volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, [...] v. come lingue d’arte e di cultura; in partic., con riferimento alle singole varietà regionali o municipali: il v. siciliano, bolognese; i v. dell’Italia settentrionale; i v. settentrionali, letteratura v.; i testi volgari del Duecento. b. Con uso ...
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carretto
carrétto s. m. [dim. di carro]. – 1. Piccolo carro trainato a mano, o anche a trazione animale. C. a vino: veicolo a due ruote di grande diametro, senza molleggio, con lunghe stanghe, adoperato, [...] specialmente in passato, per trasportare a Roma i vini dei Castelli Romani. C. siciliano: a due ruote, tirato da un cavallo, con le fiancate decorate a colori con scene generalm. tratte dalle storie dei paladini di Carlomagno, della Bibbia, di s. ...
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diavolone
diavolóne s. m. [accr. di diavolo]. – 1. Grosso diavolo (in quanto venga rappresentato o descritto come tale); per estens., uomo grande e grosso. Santo d.!, esclam. assai usata dai Siciliani; [...] ricorre frequente nei dialoghi e nei discorsi indiretti delle opere di G. Verga di ambiente siciliano. 2. Un tempo, nome di certi grossi confetti con l’anima di cannella, che venivano lanciati nei corsi mascherati. ...
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cacuminale
agg. e s. f. [der. del lat. cacumen -mĭnis «punta, cima»]. – 1. Della cima, che sta in cima: zona c. di un rilievo, la sua parte più elevata. 2. Consonanti c., o semplicem. cacuminali s. f. [...] della volta del palato duro; è questa l’articolazione di ṭ, ṭh, ḍ, ḍh, ṇ, ṣ, nel sanscrito, e di dd nel siciliano, calabrese e sardo (beddu, cutieddu, Turiddu, ecc.). 3. Piante c., quelle che possono vivere al limite delle nevi perpetue e anche più ...
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piccolo2
pìccolo2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – Nome (anche pìcciolo) dato al denaro ridotto di peso e di valore, quando nel medioevo furono coniati i primi denari grossi; al nome generico [...] veniva spesso unito quello del luogo di emissione (p. di Malta; p. napoletano, perugino, siciliano, ecc.) o dei principi che lo facevano battere (p. malatestiano), o designazioni varie derivate dalla lega (p. bianco) o da altre circostanze dell’ ...
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colonizzare
coloniżżare v. tr. [der. di colonia1, sull’esempio dell’ingl. (to) colonize, fr. coloniser]. – 1. Popolare di colonie: i Greci colonizzarono il mezzogiorno d’Italia. 2. a. Ridurre a colonia [...] ecc.). b. estens. Bonificare zone improduttive, migliorare terreni incolti: c. una zona paludosa, le terre della maremma, del latifondo siciliano. 3. In biologia, con riferimento a gruppi biologici, stabilire la propria sede in area diversa da quella ...
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colonizzazione
coloniżżazióne s. f. [der. di colonizzare, sull’esempio dell’ingl. colonization, fr. colonisation]. – 1. L’attività con cui un popolo colonizza una regione o vi fonda una colonia o riduce [...] favorevole per la sistemazione sui fondi appoderati di una popolazione rurale stabile: c. dell’Agro Romano, del latifondo siciliano, del territorio del Delta Padano. 3. In biologia, di gruppi biologici in genere, il loro trasferirsi, dall’area ...
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paginata
s. f. Pagina intera, piena. ◆ «La Sicilia non ha bisogno di attirarvi coi soliti trucchetti». «Sorry, ho sbagliato», ha spiegato l’autore del «maquillage», il fotografo londinese Desmond Burton [...] dopo la denuncia su un giornale locale dell’imbroglio, scoperto da un emigrato siciliano che aveva strabuzzato gli occhi vedendo la pubblicità sulla Suddeutsche Zeitung. Lo stesso sorry, tuttavia, non è venuto da chi quelle paginate propagandistiche ...
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gattopardiano
agg. Di chi si adatta ai cambiamenti in atto, dando a vedere di apprezzarli e sostenerli, ma solo per poter conservare i propri privilegi. ◆ Era stato Palmiro Togliatti a spedire [Vittorio] [...] Si fa una rivoluzione purché nulla cambi. (Antonio Mazzocchi, Secolo d’Italia, 7 luglio 2006, p. 2, Politica) • In siciliano le maleparole sono gli insulti ma nel romanzo di Salvo Scibilia il termine racchiude un significato più sottile e sotterraneo ...
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spontaneita
spontaneità s. f. [der. di spontaneo]. – La caratteristica, il fatto di essere spontaneo e non calcolato o affettato, come tendenza abituale a comportarsi con naturale franchezza e immediatezza, [...] s.; per la sua s. riesce simpatico a tutti; fra donne, fra donne sole, le confidenze possono fiorire con s. (Enzo Siciliano); anche con riferimento a un atto o comportamento singolo: un gesto d’affetto, fatto con s.; un’offerta d’aiuto apprezzabile ...
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Storico del diritto (n. 1869 - m. Palermo 1916). È autore di notevoli studî riguardanti soprattutto la storia del diritto ecclesiastico e il diritto bizantino, tra i quali: Studi sulle vicende della giurisdizione ecclesiastica (1896); Studi...
VESPRO SICILIANO
Ernesto Pontieri
. Così venne tardivamente denominato il moto per cui, sul declinare del sec. XIII, s'infranse, col dominio angioino in Sicilia, la monarchia creata nell'Italia meridionale da Ruggiero II d'Altavilla.
Varie...