sinagogasinagòga s. f. [dal lat. tardo synagoga, gr. συναγωγή, propr. «adunanza» (comp. di σύν «con, insieme» e ἄγω «condurre»), passato presso gli Ebrei (analogam. al termine ἐκκλησία presso i cristiani: [...] , la religione ebraica, l’ebraismo: l’organizzazione internazionale della s.; le persecuzioni sofferte sotto il nazismo dalla sinagoga. b. Con estens. pegg., in qualche uso region. (oggi disus.), confusione, chiasso scomposto (cfr. l’accezione fig ...
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santuario
santüàrio s. m. [dal lat. tardo sanctuarium, der. di sanctus «santo», sul modello di sacrarium «sacrario»; il sign. 3 b è dovuto a influenza dell’ingl. sanctuary]. – 1. Nelle varie tradizioni [...] Divino Amore; il s. di Padova, di Assisi. 2. Per estens., chiesa in genere o tempio, luogo santo delle varie religioni (la sinagoga per gli ebrei, la moschea per i musulmani, ecc.): entrare nel s.; il rispetto dovuto al s.; Il gemer lungo di persona ...
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vetrata
s. f. [der. di vetro]. – Chiusura formata da un’ampia lastra di vetro o di cristallo, e più spesso da più lastre, sostenute da apposita intelaiatura a riquadri generalmente in parte fissi e in [...] come chiusura di finestre e altri vani luciferi di chiese e anche di grandi edifici pubblici e privati: le v. del Duomo di Milano, le v. della Sainte-Chapelle a Parigi, le v. di Marc Chagall della sinagoga di Gerusalemme. ◆ Dim. vetratina. ...
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trisagio
triṡàgio s. m. [dal gr. tardo τρισάγιος, agg., «tre volte santo» (comp. di τρίς «tre volte» e ἅγιος «santo»), τρισάγιον, s. neutro]. – L’inno di lode a Dio tre volte santo (cioè la parola santo [...] ripetuta tre volte): di origine biblica, già in uso nella sinagoga, passò nella primitiva liturgia cristiana (v. sanctus). ...
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mole1
mòle1 s. f. [dal lat. moles]. – 1. a. Edificio, costruzione monumentale di grosse proporzioni e di aspetto piuttosto massiccio; spesso determinato da aggettivi: la solenne m. del tempio; la superba [...] Ariosto: la superba mole Che fè Adriano all’onda tiberina); la Mole Antonelliana, monumento caratteristico di Torino (progettato come sinagoga e successivamente sede del Museo del Cinema, la cui effigie figura sulle monete da 2 centesimi di euro, di ...
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tempio
tèmpio (ant. tèmplo) s. m. [dal lat. templum, da una radice affine al gr. τέμενος «recinto sacro», τέμνω «tagliare»: v. oltre] (pl. tèmpî o più spesso tèmpli, che evita l’ambiguità con tempi plur. [...] orientali, ed è usata in modo assoluto, e con l’iniziale maiuscola, per indicare il tempio di Gerusalemme, e genericam. la sinagoga, nella religione ebraica: il t. di Giove, di Minerva; i t. di Atene, di Roma antica; i t. egiziani, sumeri, babilonesi ...
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taled
talèd s. m. [dal fr. taled, che è dall’ebraico ṭallīt]. – Mantello o scialle bianco, orlato di strisce nere o blu, di foggia varia ma sempre con frange ai quattro angoli, indossato dai rabbini [...] e dai capi delle comunità ebraiche, e anche dai fedeli in genere, nella sinagoga, per le preghiere del mattino. ...
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sinagoga Nel giudaismo postesilico, luogo di riunione per la preghiera e la lettura sacra. Con riferimento a epoche più recenti, adunanza religiosa di appartenenti alla religione ebraica e il tempio stesso in cui si tengono le adunanze e si...
Vedi SINAGOGA dell'anno: 1966 - 1997
SINAGOGA (v. vol. VII, p. 320)
C. Vismara
Si dà notizia dei recenti scavi compiuti nelle principali s. palestinesi e della diaspora.
palestina. - gamla (Gamala). - La s. di Gamia rappresenta il più antico...