trago
s. m. [lat. scient. tragus, dal gr. τράγος che aveva anche altri sign., tra cui quello di «capro», in rapporto semantico non sempre chiaro] (pl. -ghi). – In anatomia, sporgenza triangolare del [...] padiglione auricolare dell’uomo e dei mammiferi, situata anteriormente al meato acustico esterno ...
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tralice
(diffuso ma err. tràlice) [lo stesso etimo di traliccio, ma il rapporto semantico non è chiaro], tosc. – Si usa solo nella locuz. avv. in tralice (meno com. di t.), di traverso, obliquamente, [...] lungo la diagonale: andare di t.; tagliare in t.; fuori di Toscana è nota soprattutto l’espressione guardare in t., guardare di sottecchi: Paolo guardava, timido, in tralice (Pascoli) ...
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maniero2
manièro2 (o manière) s. m. [dal fr. ant. manoir, che è il lat. manere «rimanere, dimorare, alloggiare»; cfr., per il passaggio semantico, il lat. mansio -onis, da cui il fr. maison «casa» e [...] l’ital. magione]. – Nel medioevo, abitazione signorile di campagna; in partic., nella società feudale, il castello non provvisto di torri del feudatario minore. Nell’uso letter. e poet., soprattutto del ...
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sollazzo
s. m. [lat. solatium, variante tarda di solacium (v. sollaccio), attrav. il provenz. solatz, al quale si deve anche il mutamento semantico], letter. – Piacere, divertimento (come sentimento [...] o come cosa che procura divertimento): dare s., essere di s., divertire; andare a s., a divertirsi; il pagliaccio faceva buffe capriole, con grande s. di tutti i presenti; Sollazzo e riso ... Non curo, ...
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suffissoide
suffissòide s. m. [comp. di suffiss(o) e -oide]. – Termine introdotto in linguistica da B. Migliorini (1896-1975) per designare quel secondo elemento di parole composte che ha perduto parte [...] usa includere tra i suffissoidi tutti quegli elementi compositivi che non sono semplici terminazioni ma hanno un proprio contenuto semantico autonomo e indipendente, come sono, per es., gran parte dei suffissi di origine greca (-fono e -fonia, -grafo ...
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perche
perché avv. e cong. [comp. di per e che1 o che2]. – Grammaticalmente, oltre alle funzioni di avverbio interrogativo e di congiunzione, che sono le più frequenti, può avere quella di pronome relativo [...] in alcuni usi ant. nei quali corrisponde a un per cui (per il quale, per la quale). Sotto l’aspetto semantico, esprime per lo più rapporti causali o finali; nell’uso ant. ebbe anche valore concessivo. 1. Come avv., in proposizioni interrogative ...
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replicare
v. tr. [dal lat. replicare, propr. «ripiegare» (der. di plicare «piegare»); il sign. «replicare» è del lat. dei giuristi: cfr., per il passaggio semantico, ritorcere] (io rèplico, tu rèplichi, [...] ecc.). – 1. Fare di nuovo, ripetere: r. un’operazione, un’esperienza scientifica, una cura; non ebbe il coraggio di r. la sua richiesta. In partic., di parole, discorsi, ecc., dirli, farli di nuovo: or ...
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sema
sèma s. m. [dal gr. σῆμα -ατος «segno»] (pl. -i). – In linguistica, l’unità minima di senso in cui un lessema è scomponibile, detta anche tratto o componente semantico. ...
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transcodificazione
transcodificazióne s. f. [der. di transcodificare]. – 1. a. In elettronica, conversione di un segnale da un codice a un altro; in partic., nella tecnica della televisione a colori, [...] di partenza a un insieme di caratteri aventi lo stesso valore nel codice usato dall’elaboratore d’arrivo. 2. In linguistica, nella critica stilistica e in semiologia, trasformazione di senso, di valore semantico, dovuta a cambiamento di codice. ...
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semanticasemàntica s. f. [dal fr. sémantique, introdotto (nel 1897) dal linguista M.-J.-A. Bréal, der. del greco σημαντικός: v. semantico]. – 1. Ramo della linguistica che studia il significato degli [...] da linguisti e antropologi statunitensi, rappresenta il significato di un lessema come una configurazione di tratti semantici minimi (detti componenti semantici o semi, da cui anche il nome di analisi semica) nei quali esso sarebbe scomponibile; s ...
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semantico
semantico [agg. (pl.m. -ci) Der. del fr. sémantique (→ semantica)] [ALG] [FAF] Completezza s.: nella logica matematica, proprietà di una teoria in cui ogni formula vera in una certa interpretazione (cioè in una certa classe di strutture)...