se2
se2 cong. [lat. tardo se(d), incrocio di sī con quid «che cosa»] (radd. sint.). – 1. Con valore condizionale, ipotetico: a. Posto che, ammesso che, dandosi il caso che, e sim.; introduce proposizioni [...] combattuto (Dante). Altre volte, si avvicina a un valore concessivo: se ha qualche torto verso di me, non per questo gli serbo rancore; ha funzione più chiaramente concessiva quando è accompagnato da anche (o neanche) o è seguito da pure: anche se me ...
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denaro
(o danaro; ant. denàio o danàio) s. m. [lat. denarius, agg. (sottint. nummus) der. di deni «a dieci a dieci», propr. «moneta del valore di dieci assi»]. – 1. a. Unità monetaria, presso gli antichi [...] , tirare fuori i d.; d. pubblico, le entrate della pubblica amministrazione; d. morto, capitale liquido tenuto in serbo senza trarne alcun frutto; d. virtuale, sistema di pagamento elettronico via Internet, detto anche cybercash, che prevede la ...
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salvare
v. tr. [lat. tardo salvare, der. di salvus «salvo»]. – 1. a. Mettere in salvo, sottrarre a un pericolo, liberare da un danno grave e il più delle volte sicuro; in partic., sottrarre alla morte, [...] la sconfitta; per esempio, nel gioco degli scacchi: il Bianco si salva con lo scacco perpetuo. 4. Mettere in serbo, serbare, conservare: ho salvato un po’ di formaggio per la cena; questa distanza misurerai rettamente, salvando in memoria il numero ...
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salvo
agg. [lat. salvus, della stessa radice di salus «salute»]. – 1. a. Che ha superato un pericolo, anche grave, senza subire alcun danno; incolume, illeso, intatto: è difficile uscire salvi da imprese [...] salvarsi: si sono messi in s. espatriando clandestinamente. Region., mettere, tenere in s., mettere o tenere da parte, in serbo. 3. In costruzione assoluta, è forma ellittica per «a condizione che sia salvo, che non patisca danno o pregiudizio»: deve ...
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quantita
quantità s. f. [dal lat. quantĭtas -atis, der. di quantus «quanto, quanto grande»]. – 1. a. La proprietà e la condizione per cui un singolo ente o elemento, concreto o astratto, o una massa, [...] in alcune lingue (come, tra quelle indoeuropee, il sanscrito, il greco antico, il latino, e tra quelle moderne il baltico, il serbo e il croato), in altre condizionata e meccanica ma non distintiva: la q. lunga è normalmente indicata con il segno ...
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post-verita
post-verità s. f. Argomentazione, caratterizzata da un forte appello all'emotività, che basandosi su credenze diffuse e non su fatti verificati tende a essere accettata come veritiera, influenzando [...] . Post-Truth (in ingl. loc. agg.le, di solito riferita a politics 'politica'), attestato per la prima volta nel 1992, secondo gli Oxford Dictionaries, in un articolo del drammaturgo serbo-americano Steve Tesich, comparso nella rivista «The Nation». ...
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tabletfonino
(tablet-fonino) s. m. Computer portatile compatto (tablet), integrato dalle funzioni telefoniche tipiche di un telefonino. ◆ Passiamo però all'interno del device, dove spuntano le novità [...] più succose. I coreani avrebbero in serbo un'autentica bomba donando al tabletfonino (o phablet come dicono gli americani) ben 3 GB di Ram. Assurdo? (Alessio Lana, Corriere della sera.it, 2 maggio 2013, Tecnologia) • Il sistema operativo di Google è ...
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SERBO-CROATI
Pier Gabriele GOIDANICH
Giovanni MAVER
I Serbi e i Croati, popoli Slavi meridionali, facenti parte della Iugoslavia, hanno in comune, nei limiti che si dirà, la lingua letteraria che, in quanto tale, è detta di solito "serbo-croata"....
SERBO-CROATI (XXX, p. 422) - Letteratura (p. 423)
Giovanni Maver
Al decennio 1920-30, battagliero tanto dal punto di vista ideologico quanto da quello formale, segue, nella lirica serbocroata, un decennio in cui prevalgono accenti smorzati,...