problema
problèma s. m. [dal lat. problema -ătis «questione proposta», gr. πρόβλημα -ατος, der. di προβάλλω «mettere avanti, proporre»] (pl. -i). – 1. Ogni quesito di cui si richieda ad altri o a sé [...] , per me non c’è p.; «È troppo presto se ci vediamo alle 8?» «Non c’è problema». Per il noto verso dell’Amleto di Shakespeare essere, o non essere: questo è il problema, v. to be, or not to be ecc. b. Per metonimia, persona dal carattere chiuso ed ...
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ombra1
ómbra1 s. f. [lat. ŭmbra]. – 1. a. Zona oscura, o di minore luminosità, della superficie di un corpo, detta in partic. o. portata se è prodotta dall’interposizione, tra il corpo e la sorgente [...] di vedere l’o. di Banco dappertutto!; trae origine dal nome di Banco (ingl. Banquo), personaggio della tragedia Macbeth di W. Shakespeare, la cui ombra riappare a Macbeth che lo aveva ucciso: ma il fondaco, le balle, il libro, il braccio, gli ...
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tradurre
v. tr. [dal lat. traducĕre «trasportare, trasferire» (comp. di trans «oltre» e ducĕre «portare»), rifatto sull’analogia di condurre e sim.; il sign. 2 a, più che un latinismo, è un calco burocr. [...] non vi sia indicazione diversa si intende che la traduzione è nella propria lingua: t. dal francese; t. Omero, Orazio, Shakespeare. b. Per analogia, in informatica, trasformare dati o istruzioni da una forma o da un certo alfabeto in un’altra forma ...
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traduttore
traduttóre s. m. [dal lat. traductor -oris, che aveva solo il sign. di «chi fa passare, chi trasferisce»: v. tradurre]. – 1. (f. -trice) Chi traduce o ha tradotto in altra lingua, autore di [...] in alcuni casi, come t. giurato e t. simultaneo (per questi, v. traduzione, n. 1 a): i primi t. di Omero; una finissima t. di Shakespeare; l’errore non è nell’originale del documento ma è una svista del t.; nota del t. (di solito abbreviato: n. d. t ...
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profetico
profètico agg. [dal lat. tardo prophetĭcus, gr. προϕητικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Dei profeti: le scritture p.; i libri p. dell’Antico Testamento. b. Di profeta, in quanto capace di prevedere [...] mia anima p.!, cioè dotata di spirito profetico, esclamazione di Amleto (in ingl., o my prophetic soul!, nel Hamlet di Shakespeare, I, 5, 40), quando suo padre, comparendogli come spettro, gli rivela d’essere stato ucciso dal fratello. c. Proprio dei ...
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blank verse
‹bläṅk vë′ës› locuz. ingl. (propr. «verso bianco», cioè senza rima; pl. blank verses ‹... vë′ësi∫›), usata in ital. come s. m. – È così chiamato il verso sciolto, decasillabo, della letteratura [...] inglese, derivato dall’endecasillabo sciolto dei cinquecentisti italiani; portato alla massima libertà e duttilità da Shakespeare, raggiunse il vertice della perfezione in Milton ed è rimasto tra le forme più usate. ...
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barbaro
bàrbaro agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. barbărus, gr. βάρβαρος]. – 1. Straniero, nel senso in cui i Greci e i Romani dicevano barbaro chiunque non fosse greco o romano, e nel senso in cui il Rinascimento [...] , al pontefice Giulio II, contro gli invasori francesi): un b. che non era privo d’ingegno (cioè W. Shakespeare, in una definizione ironicamente polemica del Manzoni). Quindi, appartenente a una civiltà primitiva, arretrata, e per estens. persona ...
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idi
s. f. o m. pl. [dal lat. Idus -uum f. pl.]. – Nel calendario romano, il giorno che divide il mese in due parti quasi uguali, cadendo il 15 in marzo, maggio, luglio e ottobre, il 13 negli altri mesi: [...] con allusione a questo fatto, è talvolta usata l’espressione guàrdati dalle i. di marzo (ingl. beware the Ides of March, in Shakespeare, Giulio Cesare, atto I), come invito a prevenire e scongiurare, se possibile, una sciagura che già si preannunzia. ...
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words! words! words!
〈u̯ë′ëd∫ ...〉 (ingl. «parole! parole! parole!»). – È la risposta di Amleto (Shakespeare, Hamlet, II, 1, 195) a Polonio che gli chiede che cosa legga (What do you read, my lord?); [...] si usa citare o per affermare la mancanza di contenuto, di sentimento, di concretezza, in un’opera, in uno scritto, in un discorso, o per contrapporre alla leggerezza delle parole la serietà dei fatti ...
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Drammaturgo e poeta inglese (Stratford-upon-Avon 1564 - ivi 1616). Terzo degli otto figli dell'agiato commerciante di pellami John (che ricoprì cariche pubbliche a Stratford durante il regno di Maria la Cattolica) e di Mary Arden, discendente...
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Considerato il più grande drammaturgo inglese, ovvero il più grande uomo di teatro della modernità, e perfino dall’influente...