improvvisazione
improvviṡazióne s. f. [der. di improvvisare]. – 1. L’atto, il fatto d’improvvisare: i. di un discorso, di un sonetto, di una mazurca al pianoforte, di una parodia, di una scenetta comica. [...] Usato assol., arte e uso di comporre versi all’improvviso, senza preparazione e meditazione, o di comporre musica nell’atto stesso di eseguirla: avere attitudine all’i.; nel fuoco, nell’ardore dell’improvvisazione. ...
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acerbo
acèrbo agg. [dal lat. acerbus, affine ad acer «acre»]. – 1. a. Di sapore aspro, acre, pungente: mangiare delle nespole a.; un succo a.; vino a., vino giovane e ricco di acidità totale. b. Non [...] morte prematura (cfr. funere mersit acerbo di Virgilio, Aen. VI, 429, parole assunte dal Carducci come titolo di un suo noto sonetto). Riferito all’età, giovanile: A la matura etade od a l’acerba (Petrarca); un corpo a., non del tutto sviluppato; un ...
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poetare
v. intr. e tr. [dal lat. pŏētari, der. di pŏēta «poeta»] (io poèto, ecc.; ma il pres. è raro). – 1. intr. (aus. avere) Comporre poesie, scrivere versi: gli umanisti preferivano p. in latino piuttosto [...] ), che, o chi, compone opere in poesia: se invece che a uno o due poeti singoli si pensa a un popolo intero poetante (B. Croce); molti de’ nostri poetanti ... null’altro sanno fare ... se non un sonetto o una canzone alla petrarchesca (Baretti). ...
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visione
viṡióne s. f. [dal lat. visio -onis, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. a. Il processo di percezione degli stimoli luminosi, la funzione e la capacità di vedere: v. vicina, lontana, [...] ; le v. degli asceti, dei profeti; soffrire di visioni, avere delle v.; in sonno gli apparve una v.; appresso questo sonetto apparve a me una mirabile v. (Dante); nell’uso ant., contrapposta a sogno, col sign. di apparizione veritiera: disse quel ...
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peculiarita
peculiarità s. f. [dal lat. tardo peculiarĭtas -atis, der. di peculiaris «peculiare»]. – Qualità di ciò che è peculiare. Con valore più concr., proprietà, qualità singolare: le p. metriche [...] e stilistiche del sonetto; le p. grammaticali di una lingua; rilevare le p. stilistiche di uno scrittore. ...
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obbligato
(ant. obligato) agg. [part. pass. di obbligare]. – 1. Riferito a persona: a. Vincolato da un obbligo o indotto forzatamente da una costrizione: sono o. a tacere; mi vidi o. ad accettare l’offerta; [...] senza cambiamenti né spostamenti in una sua composizione, perché sono state scelte da altri o comunque sono predeterminate: un sonetto, una filastrocca a rime obbligate. b. Nella musica strumentale dei sec. 17° e 18°, indicazione riferita a uno o ...
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burchiellesco
burchiellésco agg. (pl. m. -chi). – Che imita o ricorda lo stile del Burchiello, soprannome del poeta fiorentino Domenico di Giovanni (1404-1449), la cui poesia è intessuta di oscure espressioni [...] allusive e di riboboli privi di senso comune: rimatore, sonetto burchiellesco. ...
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festaiolo
festaiòlo (letter. festaiuòlo) s. m. e agg. [der. di festa]. – 1. s. m. (f. -a) Chi soprintende a una festa o attende alla sua organizzazione o raccoglie o offre il denaro occorrente: sapendomi [...] pizzicar di poeta, i festaiuoli di que’ paesi due volte ricorsero a me per il sonetto (Carducci); o chi partecipa a una festa: le voci della canterina e dei f. gli arrivavano sempre più sfocate (A. Banti). 2. agg. Amante delle feste: è gente f. ( ...
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vocaboliera
vocabolièra s. f. [der. di vocabolo]. – Voce coniata scherzosamente dall’Alfieri (nel sonetto Dialogo fra l’autore e Nera Colomboli fiorentina) per indicare una donna che, per essere toscana, [...] è particolarmente esperta nel significato e nell’uso dei vocaboli: Ragnar, cos’è, Monna vocaboliera? (Alfieri) ...
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politura
s. f. [dal lat. politura, der. di polire «polire»]. – 1. Operazione con cui si rifinisce e si perfeziona un lavoro, lisciandone, levigandone, lucidandone la superficie: la p. del marmo, dei [...] mobili, di un metallo (v. anche pulitura e pulimento che sono le forme preferite nel linguaggio tecnico). 2. In senso fig., rifinitura, spec. dal punto di vista formale, di un’opera letteraria o artistica: p. di un componimento, di un sonetto. ...
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sonetto Composizione metrica, (dal francese antico sonet «canzone, canzonetta»), di carattere prevalentemente lirico, composta di 14 versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana), distribuiti in 2 quartine e 2 terzine, con rime...
Il sonetto è la forma metrica più celebre e fortunata della tradizione lirica italiana (Beltrami 20024: 99-100, 274-289; per l’uso dantesco, Baldelli 1976). Nella forma tipica si compone di 14 endecasillabi (➔ endecasillabo), divisibili in una...