mirice
s. f. (pl. -ci, raro -ce). – Variante di mirica, come nome classico del tamarisco: Su la sponda del fiume allor poggiata Alle mirici la pelìaca antenna, Strinse l’eroe la spada (V. Monti). ...
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impugnatura
s. f. [der. di impugnare1]. – 1. L’atto e, più comunem., il modo d’impugnare un’arma, un arnese, uno strumento, un comando, ecc.; in partic., il modo d’impugnare la spada o il fioretto nella [...] scherma, di afferrare e tenere la racchetta nel tennis (i. europea, i. americana orientale, i. americana occidentale), il modo con cui si afferra un attrezzo all’inizio di un esercizio ginnico (i. ad anello, ...
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satanasso
(meno com. Satanasso) s. m. [dalle forme Satănas, Σατανᾶς che nel lat. e gr. biblico compaiono come varianti di Satan, Σατᾶν]. – Lo stesso che satana, ma più pop., sia nel sign. proprio, ma [...] generico, di demonio: questo cotal cavaliere ha ... la spada e l’arme e le bandiere innanzi come se andasse a combattere con satanasso (Sacchetti); sia, e più spesso, in senso estens. e fig., per alludere a persona iniqua, malvagia: – Ecco come vanno ...
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destrezza
destrézza s. f. [der. di destro1]. – Agilità, prontezza fisica e intellettuale nell’azione, nel movimento, nello scansare pericoli, ecc.: maneggiare con d. l’arco, la spada; guidare con d. [...] una vettura in mezzo al traffico; parare con d. i colpi dell’avversario (anche fig.); giochi di d.; furto con d., quello compiuto con particolare abilità e sveltezza (per es., il borseggio e lo scippo); ...
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roncone
roncóne s. m. [accr. di ronca]. – Arma in asta derivata direttamente dalle roncole dei contadini inastate. A partire dal Trecento, per usarlo anche di punta, fu munito in testa di uno spuntone [...] quadrangolare o a lama di spada, nel mezzo della costola di una punta o di un becco e alla gorbia di due denti come fermi; fu usato fino a tutto il sec. 17° soprattutto sulle galere, in quanto era particolarmente adatto per agganciare murate o ...
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geroglifico
geroġlìfico (ant. ieroġlìfico) s. m. e agg. [dal lat. tardo hieroglyphĭcus, gr. ἱερογλυϕικός nella locuz. ἱερογλυϕικὰ γράμματα «lettere sacre incise»; comp. di ἱερός «sacro» e γλύϕω «incidere»] [...] vi si espongono i g., significanti le cose umane più conosciute, ... l’ingegnoso pittore fa comparire un fascio romano, una spada ed una borsa appoggiate al fascio, una bilancia e ’l caduceo di Mercurio (Vico). b. fig. Segno, scrittura difficile a ...
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guarnire
(ant. guernire) v. tr. [dal germ. *war-njan] (io guarnisco, tu guarnisci, ecc.). – Corredare, provvedere di quanto serve per completamento, di ornamento, o anche di difesa: g. di trine un vestito; [...] come agg., e con valore assol.: un abito troppo guarnito; piatto di carne guarnito, accompagnato da contorno. In araldica, attributo della spada con l’elsa di smalto diverso dalla lama, e dei corni da caccia e delle trombe con anelli, fibbie, ecc. di ...
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codolo
códolo s. m. [der. di coda]. – 1. Parte della lama di una spada o di un fioretto che, passando attraverso la coccia, s’impianta nel manico; analogamente, nel coltello, nella lima, nello scalpello [...] e sim., la parte che entra dentro il manico; nella forchetta o nel cucchiaio, il manico stesso. 2. Nelle armi da fuoco ad avancarica, prolungamento del vitone (cioè, in pratica, della culatta) che serve ...
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in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, [...] , nel centro della città; restare in casa, in ufficio, nella bottega; tenere le mani in tasca o nelle tasche; tenere la spada in pugno; sentire in sé, nel proprio animo; serbare nel cuore, nella mente; portare in braccio; dormire in grembo; tenere il ...
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spada Arma bianca, a lama per lo più lunga, diritta e appuntita, con uno o due tagli o anche senza.
La s. vera e propria (lat. gladius, spatha) si ebbe quando i progressi tecnici della metallurgia permisero un allungamento delle lame dei pugnali...
Famiglia nobile originaria di Gubbio. Trapiantatasi in Romagna verso il 1200, vi possedette notevoli signorie. Tommaso nel 1458 fu senatore di Roma. Nel 1625 Gregorio ottenne per sé e per i suoi figli la nobiltà senatoria di Bologna. Bernardino...