fra1
fra1 prep. [lat. infra] (radd. sint.). – Ha in genere gli stessi sign. e gli stessi usi della prep. tra (v. perciò questa voce); tranne in pochi casi che indichiamo qui di seguito, la scelta dell’una [...] o dell’altra forma è spesso dovuta, più che a ragioni di natura semantica, a ragioni di eufonia sintattica o a preferenze personali. Più frequente di tra è forse in alcune accezioni temporali, e in partic. con il sign. di «entro, durante»: fra il ...
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contestualizzare
contestualiżżare v. tr. [der. di contestuale]. – 1. Genericam., inserire (un’affermazione, un concetto, un fenomeno, un comportamento) in un contesto ben determinato per meglio definirne [...] il significato. 2. In linguistica, semantica e critica letteraria, riferire, ai fini di una corretta comprensione, un enunciato al co-testo e al contesto pertinenti (v. le due voci); con decontestualizzare e ricontestualizzare s’intende l’uso di ...
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prefisso
s. m. [dal lat. praefixus, part. pass. sost. di praefigĕre «prefiggere»]. – 1. In linguistica, morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una [...] re- che indica ripetizione, ritorno, e così via. Quando l’elemento che si prefigge ha una propria autonomia semantica, si parla più propriam. di prefissoide (v.) o confisso (v.). 2. Nella commutazione telefonica automatica, cifra o combinazione ...
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intensione
intensióne s. f. [dal lat. intensio -onis, der. di intendĕre, part. pass. intensus (v. intenso)]. – 1. Sinon., letter. e ormai ant., di intensità, soprattutto in senso assol., come stato di [...] qualità o proprietà individuale, la «connotazione» di un termine, di un predicato, di un enunciato. Analogam., nella semantica, definizione per i., quella che indica i caratteri, le proprietà, le qualità necessariamente posseduti dal termine che si ...
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poltro2
póltro2 s. m. [forse dalla voce prec. (nel sign. 1, più ant.), per evoluzione semantica analoga a quella del fr. sommier «asino» e «divano»], ant. – Letto. ...
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alternativo
agg. [der. di alternare]. – 1. Che procede in modo alternato: moto a., che va vicendevolmente in un senso e nel senso opposto; corrente a., lo stesso che alternata (v. corrente3); macchina [...] di vivere a.; un giovane molto a.; cultura a., altrimenti detta controcultura (v. la voce). Per una analoga estensione semantica, si è parlato anche di medicina a. per indicare genericam., in contrapp. alla medicina ufficiale (o sperimentale), metodi ...
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rideterminazione
rideterminazióne s. f. [der. di rideterminare]. – In linguistica, ulteriore determinazione morfologica ottenuta mediante l’uso di più morfemi della stessa classe funzionale: cumulo di [...] desinenze, coesistenza di desinenza e preposizione, preposizioni derivate, ecc. In lessicologia, modificazione semantica di un vocabolo operata mediante un richiamo a un valore etimologicamente più antico che si era obliterato col tempo. ...
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scadimento
scadiménto s. m. [der. di scadere]. – 1. Perdita di prestigio, di valore, di qualità; decadenza, declino: lo s. dei costumi, della morale, della cultura. Talora, sinon. di decadimento (riferito [...] una consonante sorda intervocalica, fenomeno più noto come lenizione (v.), che ha però sign. più ampio. b. Degradazione semantica subita, per motivi varî, da una parola che acquista col tempo un significato o una connotazione negativi, spiacevoli (è ...
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intermedio
intermèdio agg. e s. m. [dal lat. intermedius, comp. di inter- e medius «medio»]. – 1. agg. Che sta in mezzo, che è posto tra due cose, tra due limiti di spazio o di tempo, o, fig., tra due [...] : i toni di colore i. fra il rosso e il violetto; idee i., che collegano due altre; spiegare l’evoluzione semantica di un vocabolo analizzando i varî significati intermedî. Con sign. e usi più particolari: a. Nel linguaggio degli storici del diritto ...
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eteronimo
eterònimo agg. e s. m. [dal gr. ἑτερώνυμος «che ha un nome diverso», comp. di ἑτερο- «etero-» e ὄνομα, ὄνυμα «nome»]. – 1. In grammatica, di nomi che sono fra loro in rapporto di eteronimia. [...] «libreria»; il rapporto di eteronimia è definibile in genere per via di approssimazione, in quanto raramente la sovrapponibilità semantica tra parole di lingue differenti è totale (v. il sign. 2 di anisomorfismo). 2. In bibliologia, di pubblicazione ...
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semantica Ramo della linguistica che si occupa dei fenomeni del linguaggio non dal punto di vista fonetico e morfologico, ma guardando al loro significato. Il termine fu coniato da M. Bréal nel 1883 come sostituto di semasiologia.
Gli studi...
semantica
semantica parte della logica che si occupa di fissare le regole per la interpretazione delle formule di un linguaggio formale in modo da attribuire loro un significato. Per gli usuali sistemi formali si adotta universalmente la semantica...