slavo
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. mediev. Slavus, adattam. della denominazione originale *slovĕn-, di etimo incerto]. – Degli Slavi, delle popolazioni e dei paesi slavi: civiltà, cultura, letteratura [...] , il cèco, lo slovacco, e altre varietà (come il sorabo e, ormai estinto, il polabico); s. meridionale, con lo sloveno, il croato, il serbo, il montenegrino, il macedone moderno e il bulgaro. Come sost., chi appartiene a un popolo, a un paese slavo. ...
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ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; [...] : se ne sta seduto con le mani in mano; se ne vive là tutta sola. Con sign. particolari: non te ne voglio, non ti serbo rancore, non ti voglio male; ne va della vita, c’è pericolo della vita; e con altra costruzione: non fate schiamazzi: ne va ... ne ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] chiusa: comandando ... giammai porta non gli fosse tenuta, Sacchetti); t. qualche cosa da conto (o di conto), custodirla con cura; t. in serbo; t. sott’olio, sott’aceto, in formalina; t. al fresco, all’ombra, al sole; t. in sospeso una pratica; t. le ...
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peculio
pecùlio (ant. pecùglio) s. m. [dal lat. peculium «beni, sostanze», consistenti in origine in bestiame (cfr. pecus pecŏris «bestiame»)]. – 1. ant. Bestiame, gregge, armento: E quale il mandrïan [...] ). b. Nell’uso medievale, genericam., fondo di riserva, sia di denaro (come, in partic., quello raccolto e messo in serbo dalla Repubblica di Genova per bisogni straordinarî) sia di cereali (come i p. frumentarî, in Sicilia, altrove chiamati monti ...
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primizia
primìzia s. f. [dal lat. primitiae s. f. pl., der. di primus «primo»]. – 1. In agraria, ortaggio o frutto che per precocità esce dalla normale epoca di maturazione. 2. a. Nell’uso com., il frutto, [...] , Che non fu in vita sua, mai, più dolente (Ariosto); cominciasse col dargli le p. di quel che teneva in serbo per il suo amante (Bacchelli). b. Con traslato poet., in Dante, progenitore, antenato (con riferimento a Cacciaguida): Ditemi dunque, cara ...
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balcanico
balcànico agg. (pl. m. -ci). – Dei Balcani o della regione balcanica: penisola b., la più orientale delle tre grandi penisole del Mediterraneo; i paesi, gli stati b., Bulgaria, Grecia, Albania, [...] la storia balcanica; lingue b., le lingue, appartenenti a varie famiglie, parlate nella penisola balcanica (romeno, bulgaro, serbo-croato, sloveno, macedone, albanese, greco, turco); in riferimenti storici: lega b., dei popoli balcanici contro la ...
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polje
〈pòl’e〉 s. neutro, serbo e croato (propr. «campo»; pl. polja). – In geografia fisica, denominazione dei bacini chiusi di notevoli dimensioni (lunghi anche decine di chilometri e larghi da alcune [...] centinaia di metri a qualche chilometro), con fondo pianeggiante, tipici delle regioni carsiche; corrispondono prob. a zone fagliate o a sinclinali che nei periodi freddi del quaternario avrebbero subìto ...
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banco
s. m. [dal germ. bank «panca»] (pl. -chi). – 1. a. Panca; mobile che serve come sedile per più persone e che nella sua forma più semplice e pratica consiste in un piano di legno sostenuto alle [...] detto dei venditori; giovane di b., commesso di negozio; roba di sotto b. o, meno com., di sotto il b., merce tenuta in serbo per i migliori avventori, scelta, o che non si può vendere apertamente; passare una cosa a uno di sotto b., di nascosto; e ...
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per
pér prep. [lat. pĕr]. – Come le altre prep. proprie, può fondersi con l’articolo determinativo per dare luogo alle prep. articolate, raramente usate, pel (per il), pei o pe’ (per i), e ad altre, [...] spero di finire il lavoro per la prossima estate; tornerò a casa per le feste, in occasione delle feste; tenere in serbo per l’inverno (dove il complemento assume anche valore finale). 3. Per estens., in alcuni complementi vicini al compl. di termine ...
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iugoslavo
(o jugoslavo) agg. e s. m. (f. -a) [dal croato Jugoslaven (serbo Jugosloven), propr. «slavo meridionale», comp. di jugo «sud» e Slaven (Sloven) «slavo», connesso con slava «gloria» e slaven [...] dal 1992 (dopo l’uscita di Croazia, Slovenia, Bosnia-Erzegovina e Macedonia) arrivò a comprendere soltanto le repubbliche di Serbia e Montenegro e che dal 2006, dopo l’ulteriore scissione delle due repubbliche in paesi sovrani, si dissolse. Nel corso ...
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SERBO-CROATI
Pier Gabriele GOIDANICH
Giovanni MAVER
I Serbi e i Croati, popoli Slavi meridionali, facenti parte della Iugoslavia, hanno in comune, nei limiti che si dirà, la lingua letteraria che, in quanto tale, è detta di solito "serbo-croata"....
SERBO-CROATI (XXX, p. 422) - Letteratura (p. 423)
Giovanni Maver
Al decennio 1920-30, battagliero tanto dal punto di vista ideologico quanto da quello formale, segue, nella lirica serbocroata, un decennio in cui prevalgono accenti smorzati,...