hamza
‹hàm∫a› s. f. [voce araba, propr. «compressione»]. – Nome dato dagli Arabi a un caratteristico suono, profondamente gutturale, rappresentato con apposita lettera nel loro alfabeto: è propriam. [...] ; non è peraltro esclusiva dell’arabo: in tedesco, per es., è di regola l’attacco duro delle vocali iniziali di sillaba (per es. della vocale tonica di Verein ‹feràin›); in italiano l’attacco o lo stacco duro può accompagnare qualche interiezione ...
Leggi Tutto
trittongo
trittòngo s. m. [dal gr. tardo τρίϕϑογγος, agg. «che ha tre suoni, o tre vocali», comp. di τρι- «tre» e ϕϑόγγος «suono»] (pl. -ghi). – L’insieme di tre suoni vocalici in una sola sillaba, per [...] cui naturalmente due di essi diventano semivocali: per es. in miei, puoi, pronunciati come monosillabi, in inquietare, ossequiare, pronunciati come quadrisillabi ...
Leggi Tutto
giambico
giàmbico agg. [dal lat. tardo iambĭcus, gr. ἰαμβικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Costituito di giambi: ritmo g., serie g.; metro g. o dipodia g., unità di misura dei versi g., costituita di due giambi [...] g. (lat. correptio iambica), fenomeno per cui, in particolari contingenze metriche, nella sequenza di due sillabe di quantità giambica (⌣–) la seconda sillaba è considerata breve (⌣⌣). 2. Che ha carattere e tono d’invettiva, di satira (in connessione ...
Leggi Tutto
giambo1
giambo1 s. m. [dal lat. iambus, gr. ἴαμβος, di etimo pregreco come altre parole di terminazione affine, διϑύραμβος, ϑρίαμβος, ἴϑυμβος]. – 1. Nella metrica antica, piede di ritmo ascendente formato [...] da una sillaba breve e una lunga, che appare sempre in coppia a costituire il metro giambico o dipodia giambica (⌣–́⌣–), unità di misura dei versi giambici. 2. estens. a. Genere di poesia, o componimento poetico, di tono violentemente polemico, ...
Leggi Tutto
coliambo
s. m. [dal lat. tardo choliambus, gr. χωλίαμβος, comp. di χωλός «zoppo» e ἴαμβος «giambo»: propr. «giambo zoppo»]. – Nella metrica classica, forma particolare del trimetro giambico, che presenta [...] una lunga irrazionale nella penultima sillaba del verso (schema: ⌣̅–́⌣–́⌣̅–́⌣–́⌣̅–́–́⌣̲); è detto anche scazonte (= zoppicante) o ipponatteo perché adoperato dapprima dal poeta greco Ipponatte (sec. 6° a. C.). ...
Leggi Tutto
vocale2
vocale2 s. f. [dal lat. (littĕra) vocalis, der. di vox vocis, traduz. del gr. (στοιχεῖον o γράμμα) ϕωνῆεν, der. di ϕωνή «voce»]. – 1. Nella grammatica scolastica, e nella fonetica tradizionale, [...] vocali, del canale di fonazione, dalla continuità dell’articolazione (e quindi dal fatto di essere, di norma, il centro della sillaba): la tradizionale distinzione tra vocali e consonanti; le sette v. dell’italiano nazionale (a, é, è, i, ó, ò, u ...
Leggi Tutto
paligrafia
paligrafìa s. f. [comp. del gr. πάλιν «di nuovo» e -grafia]. – Disturbo della scrittura consistente nella ripetizione di una sillaba, di una parola o di una breve frase: si osserva nel parkinsonismo [...] e nelle lesioni del lobo frontale ...
Leggi Tutto
palilalia
palilalìa s. f. [comp. del gr. πάλιν «di nuovo» e -lalia]. – Disturbo del linguaggio consistente nella ripetizione di una parola, di una frase o di una sillaba, che si osserva nel parkinsonismo [...] e in altre lesioni circoscritte del cervello ...
Leggi Tutto
isosillabico
iṡosillàbico agg. [comp. di iso- e sillaba; cfr. lat. tardo isosyllăbus, gr. ἰσοσύλλαβος] (pl. m. -ci). – Che ha ugual numero di sillabe: tiritere isosillabiche (Pascoli). ...
Leggi Tutto
bisdrucciolo
bisdrùcciolo agg. [comp. di bis-1 e sdrucciolo1]. – Di parola che ha l’accento tonico sulla quartultima sillaba. Nella lingua ital. tali parole sono esclusivam. forme verbali, nella terza [...] persona plurale dell’indicativo e congiuntivo, e parole composte con enclitiche (per es.: fàbbricano, lìtigano, prèstamelo, andàndosene, èccotene) ...
Leggi Tutto
sillaba La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole.
La s. è costituita da un punto vocalico o centro o apice, formato da una vocale o da un dittongo o anche...
sillaba
È in senso proprio in Cv IV II 12, dove D. afferma che ‛ rima '... s'intende pur per quella concordanza che ne l'ultima e penultima sillaba far si suole.
Ha valore più esteso nel passo in cui D. esalta il comento alle canzoni del Convivio,...