antro
s. m. [dal lat. antrum, gr. ἄντρον]. – 1. a. Cavità naturale o artificiale che si apre nel fianco d’un monte o d’una roccia: l’a. della Sibilla; Ulisse nell’a. di Polifemo. b. fig. Ambiente buio [...] e tetro: abitare in un antro. 2. In anatomia, nome tradizionale di alcune cavità: a. di Highmore, il seno mascellare; a. timpanico o mastoideo, la maggiore delle cavità mastoidee; a. del piloro (detto ...
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sentenza
sentènza (ant. sentènzia) s. f. [dal lat. sententia, der. di sentire «ritenere, giudicare»]. – 1. Nel sign. originario (oggi letter. o ant.), parere, giudizio, opinione in merito a qualche cosa: [...] richiesta o che comunque abbia autorità di pronunciarsi: Così al vento ne le foglie levi Si perdea la sentenza di Sibilla (Dante), qui col sign. di «responso»; Fu vera gloria? ai posteri l’ardua sentenza (Manzoni); talora iron. o scherz.: sentiamo ...
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oracolare1
oracolare1 agg. [der. di oracolo1], non com. – Degli oracoli, di oracolo: l’antro o. della Sibilla; parlare con tono o.; raccolte o., di responsi dati dagli oracoli. ...
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oracoleggiare
v. intr. [der. di oracolo1] (io oracoléggio, ecc.; aus. avere), non com. – Propr., pronunciare oracoli, prevedere il futuro, vaticinare, profetare: Enea ... cammina allo speco della Sibilla, [...] ch’è ormai invasa dal nume ed impaziente d’o. (E. Cecchi); più spesso, parlare in modo cattedratico, sentenzioso, presumendo di dire cose infallibili ...
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orrendo
orrèndo agg. [dal lat. horrendus, der. di horrere «provare orrore»]. – Che desta nell’animo un senso di orrore: un o. misfatto; uno spettacolo o. (anche o. a vedersi); un mostro o., d’aspetto [...] . Nell’uso poet., anche con sign. attenuato, di cosa o persona che ispira un sentimento misto di timore e venerazione: la spelonca immane De l’orrenda Sibilla (Caro). ◆ Avv. orrendaménte, in modo da suscitare orrore: corpi orrendamente mutilati. ...
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delfico
dèlfico agg. [dal lat. Delphĭcus, gr. Δελϕικός] (pl. m. -ci). – Di Delfi, antica città della Grecia, nella Focide, famosa per l’oracolo e il santuario di Apollo: l’oracolo d.; la sibilla d.; [...] tripodi delfici. Nell’uso letter., riferito in partic. ad Apollo, che in Delfi aveva il suo principale centro di culto, con allusione sia al dio della profezia sia al dio ispiratore di poesia: la lieta ...
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delio
dèlio agg. [dal lat. Delius, gr. Δήλιος]. – Dell’isola di Delo, nel mare Egeo: marmo delio. Presso gli antichi, attributo di Apollo, con riferimento alla nascita del dio nell’isola di Delo, dove [...] sorgeva un suo celebre santuario; per antonomasia, Apollo stesso: fu dato [alla Sibilla] Dal gran Delio profeta animo e mente D’aprir l’occulte e le future cose (Caro); o il Sole, che con Apollo o Febo era identificato: Quando al freddo Scorpion ...
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eritreo
eritrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Erythraeus, gr. ᾿Ερυϑραῖος]. – Termine che, come agg., significa originariamente «rosso, rossiccio» (v. eritro-), e attribuito già anticamente come denominazione [...] e.; le coste e., ecc.) e, come agg. e sost., abitante, originario o nativo dello Stato d’Eritrea. ◆ Diverso sign. ha nel nome della Sibilla Eritrea, così denominata dalla città di Èritre nella Ionia (Asia Minore), dove aveva sede il suo oracolo. ...
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amico di letto
locuz. s.le m. Chi intrattiene con un amico o un'amica una relazione esclusivamente sessuale, priva di implicazioni sentimentali, rifuggendo legami più impegnativi; trombamico (v.). ◆ [...] Morvillo) • Prendendo le dovute “precauzioni emotive” diventare amici di letto può quindi essere un’esperienza divertente e piacevole. (Sibilla Dipalma, Dweb Repubblica.it, 1° agosto 2014, News) • In America gli “amici di letto” li chiamano Friends ...
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(gr. Σίβυλλα, lat. Sibylla) Nell’antichità classica, fin dal periodo arcaico della Grecia, particolare tipo di veggente femminile. I primi dati letterari (da Eraclito in poi) parlano di una S., al singolare e senza precisazione del luogo della...
Pseudonimo della scrittrice Rina Faccio (Alessandria 1876 - Roma 1960). Meglio che nei romanzi, dove un certo femminismo d'intonazione ibseniana (Una donna, 1906) si è venuto sempre più mescolando a motivi dannunziani (Il passaggio, 1919; Amo,...