incheccare
v. intr. [voce di origine onomatopeica] (io inchécco, tu inchécchi, ecc.; aus. avere), tosc. – Impuntarsi o comunque esitare nella pronuncia della prima sillaba di parole che cominciano con [...] vocale o con particolare consonante (spec. g e c velari) ...
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tono1
tòno1 (ant. tuòno) s. m. [dal lat. tonus, gr. τόνος, propr. «tensione», affine a τείνω «tendere»]. – 1. a. In linguistica, accento musicale e, con valore più generico, accento in generale (anche [...] , in fonetica, tratto di altezza relativa dell’intonazione, usato in alcune lingue con valore distintivo per ogni sillaba dell’enunciato (mentre nella maggior parte delle lingue europee, come in italiano, tali variazioni riguardano soltanto l ...
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proferire
(o profferire; ant. proferére e profferére, e più raro proferare e profferare) v. tr. [dal lat. proferre «metter fuori, mostrare», comp. di pro- «avanti» e ferre «portare»] (io proferisco o [...] : p. bene, male, correttamente una consonante; p. piano, sottovoce; proferì distintamente il suo «sì»; alla mia obiezione non proferì sillaba; non ha proferito parola in tutta la sera; anticam. anche con uso assol.: Leva’ il capo a proferer più erto ...
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cadere
cadére v. intr. [lat. cadĕre, con mutamento di coniugazione] (pass. rem. caddi, cadésti, ecc.; fut. cadrò, ecc.; condiz. cadrèi, ecc.; nell’uso ant. e letter., si ha in alcune forme il tema cagg-: [...] , tramontare: il Sol che tra lontani monti ... Cadendo si dilegua (Leopardi). c. fig. Posarsi: l’accento cade sull’ultima sillaba (analogam., seppure con sign. diverso: la cesura cade a metà del piede); o rivolgersi, per lo più casualmente: mi cadde ...
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valere
valére v. intr. [lat. valēre «essere forte, sano; essere capace; significare»] (pres. indic. valgo [ant. o poet. vàglio], vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono [ant. o poet. vàgliono]; pres. cong. [...] circa; un’oncia vale intorno a 30 grammi; in musica, la semibreve vale due minime, cioè quattro quarti; in metrica la sillaba lunga vale due brevi; analogam., in matematica, avere o assumere valore: «nell’espressione data a vale 4»; «se x è uguale ...
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zeppa
zéppa s. f. [voce di origine longob., prob. la stessa di zipolo]. – 1. Pezzo di legno che serve a rincalzare un mobile, o per turare alla meglio un buco, o in genere per sostituire o surrogare [...] se ne ottiene un’altra di diverso significato, con l’inserzione di una lettera: esortazione + p = esportazione. Se la trasformazione è fatta con inserzione di una sillaba si ha la z. sillabica: Catone + pi = capitone. ◆ Dim. zeppétta, zeppettina. ...
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assonanza
s. f. [der. di assonare]. – 1. Forma di rima imperfetta, consistente nel terminare due o più versi successivi con parole contenenti le stesse vocali a cominciare da quella accentata fino alla [...] suono simile (per es., fame e pane, agosto e conosco, lento e tempo, ecc.); a. atona, quando è identica solo la sillaba (o le sillabe) dopo la vocale accentata, che è però diversa (per es., amare e dolore, umile e simile, ecc.). 2. Per estens., nel ...
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spondaico
spondàico (raro spondìaco) agg. [dal lat. tardo spondaĭcus o spondiăcus, dal gr. σπονδειακός] (pl. m. -ci). – Nella metrica classica, costituito da uno spondeo, o formato di spondei: piede, [...] della situazione, ecc.); la ragione vera è che ’l verso eroico nacque prima spondaico, per la difficoltà e tardezza del pronunciare de’ primi huomini: dipoi, vie più sciogliendo la lingua, provenne dattilico, che pur comincia da sillaba tarda (Vico). ...
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colon1
còlon1 s. m. [propr., sost. neutro lat., dal gr. κῶλον «membro»] (pl. còla). – 1. a. Nella metrica classica, serie ritmica caratterizzata dall’avere una maggiore estensione rispetto al metro, [...] in combinazione con altri cola oppure comparire isolatamente come verso se delimitata da pausa metrica (fine di parola, iato, sillaba ancipite). b. In senso più ampio, frase di un testo prosastico, greco o latino, individuata dalle pause logiche e ...
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pentasillabo
pentasìllabo agg. [dal lat. tardo pentasyllăbus, gr. πεντασύλλαβος, comp. di πεντα- «penta-» e συλλαβή «sillaba»], non com. – Formato di cinque sillabe: parola p.; verso p., il quinario. ...
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sillaba La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole.
La s. è costituita da un punto vocalico o centro o apice, formato da una vocale o da un dittongo o anche...
sillaba
È in senso proprio in Cv IV II 12, dove D. afferma che ‛ rima '... s'intende pur per quella concordanza che ne l'ultima e penultima sillaba far si suole.
Ha valore più esteso nel passo in cui D. esalta il comento alle canzoni del Convivio,...