pope
pòpe s. m. [dal russo, serbo e croato pop (attrav. la trascrizione fr. pope), forse adattam. della forma germanica che appare in alto-tedesco antico come pfaffo «prete»]. – Nelle chiese greco-ortodosse, [...] e soprattutto (dal 1047) in quella russa, denominazione popolare del parroco, appartenente al clero secolare ...
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dacoromeno
dacoromèno agg. e s. m. [comp. di daco1 e romeno]. – Il principale dei quattro dialetti in cui si suddivide la lingua romena; è parlato nella Valacchia, Moldavia, Transilvania, Banato, Bucovina, [...] Bessarabia, Dobrugia e Banato serbo, quindi anche in territorî oggi non appartenenti alla Romania. ...
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frigorifero
frigorìfero agg. e s. m. [comp. del lat. frigus -gŏris «freddo» e -fero]. – 1. agg. Che porta o che genera freddo; che riguarda la produzione del freddo artificiale: impianto, apparecchio [...] derrate; f. bar, più comunem. frigobàr (v. la voce). b. Con uso fig., mettere in f. qualcosa, metterlo in serbo, rimandarne l’espletamento, la trattazione, lo sfruttamento, ecc. ad altro tempo. Per analogo traslato, nel linguaggio giornalistico ha il ...
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cassetto
cassétto s. m. [dim. di cassa]. – 1. Cassetta a base quadrata o rettangolare, senza coperchio, che s’incastra in appositi vani di tavolini, armadî, cassettoni, scrivanie, ecc. per tenervi roba, [...] in sospeso, ritardarne molto l’esecuzione o definizione; avere un romanzo, un articolo, un progetto, ecc. nel c., tenerlo in serbo per l’occasione adatta; i sogni nel c., le aspirazioni segrete. 2. C. di distribuzione, organo delle macchine motrici a ...
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rifreddo
rifréddo s. m. [der. di rifreddare], tosc. – Vivanda cotta, messa in serbo per essere consumata fredda in un altro pasto; detto soprattutto della carne, anche come agg.: vitello r.; uscirono [...] dalle valige e dalle borsette pasticci di fegato e d’acciughe, polli r. e galantine (Palazzeschi). Al plur., nome generico di vivande che si servono fredde, come carni e preparazioni in gelatina, pasticci, ...
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paflagone
paflàgone (o paflagóne) agg. e s. m. [dal lat. Paphlăgo (o Paphlăgon) -fŏnis, gr. Παϕλαγών -όνος], letter. – Della Paflagònia, regione storica della Turchia (Anatolia settentr.): gl’ignudi [...] schiavi Paflàgoni (Pascoli); ho in serbo per te, schiavo ribelle, Una sferza di cuoio paflagóne (D’Annunzio); come sost., abitante o nativo della Paflagonia. ◆ Come agg., si trovano usati anche paflagònio (dal lat. Paphlagonius) e paflagònico (dal gr ...
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glagolitico
glagolìtico agg. e s. m. [dal russo, serbo, ecc. glagolica «alfabeto glagolitico», der. dello slavo comune glagolŭ «suono, parola»] (pl. m. -ci). – Denominazione del primo e più antico alfabeto [...] slavo, creato nella seconda metà del sec. 9° dai santi Cirillo e Metodio, che lo derivarono dai caratteri del greco corsivo dell’epoca, ma con tratti che denotano un influsso degli alfabeti ebraico e copto; ...
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calia
calìa s. f. [prob. der. di calare]. – 1. Ciascuna delle minute particelle d’oro che si staccano nel lavorarlo. Ant. fare c. di qualche cosa, metterla in serbo. 2. fig. a. Cosa da niente, senza [...] valore; anticaglia. b. Persona noiosa, che bada troppo alle minuzie; o persona malaticcia, piena d’acciacchi ...
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marinare
v. tr. [der. di marino1]. – 1. a. Preparare pesci o carni destinati alla conservazione (soprattutto per i pesci) o alla cottura, tenendoli immersi più o meno a lungo in un bagno di aceto o vino [...] custodirla gelosamente, tenerla chiusa; m. la scuola, m. le lezioni e sim., non andarci, quasi «tenerla, tenerle in serbo per altra occasione» (espressioni equivalenti, nel gergo studentesco delle varie regioni d’Italia, sono salare, fare forca, fare ...
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ussaro
ùssaro (o ùssero) s. m. [dall’ungh. huszár, che, attraverso il serbo husar, croato gusar, risale al gr. mediev. χωσάριος «esploratore, scorridore»]. – Militare appartenente a reparti speciali [...] di cavalleria leggera originarî dell’Ungheria ma adottati, a partire dal sec. 18°, in molti paesi europei: gli u. di Federico II di Prussia, di Napoleone; un u. della Guardia imperiale ...
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SERBO-CROATI
Pier Gabriele GOIDANICH
Giovanni MAVER
I Serbi e i Croati, popoli Slavi meridionali, facenti parte della Iugoslavia, hanno in comune, nei limiti che si dirà, la lingua letteraria che, in quanto tale, è detta di solito "serbo-croata"....
SERBO-CROATI (XXX, p. 422) - Letteratura (p. 423)
Giovanni Maver
Al decennio 1920-30, battagliero tanto dal punto di vista ideologico quanto da quello formale, segue, nella lirica serbocroata, un decennio in cui prevalgono accenti smorzati,...