terzo
tèrzo agg. num. ord. e s. m. [lat. tertius, der. di tres «tre»]. – 1. agg. a. Che, in una sequenza ordinata, occupa il posto corrispondente al numero tre, viene cioè dopo altri due (in cifre arabe [...] : Egli vide nel ciel crepuscolare Co ’l cuor di Gracco ed il pensier di Dante La terza Italia (Carducci, nel sonetto «Giuseppe Mazzini»); il poeta della t. Italia, perifrasi con cui tradizionalmente è indicato il Carducci stesso; t. mondo o T ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] possono avere sulla imputabilità, e così nella frase essere o non essere in s. d’intendere e di volere); e dissi allora uno sonetto, lo quale narra del mio s. (Dante). Determinando: essere in uno s. di euforia; vivere in uno s. di continua ansia, ecc ...
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recto
rècto s. m. [dalla locuz. lat. folio recto «sulla parte anteriore del foglio»], invar. – In bibliologia, la parte anteriore di un foglio o di una carta, e, per estens., in numismatica, la faccia [...] anteriore di una moneta o medaglia: il foglio porta sul r. un sonetto del Petrarca. Anche in posizione attributiva (abbrev. r), dopo il numero d’ordine della carta, per rinviare a volumi manoscritti o stampati, in cui sono numerati i fogli e non le ...
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piano1
piano1 agg. e avv. [lat. planus «di superficie uguale; facile, chiaro, intelligibile»]. – 1. agg. a. Che presenta una superficie di andamento uniforme, senza avvallamenti o rilievi: via p., senza [...] in modo p. e accessibile a tutti; un discorso facile e p.; scrittura, esposizione, dimostrazione semplice e p.; questo sonetto è sì p. ad intendere, ... che non abbisogna d’alcuna divisione (Dante); quindi anche scorrevole, non astruso, non ricercato ...
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narice
s. f. [lat. tardo narīcae pl.]. – In anatomia comparata, ciascuna delle aperture attraverso cui le cavità nasali dei vertebrati comunicano con l’esterno (n. esterna) – il cui numero varia da una [...] avere le n. larghe, dilatate; aspirare a piene n.); Da la larga n. umida e nera Fuma il tuo spirto (Carducci, nel sonetto «Il bove»). Negli uccelli, n. impervie, quelle in cui le cavità nasali sono separate da un setto completo, n. pervie, quelle in ...
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ripulitura
s. f. [der. di ripulire]. – 1. L’operazione di ripulire: è venuta l’impresa per la r. della facciata; il motore ha bisogno di una r. generale; macchine per la r. del riso, della canapa; in [...] dopo l’impianto. In senso fig., letter., l’operazione di limare, di rifinire formalmente un componimento letterario: r. di un sonetto. 2. Con valore concr., il materiale che viene tolto o eliminato nel ripulire: portare via la r. del camino; bruciare ...
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pariniano
agg. – Del poeta Giuseppe Parini (1729-1799): le odi p.; lo stile p., classicamente nitido; la satira, la coscienza morale p.; estens., che riprende o richiama i caratteri, lo stile, le tematiche [...] del Parini: un sonetto d’un poeta p. del primo Ottocento (Ungaretti). ...
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vantare
v. tr. [lat. tardo vanĭtare, propr. «essere vano», der. di vanus «vano», vanĭtas «vanità»]. – 1. a. Parlare di qualche cosa in tono elogiativo, sia per dimostrare il proprio compiacimento sia [...] dalla volontà (come nella satirica frase non faccio per vantarmi, Ma oggi è una bellissima giornata, che chiude il sonetto «Il cavaliere enciclopedico» di G. G. Belli). 3. Nell’ant. linguaggio cavalleresco, vantarsi, fare il vanto (v. vanto, nel ...
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parodia
parodìa s. f. [dal gr. παρῳδία, comp. di παρα- per indicare somiglianza e ᾠδή «canto»; cfr. lat. tardo parodĭa]. – 1. a. Travestimento burlesco di un’opera d’arte, a scopo satirico, umoristico [...] sostituire le parole del testo originario, conservando intatto o con leggere variazioni il motivo: fare la p. di un verso, di un sonetto, di un dramma, di una canzone, di una romanza; mettere in p. un poema, un autore, un poeta. b. Con accezione più ...
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tiburte
agg. [dal lat. Tiburs o Tiburtis], letter. raro. – Tiburtino: La mantuana ambrosia e ’l venosino Miel gl’impetrò da le tiburti muse Torquato (Carducci, con riferimento al sonetto, come forma [...] metrica, e alla dolcezza che seppe infondergli il Tasso) ...
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sonetto Composizione metrica, (dal francese antico sonet «canzone, canzonetta»), di carattere prevalentemente lirico, composta di 14 versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana), distribuiti in 2 quartine e 2 terzine, con rime...
Il sonetto è la forma metrica più celebre e fortunata della tradizione lirica italiana (Beltrami 20024: 99-100, 274-289; per l’uso dantesco, Baldelli 1976). Nella forma tipica si compone di 14 endecasillabi (➔ endecasillabo), divisibili in una...