prosopopea
proṡopopèa (non com. proṡopopèia) s. f. [dal lat. prosopopoeia, gr. προσωποποιία, der. di προσωποποίεω «personificare», comp. di πρόσωπον «faccia, persona» e ποιέω «fare»]. – 1. Figura retorica [...] si chiama da li rettorici prosopopeia (Dante); è, come dicono i retori, una prosopopea dell’Allighieri (Carducci, citando il sonetto «Dante Alighieri son, Minerva oscura ...» attribuito al Boccaccio); Prosopopea di Pericle, titolo di un’ode di V. V ...
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parafrasi
paràfraṡi (ant. paràfraṡe) s. f. [dal lat. paraphrăsis, gr. παράϕρασις, der. di παραϕράζω «dire con altre parole»]. – 1. Esposizione con parole proprie, con una costruzione più semplice e chiara [...] , e spesso con sviluppi e amplificazioni, di un testo, spec. letterario (anche traducendo in altra lingua): fare la p. di un sonetto, di un salmo, di un articolo del codice; p. dell’«Ars poetica» di Orazio. Per estens., scritto o discorso che espone ...
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lamentanza
s. f. [der. di lamentare]. – L’atto di lamentarsi, e le parole con cui ci si lamenta, lamento: propuosi di farne alcuna l. in uno sonetto (Dante); sciocche l. son queste e feminili (Boccaccio). [...] Oggi la parola è usata quasi esclusivam. (spec. al plur.) col sign. di lagnanza ...
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comporre
compórre (ant. compónere) v. tr. [lat. compōnĕre, comp. di con- e pōnĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. a. Mettere insieme, ordinatamente, più cose: c. le idee; c. le parole nel discorso. [...] si compone di otto volumi. 2. a. Concepire e dar forma, detto spec. di opere letterarie o musicali: c. un sonetto, un poema, un trattato, una sinfonia; assol.: il maestro stava componendo al pianoforte. b. Esprimere per iscritto i proprî pensieri ...
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metro2
mètro2 s. m. [dal lat. metrum (solo nel sign. di «misura del verso»), gr. μέτρον «misura»; come nome di unità di misura, dal fr. mètre, proposto nel 1791 e accettato dalla Convenzione nazionale [...] di un componimento: m. quinario, decasillabo; l’ottava è il m. tradizionale dei poemi eroici e cavallereschi; il m. del sonetto, della ballata, della canzone; m. barbari (v. barbaro); i m. usati dal Chiabrera, dal Tolomei, ecc. b. estens. Poesia, in ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] morì prima di avere inizio; l’insurrezione morì sul nascere; Muor Giove, e l’inno del poeta resta, ultimo verso del sonetto Dante di G. Carducci (Rime Nuove), talvolta citato per significare l’immortalità della poesia e dell’arte in genere; preceduto ...
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occasione
occaṡióne s. f. [dal lat. occasio -onis, der. di occasum, supino di occidĕre «cadere»; propr. «avvenimento, caso»; cfr. l’allotropo cagione]. – 1. a. Circostanza o concorso di circostanze che [...] , ecc.), e perciò con carattere d’improvvisazione, spesso privi di originalità e di effettivo valore letterario: versi d’o.; un sonetto d’o.; con sign. affine, discorsi, frasi, complimenti d’o., adatti alle circostanze e richiesti da esse, quindi in ...
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dubbio2
dùbbio2 (ant. dùbio) s. m. [dal lat. dubium, neutro sostantivato dell’agg. dubius: v. la voce prec.]. – 1. a. Incertezza, esitazione nell’esprimere un giudizio o nel prendere posizione su determinati [...] è materia di incertezza o di discussione, punto oscuro, controverso: ci sono ancora molti d. nell’interpretazione del sonetto; la traduzione di questo passo presenta parecchi d.; manifestare, proporre, sollevare, affacciare un d.; chiarire, dissipare ...
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ampio
àmpio (letter. amplo) agg. [lat. amplus]. – 1. Che si estende molto in larghezza; esteso, vasto, spazioso: a. orizzonte; un’a. vetrata, un’a. piazza; la strada era molto lunga, e in fondo c’era [...] , è usata anche la forma latineggiante amplìssimo: con amplissimi poteri; Breve e amplissimo carme (Carducci), del sonetto. ◆ Avv. ampiaménte (letter. amplaménte), con larghezza, spec. in senso fig., abbondantemente, diffusamente: come è ampiamente ...
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terzina
s. f. [der. di terzo]. – 1. Strofa di 3 versi: una t. di settenarî; le due t. del sonetto. Come metro a sé (terzine o terza rima), è composta di 3 endecasillabi, di cui il 1° rima col 3°, mentre [...] il 2° dà la rima al 1° e al 3° della terzina seguente; la serie si chiude con un verso che rima col 2° dell’ultima terzina (ABA BCB ... YZY Z); è detta anche t. incatenata o, essendo stata usata per la ...
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sonetto Composizione metrica, (dal francese antico sonet «canzone, canzonetta»), di carattere prevalentemente lirico, composta di 14 versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana), distribuiti in 2 quartine e 2 terzine, con rime...
Il sonetto è la forma metrica più celebre e fortunata della tradizione lirica italiana (Beltrami 20024: 99-100, 274-289; per l’uso dantesco, Baldelli 1976). Nella forma tipica si compone di 14 endecasillabi (➔ endecasillabo), divisibili in una...