spicciolo
spìcciolo agg. e s. m. [der. di spicciolare2]. – 1. Di denaro in biglietti di piccolo taglio o in monete di basso valore: moneta s.; mi servono cinque euro s.; frequente come s. m., spec. al [...] . riduttivo, denaro in genere: ci vogliono gli s.!; e gli s., chi me li dà? 2. agg., fig. Comune, ordinario: aveva dell’ingegno, ma non nel senso s. della parola; egli era pratico e padrone della vita s., sapeva che tutti gli uomini sono corrompibili ...
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chi1
chi1 pron. [lat. qui e quis], invar. (radd. sint.). – 1. Pron. relativo. Può essere masch. e, più raramente, femm., e significa «colui che, colei che»: chi entra per ultimo, chiuda la porta; prov. [...] chi Stefano, chi Bernardo (Sacchetti); usato da solo, con senso di «qualcuno», è antiquato: si lasciò morire in prigione; me lo dice?, chi mi assicura, chi mi garantisce?, modo comune per esprimere scetticismo o incredulità (chi me lo dice che poi ...
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rosso
rósso agg. e s. m. [lat. rŭssus]. – 1. Uno dei colori dello spettro della luce visibile, precisamente quello corrispondente alla regione di lunghezze d’onda maggiori, approssimativamente comprese [...] delle torri della città di Dite. Il termine, in questo senso, è d’uso com. solo nell’espressione portare al ., la linea telefonica diretta e personale tra capi di grandi stati per comunicazioni di notevole gravità e urgenza. 3. s. m. a. Colore rosso ...
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torre
tórre s. f. [lat. tŭrris, con molta probabilità da collegare con il gr. τύρρις, variante di τύρσις «torre», parola che potrebbe essere stata importata dall’Asia Minore dagli Etruschi, chiamati [...] . romanica, gotica, barocca); t. comunale, la torre del palazzo del comune, per lo più fornita di campane o di orologio; Viene il vento delle lingue e la conseguente dispersione; di qui, in senso fig., t. di Babele, grande confusione e disordine. ...
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scritto
agg. e s. m. [part. pass. di scrivere; lat. scrīptus e neutro sostantivato scrīptum]. – 1. agg. a. Tracciato per mezzo della scrittura: caratteri s. (contrapp. di solito a stampati), e caratteri [...] . che dovesse finire così; anche assol.: è s., era scritto. In senso proprio, è s., sta s., espressioni con cui si introduce o si riga di scritto; lo s. è sempre più impegnativo delle parole. Comune la locuz. avv. per s. (o la variante eufonica per ...
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negligenza
neġligènza s. f. [dal lat. negligentia, der. di negligĕre «trascurare»]. – La qualità, la condizione dell’essere negligente; mancanza di impegno, di attenzione, d’interessamento nel compimento [...] n. ed abborrimento da ogni opera industriosa ... che la comune usanza dei vivi sarà poco dissomigliante da quella dei sepolti ( trascuratezza: n. nel vestire, nell’abbigliamento. In senso concr., azione compiuta con negligenza, frutto di negligenza: ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi [...] industrializzazione della produzione edilizia e degli oggetti di uso comune. c. Riferito a persona, che ha la mentalità contraria all’antica. 2. a. In contrapp. ad antico ha senso piuttosto ampio, riferendosi a un periodo di tempo abbastanza esteso, i ...
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chiaro
agg. e s. m. [lat. clarus]. – 1. agg. È in generale l’opposto di oscuro, ma ha accezioni particolari secondo l’oggetto a cui si attribuisce: a. Luminoso, lucente: una luce ch.; c’è un bel sole [...] . Di boschi o piante, diradato, con chioma poco folta: è regola comune d’agricoltura che gli ulivi si debbano tener ch. e radi di chioma per febbre o stanchezza che lo rende spento (in senso proprio, occhi ch., con riferimento al colore); una faccia ...
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disperdere
dispèrdere v. tr. [dal lat. disperdĕre, comp. di dis-1 e perdĕre «rovinare, dissipare»] (coniug. come perdere). – 1. a. Dividere mandando o cacciando in varie direzioni, disseminando qua e [...] detto spec. di persone che, invece di operare di comune accordo, agiscono indipendentemente così da rendere più difficile o del calore, dell’elettricità, ecc.), subire una dispersione. In senso meno materiale o fig., non riuscire a un effetto, ...
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privativa
s. f. [femm. sostantivato dell’agg. privativo]. – 1. a. Monopolio legale riservato allo stato o a un ente pubblico o a un loro concessionario, oppure accordato a privati; in partic., p. fiscale, [...] candele (Gadda Conti). 2. P. industriale, denominazione, comune ma inesatta, con cui si indica la protezione accordata dalla privilegio di stampa e di edizione di un’opera). In senso fig., possesso o deposito esclusivo, diritto privilegiato: qui la ...
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SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione comune") adottata da Aristotele,...
Razionalità pratica tra senso comune cultura e natura
Antonio Rainone
Nella tradizione filosofica si parla da lungo tempo di razionalità ‘teoretica’ e razionalità ‘pratica’. Teoretica (o cognitiva) è la razionalità che si suppone operi nella...