denominatore
denominatóre s. m. [dal lat. mediev. denominator -oris]. – 1. (f. -trice) Propr. (non com.), chi denomina, chi dà il nome. 2. In aritmetica, il numero (o l’espressione numerica) posto sotto [...] in quante parti uguali è stata divisa l’unità; minimo comune d., il numero più piccolo che è multiplo comune dei denominatori di due o più frazioni. In senso fig., comune d., o d. comune, espressione di uso corrente per indicare l’elemento o l ...
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s. f. [femm. di passeggiatore]. – Termine offensivo per indicare le prostitute di strada (cfr. l’uso analogo di peripatetica): Mi fermo a scambiar due parole Con una p. (Palazzeschi). ◆ In numerose voci [...] nell’uso si riflette un marchio misogino che, attraverso la lingua, una cultura plurisecolare maschilista, penetrata nel sensocomune, ha impresso sulla concezione della donna. Il dizionario, registrando, a scopo di documentazione, anche tali forme ...
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femminicìdio s.m. [comp. del s.f. femmina e -cidio]. - Uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica di una donna in quanto tale, espressione di una cultura plurisecolare maschilista e patriarcale [...] che, penetrata nel sensocomune anche attraverso la lingua, ha impresso sulla concezione della donna il marchio di una presunta, e sempre infondata, inferiorità e subordinazione rispetto all'uomo. ...
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controsenso
controsènso s. m. [comp. di contro- e senso, sul modello del fr. contresens]. – 1. Idea, affermazione, parole che contraddicono al sensocomune o implicano contraddizione a sé stesse: quello [...] che tu dici è un c.; anche con riferimento ad azioni o comportamenti: sarebbe un c. chiedergli scusa dopo che ha riconosciuto il suo torto. 2. Spiegazione, interpretazione contraria al vero senso di ciò che si spiega o si interpreta. ...
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agambeniano
agg. e s. m. Seguace, sostenitore del filosofo Giorgio Agamben. ♦ Il primo personaggio del ritratto di famiglia agambeniano è quello di Heidegger, a cui Agamben dedica molte delle pagine [...] Società) • Ci ha costretto spesso a elucubrazioni fuorvianti e soprattutto, prendendo posizioni paradossali, ci ha spinto verso il sensocomune. Per quel che mi riguarda forse questo è uno dei maggiori danni, dato che la filosofia richiede radicalità ...
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spesa
spésa s. f. [lat. tardo expēnsa (pecunia, cioè «denaro speso»), part. pass. di expĕndere: v. spendere]. – 1. a. L’atto dello spendere; anche, la somma di denaro che si spende o si cede in cambio [...] , è più la s. che l’impresa, frasi prov., usate anche in senso fig., per indicare che la fatica o il sacrificio necessarî a qualche cosa non proporzione dell’uso che ciascun condomino può fare del bene comune. b. Nel linguaggio banc. e finanz., s. di ...
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guardia1
guàrdia1 (ant. guarda) s. f. [der. di guardare]. – 1. a. L’atto del guardare, per custodia, vigilanza, protezione, conservazione di qualche cosa, come compito temporaneo o anche abituale: fare [...] distanza di tempo, dei militari di guardia e, in senso fig., sostituzione di persone che occupano alte cariche, .; in senso fig., raggiungere, superare il livello di g., il limite di sopportabilità o la soglia di rischio. 7. Nel Comune medievale, a ...
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pecora
pècora s. f. [lat. pecŏra, neutro pl. di pecus pecŏris «bestiame; pecora»]. – 1. a. Nome comune dei mammiferi bovidi del genere Ovis, comprendente sei specie selvatiche e numerose razze domestiche, [...] latte; tra le più diffuse si annoverano la merino, comune in tutto il mondo e probabilmente originaria dell’Africa, la s’allontanano dalla regola di san Domenico (più com. in questo senso il dim. pecorella). b. Come esempio di mansuetudine, spesso in ...
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gufo
s. m. [lat. tardo gūfo (-ōnis), d’origine onomatopeica; nel lat. classico, il nome del gufo era būbo -ōnis]. – 1. Nome comune di varî uccelli rapaci notturni, caratterizzati dal disco facciale completo [...] , e appartenenti a varî generi; in Italia vivono il g. comune (Asio otus), noto anche col nome di duca cornuto, di mediocre g., fare la vita del g. (o una vita da g.); con altro senso, fare il g., fare l’uccello di malaugurio. 3. ant. Sorta di ...
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primo
agg. [lat. prīmus, superl. dell’avv. e prep. ant. pri «davanti», da cui anche il compar. prior]. – 1. Numerale ordinale (indicato con 1° se si utilizzano cifre arabiche, oppure con il numero romano [...] di p. classe, in treni e navi; onorificenza di p. classe; albergo di p. categoria; stella di p. grandezza (in senso proprio e fig.). Comuni le locuz. di p. qualità, di prim’ordine, di p. piano, per indicare eccellenza su ogni altra persona o cosa ...
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SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione comune") adottata da Aristotele,...
Razionalità pratica tra senso comune cultura e natura
Antonio Rainone
Nella tradizione filosofica si parla da lungo tempo di razionalità ‘teoretica’ e razionalità ‘pratica’. Teoretica (o cognitiva) è la razionalità che si suppone operi nella...