piegato
agg. [part. pass. di piegare]. – In genere, di oggetto, elemento, parte del corpo il cui andamento rettilineo subisce a un certo punto una deviazione formando un angolo, un’inclinazione, una [...] ormai p.; un avversario sconfitto ma non piegato. Con il senso proprio, in araldica, è attributo delle ali degli uccelli poste e del capriolo con i bracci incurvati a linee concave, comune nell’araldica tedesca; piegato in doppio giro è attributo del ...
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antonimia
antonimìa s. f. [der. di antonimo, sul modello di sinonimia]. – 1. In linguistica, rapporto di opposizione semantica tra due parole o espressioni. 2. In retorica, artificio affine all’antitesi, [...] parole di senso contrario o in qualche modo opposte: per es.: «Pace non trovo e non ho da far guerra, E temo e spero, et ardo e son un ghiaccio» (Petrarca); oppure «Ed era guelfo, e non fu ghibellino» (Pucci). Anche in modi del parlare comune: per es ...
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omne vivum ex ovo
(lat. «ogni essere vivente [proviene] dall’uovo [nel senso di «germe»]»). – Aforisma impropriamente attribuito al medico ingl. W. Harvey (sec. 17°), che nel frontespizio della prima [...] »), e dedicò una delle esercitazioni alla tesi ovum esse primordium commune omnibus animalibus («l’uovo è l’origine comune a tutti gli animali»); nella forma impropria citata l’aforisma risulta presente nello zoologo evoluzionista E. Haeckel (1834 ...
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nesso
nèsso s. m. [dal lat. nexus -us (e, nel sign. 3, nexum -i), der. di nectĕre «connettere, intessere»]. – 1. Connessione, legame, relazione: il n. del discorso; idee e ragionamenti senza nesso, senza [...] e di sopportare eventuali responsabilità penali. Raro in senso concr., per indicare un elemento materiale di connessione di due lettere, o tre, legate tra di loro per mezzo di un elemento comune nel segno: per es. MB = mb, NT = nt. b. In linguistica ...
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divertire
(ant. divèrtere) v. tr. [dal lat. divertĕre, propr. «volgere altrove», comp. di di(s)-1 e vertĕre «volgere»] (io divèrto, ecc., ant. io divertisco, tu divertisci, ecc.). – 1. letter. Volgere [...] ; d. le acque, deviarle (in questo sign. il verbo è d’uso comune nel linguaggio giur.). Anche, distogliere: volendo pertanto d. il conte dallo assedio (Machiavelli). Con senso più astratto, e riferito alle facoltà spirituali: d. la mente, l’animo ...
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pandemio
pandèmio agg. [dal gr. πανδήμιος, comp. di παν- «pan-» e δῆμος «popolo»], letter. – Che appartiene a tutti, comune, pubblico. Nel mondo classico, era epiteto di Eros e di Afrodite, in quanto [...] divinità dell’amore sessuale. In senso fig., nell’uso letter., Venere p. (o assol. pandemia s. f.), prostituta. ...
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barbone
barbóne s. m. [accr. (e, in alcune accezioni, der.) di barba1]. – 1. a. Lunga e folta barba: incuteva rispetto con quel suo b. bianco; anche nel senso fig. e scherz. di noia: a sentire quella [...] femm., barbona), vagabondo che vive ai margini della vita cittadina senza dimora né occupazione definita (è sinon. di mendicante, clochard): il comune ha organizzato il soccorso ai b. nelle notti di gelo; si è ridotto a fare il b., a vivere come un ...
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rustico
rùstico agg. e s. m. [dal lat. rustĭcus, der. di rus «campagna»] (pl. m. -ci). – 1. agg. Di campagna, campagnolo: le r. zampogne (T. Tasso); casa r., fondo r.; chiesetta r.; lingua r., non com., [...] In titoli di opere e in denominazioni partic.: Il comune r., titolo di una poesia delle Rime nuove di G . Ruvido, scontroso, poco socievole, soprattutto nei modi esteriori (in genere con senso non spreg. o meno spreg. di rozzo, ritroso): un uomo r., ...
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rammaricare
(poet. rammarcare, ant. ramaricare) v. tr. [der. di amaro, con -m- rafforzato per accostamento ai composti con a-1, ra-; cfr. lat. tardo amaricare «rendere amaro; esasperare»] (io rammàrico, [...] di non averlo aiutato quando potevo. 2. Più comune l’intr. pron. rammaricarsi, affliggersi, sentire dispiacere, anche come agg., spec. in unione col verbo essere, col senso di amareggiato, addolorato: sono grandemente rammaricato del mio scatto d’ira ...
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selvaggio
selvàggio (ant. salvàggio) agg. e s. m. (f. -a) [dal provenz. salvatge, che è il lat. silvatĭcus: v. selvatico] (pl. f. -ge). – 1. agg. a. Di pianta, che vive e cresce nelle selve, selvatica, [...] deriva la sinonimia tra primitivo e selvaggio, che nel linguaggio comune assume il sign. di arretrato, culturalmente e socialmente inferiore. coniata da S. Freud) per indicare, in senso generico, qualsiasi pratica d’analisi condotta con metodi ...
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SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione comune") adottata da Aristotele,...
Razionalità pratica tra senso comune cultura e natura
Antonio Rainone
Nella tradizione filosofica si parla da lungo tempo di razionalità ‘teoretica’ e razionalità ‘pratica’. Teoretica (o cognitiva) è la razionalità che si suppone operi nella...