vibrare
v. tr. e intr. [dal lat. vibrare]. – 1. tr. a. letter. Agitare un’arma, prima di scagliarla lontano (cfr. palleggiare): v. la lancia. Quindi, scagliare con forza: v. un dardo, una freccia; una [...] dalle nubi (Caro). b. Dare, tirare con forza, in espressioni come v. il colpo, un colpo (di lancia, di pugnale, di spada, di coltello, ecc.) a qualcuno; v. una coltellata; gli vibrò un tremendo pugno. E in espressioni fig. (come sinon. di lanciare ...
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giaggiolo
giaggiòlo (letter. raro giaggiuòlo) s. m. [lat. gladĭŏlus, dim. di gladius «spada», per la forma delle foglie]. – Nome comune di alcune specie di piante appartenenti al genere Iris (v. iris2), [...] di cui le più comuni sono Iris germanica, con fiori violetti, coltivata per ornamento, Iris florentina a fiori bianchi o azzurro-pallidi, detta in ital. giglio fiorentino (è infatti stilizzata nello stemma ...
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sfoderare1
sfoderare1 v. tr. [der. di fodero1, col pref. s- (nel sign. 3)] (io sfòdero, ecc.). – 1. Trarre dal fodero, sguainare: s. la spada, la baionetta. 2. fig. Tirare fuori; dimostrare, palesare [...] inaspettatamente, o al momento opportuno: il baritono, ieri sera, ha sfoderato una voce formidabile; l’opposizione, in Parlamento, sfodererà i suoi argomenti di maggiore effetto; sembra timido, ma quando ...
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carpaccio
carpàccio s. m. [dal nome del pittore V. Carpaccio, perché il filetto così preparato è stato ideato in occasione di una mostra a lui dedicata nel 1963 nel Palazzo Ducale di Venezia]. – Filetto [...] e scaglie di formaggio grana (o, in una variante, con scaglie di tartufo). Successivamente, il termine è stato esteso, in gastronomia, anche a vivande diverse dalla carne, per cui si può avere anche carpaccio di pesce (salmone, spada, spigola, ecc.). ...
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collata
s. f. [der. di collo1], ant. – Colpo dato sul collo con il piatto della spada a chi era armato cavaliere nella cerimonia della vestizione. ...
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contorcere
contòrcere v. tr. [rifacimento del lat. contorquēre secondo torcere] (coniug. come torcere). – 1. Torcere ripetutamente o con forza: c. un panno bagnato. Nel rifl., contorcersi, dimenarsi, [...] posizione naturale: l’albero s’è contorto. 2. poet. Rivolgere (un’arma), scagliare (un dardo e sim.): L’amata spada in se stessa contorse (Petrarca); dal Creator, che mille Rapidissimi fulmini contorce (Pindemonte). ◆ Part. pass. contòrto, anche come ...
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volante1
volante1 agg. e s. m. [part. pres. di volare2]. – 1. agg. Che vola, capace di volare: animali v.; i primi uomini o le prime macchine v.; che è in volo, che sta volando o è rappresentato nell’atto [...] la lama avversaria, per effettuare quindi il colpo passando al lato opposto; nel fioretto, tale azione è anche detta cavazione angolata. Anticam., colpo di taglio orizzontale, da destra a sinistra e viceversa, con la spada tenuta da entrambe le mani. ...
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volapie
volapié ‹bolapié› s. m., spagn. [comp. di volar «volare, correre» e pie «piede»]. – Azione della corrida, che consiste nel colpire di corsa frontalmente il toro con la spada. ...
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balteo
bàlteo s. m. [dal lat. balteus, balteum]. – 1. Cintura di cuoio, pendente dalla spalla destra verso il fianco sinistro, alla quale i soldati romani appendevano la spada; poteva essere adorna di [...] borchie auree o di altro metallo. 2. Negli anfiteatri romani, gradino più largo degli altri, che separava i sedili d’un ordine da quelli d’un altro ...
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snudare
v. tr. [der. di nudo, col pref. s- (nel sign. 5)]. – 1. ant. e raro. Denudare, mettere a nudo: a lei che snudata aveano, cominciarono a punzecchiare il petto (G. Gozzi); e con la particella pron.: [...] snudarsi il petto, le braccia. 2. Trarre fuori dal fodero, sguainare un’arma bianca: s. la spada. ◆ Part. pass. snudato, anche come agg.: la cavalleria attendeva con le sciabole snudate l’ordine di caricare. ...
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spada Arma bianca, a lama per lo più lunga, diritta e appuntita, con uno o due tagli o anche senza.
La s. vera e propria (lat. gladius, spatha) si ebbe quando i progressi tecnici della metallurgia permisero un allungamento delle lame dei pugnali...
Famiglia nobile originaria di Gubbio. Trapiantatasi in Romagna verso il 1200, vi possedette notevoli signorie. Tommaso nel 1458 fu senatore di Roma. Nel 1625 Gregorio ottenne per sé e per i suoi figli la nobiltà senatoria di Bologna. Bernardino...