acefalo
acèfalo agg. e s. m. [dal lat. acephălus, gr. ἀκέϕαλος «senza capo», comp. di ἀ- priv. e κεϕαλ ή «capo»]. – 1. agg. a. Senza capo (in senso proprio e fig.): statua a.; larve a., in zoologia, [...] che manca di un’unica cima (v. acefalia). Nella metrica greca classica, di serie metrica o verso che manca di una sillaba iniziale (per es., alcuni esametri nei poemi omerici). b. Con riferimento a capo nel senso di «guida, dirigente», sono detti in ...
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quadrisdrucciolo
quadrisdrùcciolo agg. [comp. di quadri- e sdrucciolo1]. – Di parola che ha l’accento tonico sulla sestultima sillaba: in italiano possono essere quadrisdrucciole soltanto alcune rare [...] voci verbali composte con enclitiche (per es. fàbbricamicene) ...
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quadrisillabo
quadrisìllabo agg. e s. m. [dal lat. tardo quadrisyllăbus, comp. di quadri- e syllăba «sillaba»]. – Parola formata da quattro sillabe: «firmamento» è un quadrisillabo. Frequente anche come [...] agg. (con lo stesso uso, quindi, di quadrisillabico): parola q.; verso q. (comunem. detto quaternario) ...
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quadrittongo
quadrittòngo s. m. [comp. di quadri- e del gr. ϕϑόγγος «suono», sul modello di dittongo] (pl. -ghi). – In grammatica e linguistica, successione di quattro elementi vocalici nella stessa [...] sillaba, fenomeno rarissimo e comunque non stabile in italiano (per es. in ossequiai, dove però -quiai può anche formare, in particolari usi metrici e stilistici, due o tre sillabe). ...
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impuro
agg. [dal lat. impurus, comp. di in-2 e purus «puro»]. – 1. Non puro, detto di sostanza in cui si trovino mescolati elementi eterogenei: liquido, gas i.; acqua impura. 2. fig. a. Di qualsiasi [...] di disonestà, di peccato: vita i., coscienza impura. 3. Nella grammatica scolastica, «s» impura, la «s» che precede un’altra consonante della stessa sillaba (per es., la s di stare o di spreco). ◆ Avv. impuraménte, in modo impuro: vivere impuramente. ...
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ronne
rònne s. m. [lettura pop. della sillaba -rum, sull’esempio di conne (v.)], ant. – Nome dell’abbreviazione con cui si rappresentava, nel Medioevo e nel Rinascimento, la desinen-za latina -rum, e [...] anche altri gruppi finali comincianti con r- (per es., illorum, coram, notarius, feria potevano essere scritti: illo c0 nota fe). Nella tavola dell’alfabeto il segno era posto dopo la zeta, donde la locuz. ...
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ropalico
ropàlico agg. e s. m. [dal lat. rhopalĭcus, gr. ῥοπαλικός, der. di ῥόπαλον «clava»] (pl. m. -ci). – Verso r. o assol., come s. m., ropalico, verso classico in cui le parole procedono crescendo [...] successivamente di una sillaba, come nella clava (ῥόπαλον) crescono progressivamente le dimensioni dall’impugnatura alla testa: se ne trovano nei componimenti poetici di Porfirio (4° sec. d. C.), ma erano giochi metrici già in uso presso i poeti ...
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tenue
tènue agg. [dal lat. tenuis, che ha la stessa radice di tendĕre «tendere»]. – 1. Sottile, di limitato spessore: un calice retto da un t. stelo; un t. velo; un t. strato di vernice. Più frequente [...] ), ogni consonante breve con tensione debole o molle (v. anche grado1, n. 3 f): sono tali le consonanti iniziali di sillaba precedute (nella stessa frase fonetica) da vocale (es. r di caro, di la riva) e si contrappongono anche fonologicamente alle ...
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ottonario
ottonàrio agg. e s. m. [dal lat. octonarius, der. di octoni «a otto a otto»]. – Nella metrica italiana, verso o. (o assol. ottonario), verso di otto sillabe (o, più propriam., di otto «posizioni [...] metriche»), con gli accenti principali sulla terza e settima sillaba (per es, i due versi della Risurrezione del Manzoni: È risorto: or come a morte La sua preda fu ritolta?). ...
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tonicita
tonicità s. f. [der. di tonico]. – 1. L’essere tonico, l’avere carattere tonico: t. di una sillaba, in linguistica. 2. Buona funzionalità del tono muscolare, o di un organo: la t. dei muscoli; [...] mantenere, migliorare la t. con l’allenamento; anche, stato di benessere, spec. con riferimento all’elasticità dell’epidermide: un massaggio che ridà t. alla pelle ...
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sillaba La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole.
La s. è costituita da un punto vocalico o centro o apice, formato da una vocale o da un dittongo o anche...
sillaba
È in senso proprio in Cv IV II 12, dove D. afferma che ‛ rima '... s'intende pur per quella concordanza che ne l'ultima e penultima sillaba far si suole.
Ha valore più esteso nel passo in cui D. esalta il comento alle canzoni del Convivio,...