera V maiuscola pur essendole simile per la forma, ma ha altra origine) indicava il ...
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inestinguibile
inestinguìbile agg. [dal lat. tardo inexstinguibĭlis, comp. di in-2 e exstinguibĭlis «estinguibile»]. – Che non si può estinguere, cioè spegnere, smorzare: fuoco i.; una i. sete. Più spesso [...] fig., che non viene mai meno, che è sempre vivo e ardente, detto soprattutto di sentimenti: amore, carità i.; ricordo i.; Segno d’immensa invidia E di pietà profonda, D’inestinguibil odio E d’indomato amor (Manzoni). ◆ Avv. inestinguibilménte, senza ...
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abbandonare
(ant. abandonare) v. tr. [dal fr. abandonner, der. della locuz. ant. a bandon «alla mercé», derivante a sua volta dal franco bann «potere»] (io abbandóno, ecc.). – 1. Lasciare definitivamente [...] saccheggio, al degrado. Lasciare, in genere: a. la presa. Fig., venir meno (detto delle forze, della vita): sentì che ormai le forze l’abbandonavano; capo sul petto; a. le braccia, anche come segno d’impotenza, di remissività. 4. rifl. Lasciarsi ...
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epoca
època s. f. [dal gr. ἐποχή, propr. «sospensione, fermata», der. di ἐπέχω «trattenere»]. – 1. Propr., punto fisso nella storia, segnato da qualche avvenimento memorabile, da cui si comincia a contare [...] , delle grandi scoperte geografiche; la caduta dell’Impero romano segnò l’inizio di una nuova epoca. Con senso più generico d’epoca, arredamento d’epoca, antico, tipico di tempi passati). Meno propriam., tempo in generale, momento e sim.: all’e. del ...
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piumino
s. m. [der. di piuma]. – 1. In zoologia, la penna degli uccelli, detta anche penna a piumino, morbida e leggera, priva di elementi rigidi, in cui mancano anche gli uncini o amuli, in modo che [...] cigno o d’oca riunite a mazzetto e con impugnatura più o meno elegante; attualmente, per estens., ogni altro oggetto di materiale diverso ( e facilmente distinguibile sulla targa bersaglio del tiro a segno. 4. Erba annua della famiglia graminacee (lat ...
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deiezione
deiezióne s. f. [dal lat. deiectio -onis, der. di deicĕre «gettare giù o fuori», comp. di de- e iacĕre «gettare»]. – 1. Nel linguaggio medico (e, più generalm., dotto), scarica del ventre, [...] n. 2. 3. In vulcanologia, fase di d., fuoriuscita più o meno violenta di prodotti piroclastici dal cratere dei vulcani. 4. ant. a. ad altro che ne contrasta l’effetto, o per trovarsi in segno opposto a quello nel quale è maggiore il suo influsso (si ...
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fallire
v. intr. e tr. [dal lat. fallĕre «ingannare» (nel medio passivo «ingannarsi, sbagliare»), con mutamento di coniug.] (io fallisco, tu fallisci, ecc.). – 1. intr. (aus. avere), ant. Commettere [...] scusa indegno (Petrarca). 2. intr. (aus. essere) Venir meno: f. alle promesse; f. all’aspettazione, all’attesa, deluderla imprevidenza. 4. tr. Mancare: f. il colpo, non cogliere il segno; anche assol.: ha tirato molte volte senza mai f.; nel tennis, ...
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stigma2
stigma2 s. m. [formato, sull’esempio di sigma, dall’unione delle lettere s e t (σ e τ); v. oltre] (pl. -i). – Nome dato a una variante grafica del digamma (ς), che i Greci, venuto meno l’uso [...] il numero 6, con apice in basso a sinistra (′ς) il numero 6000. Forma simile ebbe un nesso grafico usato nella tarda scrittura dei manoscritti per indicare le due lettere στ (sigma+tau); di qui il nome, che fu esteso arbitrariamente all’altro segno. ...
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grado1
grado1 s. m. [lat. gradus -us «passo, scalino», dallo stesso tema di gradi «camminare, avanzare»]. – 1. a. ant. Gradino, scalino: Scala drizzò di cento gradi e cento (T. Tasso). Più raram., passo: [...] c. Grado di parentela, il legame più o meno stretto che unisce una persona con i suoi di smorto); g. intenso (o rafforzato), che nella grafia si rappresenta raddoppiando il segno, se la consonante è divisa tra due sillabe (es., la t di motto). ...
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Il segno (−) che rappresenta l’operazione di sottrazione; per es., 5−3 rappresenta la differenza tra i numeri cinque e tre. Lo stesso segno si usa per indicare un numero negativo. Analogamente, l’opposto di un numero relativo n si rappresenta...
Procedimento logico, mediante il quale si passa dalla considerazione di casi particolari a una conclusione universale.
Nel linguaggio scientifico, in genere, modificazione che determinate proprietà di un corpo subiscono per la vicinanza di un...