amore
amóre s. m. [lat. amor -ōris, affine ad amare]. – 1. Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia: amore [...] rimanere indietro agli altri in una competizione, in un lavoro comune e sim.; desiderio di rivelare e far apprezzare le proprie , esigere una prova d’a.); a. puro, sensuale (o dei sensi); a. romantico, che si esprime in forme di tenerezza sognante; a ...
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comunismo
s. m. [dal fr. communisme; v. comunista1]. – 1. a. Dottrina che, sulla base delle formulazioni teoriche di Marx e Engels, propugna un sistema sociale nel quale sia i mezzi di produzione sia [...] è spesso esteso a indicare tutti quegli atteggiamenti teorici e quelle realizzazioni pratiche che storicamente precedono il comunismo in senso moderno e che possono tuttavia per qualche aspetto ravvicinarsi ad esso ed essere considerati come riprova ...
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dubbio2
dùbbio2 (ant. dùbio) s. m. [dal lat. dubium, neutro sostantivato dell’agg. dubius: v. la voce prec.]. – 1. a. Incertezza, esitazione nell’esprimere un giudizio o nel prendere posizione su determinati [...] che il dubbio sia chiarito in senso favorevole o sfavorevole; è espressione del linguaggio comune, ma derivata dalla massima giuridica in dubbio stesso è circostanza certa e indubitabile. 2. Con senso più concr., ciò che è materia di incertezza o di ...
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diretto
dirètto agg. e s. m. [part. pass. di dirigere; dal lat. directus, part. pass. di dirigĕre]. – 1. agg. Con uso più prossimo alla natura di participio e con i sign. proprî del verbo: a. Rivolto, [...] registrazione preventiva (v. diretta). 4. agg. Che procede nel medesimo senso o, fig., che varia nel medesimo modo (contr. di inverso). ragione d., contrapp. a in ragione inversa, anche nella lingua comune, v. ragione, n. 6 a). Con riferimento a due ...
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serie
sèrie s. f. [dal lat. series, der. di serĕre «intrecciare, infilare»]. – 1. Successione ordinata e continua di elementi, concreti o astratti, dello stesso genere: è il quarto nella s. dei papi, [...] di s. A; spettacoli, film, romanzi di s. B (e anche, con senso di spregio, un paese, una nazione di s. B); in partic., cittadini (o formando sistemi (v.). f. In biologia, successione di comunità biologiche che conduce al climax. In partic., in ...
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pisello
pisèllo s. m. [lat. *pisellum, dim. di pisum, e questo dal gr. πίσον (o πίσος) «pisello»]. – 1. In botanica, genere di papiglionacee (lat. scient. Pisum) comprendente poche specie erbacee annuali [...] i semi o per il legume in diverse sottospecie: il p. comune o da orto (Pisum sativum ssp. sativum), pianta glauca con semi arvense), detto anche semplicem. rubiglio (v.). 2. a. Con senso più ristretto, il legume della pianta: sgranare, sgusciare i p.; ...
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corsia
corsìa s. f. [da corsiva, femm. sostantivato di corsivo]. – 1. ant. Corrente d’acqua, di fiumi, torrenti e sim.; fig., lasciarsi tirare dalla c., abbandonarsi all’andazzo comune. In origine, la [...] sui bagli di coperta, correva da poppa a prua costituendo la comunicazione fra le zone estreme della nave. 3. estens. a. Passaggio la c. (s’intende in genere quella destinata alla marcia in senso opposto; e così, salto di corsia, quando, per errore ...
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piano1
piano1 agg. e avv. [lat. planus «di superficie uguale; facile, chiaro, intelligibile»]. – 1. agg. a. Che presenta una superficie di andamento uniforme, senza avvallamenti o rilievi: via p., senza [...] dimesso, di tono basso: parlare con voce p.; accezione, questa, comune soprattutto nell’uso avverbiale (v. più avanti, al n. 4 b girare p. il rubinetto; alzarsi p. dalla sedia; e in senso fig., con riguardo all’avanzamento in un’attività: procedere p. ...
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lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] vita, morire (per la locuz. lasciarci le penne, che ha anche altro senso, v. penna); analogam., parlando di amputazioni e sim.: ci lasciò un Lasciar perdere, fam., disinteressarsi di una cosa (comune spec. nella forma imperativa: lascia perdere!, non ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente [...] suo complesso: i Greci, gli Eschimesi, i Toscani); e dei n. comuni, che si riferiscono a intere classi di persone, animali, o cose. I , nelle formazioni partigiane), di scrittori, d’artisti (in questo senso anche n. d’arte); n. di guerra (calco del ...
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SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione comune") adottata da Aristotele,...
Razionalità pratica tra senso comune cultura e natura
Antonio Rainone
Nella tradizione filosofica si parla da lungo tempo di razionalità ‘teoretica’ e razionalità ‘pratica’. Teoretica (o cognitiva) è la razionalità che si suppone operi nella...