campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole [...] grido (Dante); perdere c., perdere forza, perdere séguito: è un sistema che va perdendo campo. 3. a. Spazio scoperto e in genere c. dell’infrarosso, dei raggi X, ecc.); c. uditivo o di udibilità, intervallo delle frequenze sonore udibili dall’orecchio ...
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specchio
spècchio s. m. [lat. specŭlum, der. di specĕre «guardare»; il n. 11 attraverso il sign. di «che si vede subito, in un’occhiata»]. – 1. Lastra di vetro alla quale, tramite un processo di verniciatura, [...] di alcune cavità esterne (bocca, fosse nasali, condotto uditivo esterno): consiste in uno specchietto concavo, forato al di radiazioni luminose, s. ottico, il più semplice sistema catottrico, costituito da una sola superficie riflettente, piana ( ...
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opercolo
opèrcolo s. m. [dal lat. opercŭlum «coperchio», der. di operire «coprire»]. – 1. Termine che nel linguaggio scient., e spec. in zoologia, botanica e anatomia, indica genericam. una struttura, [...] ; ossicino situato alla base della columella nell’apparato uditivo degli anfibî, ed esclusivo di questi. c. i semi sono maturi. d. Per estens., in anatomia del sistema nervoso, nome dato a tratti di circonvoluzioni cerebrali (frontali, parietali ...
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In acustica, la sensazione uditiva che consente di ordinare un suono su una scala che si estenda dal basso verso l’alto (propriamente gradazione di tonalità). Il p. dipende principalmente dal contenuto di frequenze dello stimolo sonoro, ma anche...
sordità Riduzione o mancanza della capacità mono- o bilaterale di percepire i suoni. I deficit uditivi (ipoacusie) possono essere distinti, a seconda della loro origine, in tre forme principali: di trasmissione (o di conduzione), neurosensoriali...