sicilianismo
s. m. [der. di siciliano]. – Parola, locuzione, costruzione sintattica, o anche particolarità fonetica o morfologica, peculiare del dialetto siciliano, in quanto compaia in contesti non [...] siciliani; per es., con riguardo al lessico, i termini cosca, intrallazzo, mafia, zagara, penetrati in tempi più o meno recenti nella lingua nazionale. Nella poesia delle origini, in seguito alla toscanizzazione ...
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posposizione
pospoṡizióne s. f. [der. di posporre]. – 1. L’atto, il fatto di posporre, cioè di porre o di essere posto dopo: la p. dell’aggettivo al sostantivo; in latino è normale la p. di ‘versus’ [...] elemento stesso (di solito particella o preposizione) posto dopo una parola con la funzione d’indicare la relazione grammaticale o sintattica di questa con altre parole della frase (in questo sign. si usa anche la variante postposizione); per es., il ...
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affari
agg. inv. Nel settore della telefonia, relativo al profilo tariffario applicato a utenti che utilizzano il telefono cellulare per motivi professionali. ◆ Per le famiglie sarà più economico chiamare [...] abbonamento con bolletta. Anzi: sempre più spesso usano la Sim ricaricabile. E per loro il costo di ricarica resta. (Aldo Fontanarosa, Repubblica, 6 marzo 2007, p. 13, Economia).
Nuova funzione sintattica del s. m. pl. affari, che si converte in agg. ...
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mi1
mi1 pron. pers. [lat. me, accus., mi (= mihi), dativo]. – 1. Forma atona che concorre alla declinazione del pron. pers. io, sia come compl. oggetto (non mi ha visto = non ha visto me), sia come compl. [...] pron. per la prima persona sing. (mi vesto, mi pentii, mi sono scordato, ecc.). Per ciò che riguarda la collocazione sintattica, la particella mi può essere proclitica al verbo (come negli esempî ora citati), o posposta come enclitica a ecco (eccomi ...
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inversione
inversióne s. f. [dal lat. inversio -onis, der. di invertĕre «invertire»]. – 1. Cambiamento in senso contrario del verso del moto, che può essere operato sia mediante un rivolgimento della [...] i. dei termini di una proposizione. In partic., i. di un costrutto o i. sintattica (o assol. inversione), la disposizione delle parole di un costrutto sintattico in modo diverso da quello normale e più semplice, soprattutto per effetti stilistici: le ...
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oramai
oramài (o ormài) avv. [comp. di ora1 e mai]. – Delle due varianti, la forma oramai è più pop. e più usuale nella lingua parlata, mentre ormai è più frequente nella lingua scritta; spesso, tuttavia, [...] la preferenza per l’una o per l’altra forma è dettata da ragioni di armonia sintattica. Il valore semantico e la funzione non sono sempre definibili esattamente, in quanto più che una condizione l’avverbio esprime un atteggiamento soggettivo di ...
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statistica
statìstica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. statistico]. – 1. Scienza che ha per oggetto lo studio dei fenomeni collettivi suscettibili di misurazione e di descrizione quantitativa (spec. [...] assoluta e relativa, degli elementi lessicali (s. lessicale) e grammaticali (s. fonetica e fonologica, s. morfologica, s. sintattica, ecc.), per dedurne ipotesi sulle probabilità di occorrenza e di varianza. 2. In senso concr., ogni raccolta di dati ...
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tesoro
teṡòro s. m. [dal lat. thesaurus, gr. ϑησαυρός]. – 1. a. Ingente quantità di monete e oggetti preziosi (metalli e pietre preziose, gemme, gioielli, ecc.), spec. se accumulati e conservati con [...] la sistemazione dei significati delle parole nel loro sviluppo diacronico, oltre che per l’evoluzione fonetica, morfologica e sintattica dei singoli lessemi, si accompagna a una ricca documentazione degli esempî che storicamente li attestano. ◆ Dim ...
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anacoluto
s. m. [dal lat. tardo anacoluthon, gr. ἀνακόλουϑον (σχῆμα), comp. di ἀν- priv. e ἀκόλουϑος «seguace»]. – Costrutto sintattico consistente nel susseguirsi di due costruzioni diverse in uno stesso [...] sue; Non è villano perché in villa stia, ma villano è chi usa villania), è spesso adoperato come figura sintattica dagli scrittori, o per maggiore efficacia o per riprodurre volutamente la spontaneità e la non programmazione del parlato: Calandrino ...
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perseverazione
perseverazióne s. f. [dal lat. perseveratio -onis, der. di perseverare «perseverare»]. – 1. ant. Perseveranza. 2. a. In psicologia e psichiatria, tendenza a ripetere più volte, in modo [...] questi non sono più appropriati alla situazione. b. In linguistica, il propagarsi di una particolarità fonetica o morfologica o sintattica da una parola della frase ad altra che segue immediatamente o che a essa si riconnette; per es., la formazione ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce utilizzare il termine di ➔ sandhi...