fascio
fàscio s. m. [lat. fascis]. – 1. a. Quantità più o meno grande di oggetti della stessa natura, per lo più di forma allungata (come legna, spighe, erbe, ecc.), riuniti e spesso legati insieme, [...] distinzione: mette in un f. avversarî politici e delinquenti comuni (con lo stesso senso, farne tutt’un f.); far d’ogni erba un disordini); o unioni di forze diverse per un fine comune (per es., il Fascio parlamentare di difesa nazionale, ...
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osmosi
osmòṡi s. f. [der. del gr. ὠσμός «spinta, impulso»]. – 1. In chimica fisica, fenomeno di diffusione tra due liquidi miscibili attraverso una membrana di separazione, che può essere provocato da [...] (termoosmosi), elettrica (elettroosmosi) o, nel caso più comune, da una differenza di concentrazione tra due soluzioni di membrana semipermeabile), si ha passaggio di liquido in un solo senso e fino al raggiungimento di uno stato di equilibrio nel ...
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lisciare
v. tr. [der. di liscio1] (io lìscio, ecc.). – 1. a. Rendere liscia, cioè levigata, piana, ben distesa, forbita una superficie, passandovi sopra più volte uno strumento, un panno o altro mezzo [...] carta, o assol. lisciare, forma region. per il più comune strisciare (anche, calare intenzionalmente carta bassa, che non fa presa a qualcuno, lusingarlo, adularlo (non com.); con altro senso, per antifrasi, bastonarlo: se non smette di provocarmi, ...
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liscio1
lìscio1 agg. [prob. dal germ. līsi, cfr. ted. leise «lieve, piano»] (pl. f. -sce). – 1. a. Che ha la superficie piana, uguale, uniforme, priva di asperità, di solchi, increspature e sim.; si [...] e senza intoppi, detto soprattutto di liquidi. Da qui, in senso fig. (e per lo più in posizione predicativa), facile, piano il superl. liscìssimo; in suo luogo, è comune la forma raddoppiata dell’agg., liscio liscio, in senso proprio e figurato. ...
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angolo
àngolo s. m. [dal lat. angŭlus]. – 1. In geometria, a. piano, o più semplicem. angolo, regione di piano compresa tra due semirette, dette lati dell’a., uscenti da uno stesso punto, detto vertice [...] , a due a due, adiacenti, se hanno un lato in comune, opposti al vertice, quando i lati dell’uno sono i prolungamenti d’una cassa, lo spigolo formato dall’incontro di due facce. In senso fig., cosa c’è dietro l’a., frase del linguaggio giornalistico ...
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fastidio
fastìdio s. m. [dal lat. fastidium, der. di fastus -us (che aveva anche i sign. di «orgoglio, disdegno»), prob. incrociato con taedium «tedio»]. – 1. a. Senso di molestia per cosa che dispiace [...] devo bere perché gli alcolici mi danno fastidio al fegato. 2. Ant., con senso concr. ed eufem. (solo al sing.), immondizia in genere: agli ambasciatori di catuno comune fu fatta vergogna e gittato addosso, cavalcando per la città, vituperoso f. (M ...
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burchiellesco
burchiellésco agg. (pl. m. -chi). – Che imita o ricorda lo stile del Burchiello, soprannome del poeta fiorentino Domenico di Giovanni (1404-1449), la cui poesia è intessuta di oscure espressioni [...] allusive e di riboboli privi di sensocomune: rimatore, sonetto burchiellesco. ...
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pornopolitica
s. f. L’intreccio tra il malcostume politico e quello sessuale. ◆ L’America è affascinata dall’ex stagista della Casa Bianca come lo fu da O. J. Simpson nel ’96 e dalla principessa Diana [...] Navona intrattengono un rapporto di amore-odio. A partire di lì, la cosiddetta pornopolitica ha definitivamente imposto come sensocomune una visione oltraggiosa dell’universo femminile diviso in due: le cortigiane pronte a offrirsi come merce; e le ...
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sragionare
v. intr. [der. di ragionare, col pref. s- (nel sign. 2)] (io sragióno, ecc.; aus. avere). – Ragionare male, in modo sconnesso; fare ragionamenti privi di logica o di sensocomune: smettila [...] di s., e ascoltami!; l’ira lo fa s.; sragionava dal furore; egli urlò strepitò e sragionò molto (I. Nievo) ...
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neotelevisivo
(neo-televisivo), agg. Proprio di un nuovo modo di comunicare attraverso la televisione. ◆ nel grande ideologismo di [Silvio] Berlusconi rientra un intero catalogo di idiosincrasie. L’insofferenza [...] le svalutazioni competitive; i giornalisti per l’80 per cento di sinistra; i giornali che nessuna massaia legge; un sensocomune che si riflette in espressioni neotelevisive come «i nostri ragazzi» per dire le forze dell’ordine o le vittime di ...
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SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione comune") adottata da Aristotele,...
Razionalità pratica tra senso comune cultura e natura
Antonio Rainone
Nella tradizione filosofica si parla da lungo tempo di razionalità ‘teoretica’ e razionalità ‘pratica’. Teoretica (o cognitiva) è la razionalità che si suppone operi nella...