posteriorita
posteriorità s. f. [der. di posteriore]. – Il fatto di essere posteriore, di venir dopo nel tempo (molto più raram. nello spazio): p. di un avvenimento rispetto a un altro. Scherz., le p., [...] il deretano: quelle p. carnose ove si appioppano i calci ai poltroni (Carducci) ...
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concentramento
concentraménto s. m. [der. di concentrare]. – 1. Il concentrare, il concentrarsi, l’essere concentrato; soprattutto nelle locuz., del linguaggio milit., c. di forze, c. d’artiglieria, [...] impiego; c. di fuoco, intervento di artiglierie su un determinato obiettivo con una massa di fuoco, concentrata nel tempo e nello spazio; campo di c. (v. campo, n. 3 c). 2. a. Accentramento di poteri politici: mantennero il dispotismo ferreo ...
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longitudine
longitùdine s. f. [dal lat. longitudo -dĭnis «lunghezza», der. di longus «lungo»]. – 1. ant. Lunghezza, estensione in lunghezza: due canali ... di disuguale l. (Leonardo). Anche, più raramente, [...] durata, estensione nel tempo: l. di vita (Aretino). 2. Una delle due coordinate occorrenti per determinare la posizione di un punto sulla delle tre coordinate polari, detta anche azimut, che individuano un punto nello spazio (v. coordinata, n. 1). ...
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ripassare
v. intr. e tr. [comp. di ri- e passare]. – 1. intr. (aus. essere) Passare di nuovo, muoversi attraversando di nuovo uno spazio: r. per una via, davanti a casa; r. sotto il ponte; tornando da [...] si è potuta compiere la prima volta: il dottore non è ancora rientrato, provi a r. verso le otto; ora non ho tempo, ripasserò fra un’ora; se ripasserà nel pomeriggio potrà ritirare il suo vestito bell’e pronto. 2. tr. Passare, attraversare di nuovo ...
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ripensare
v. intr. [comp. di ri- e pensare] (io ripènso, ecc.; aus. avere). – 1. Pensare di nuovo, spec. nel senso di tornare a riflettere, a meditare: ripensava al problema che non era riuscito a risolvere; [...] che da lui era la villania incominciata (Boccaccio). 2. Ritornare col pensiero a persona o cosa lontana nel tempo o nello spazio: r. alla patria lontana, agli anni trascorsi; quando ripensa al figlio lontano, si commuove sempre; con la prep ...
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a priori
‹a priòri› locuz. lat. mediev. («da ciò che [logicamente] è prima»). – Termine della filosofia (opposto al termine a posteriori), usato, con valore avv. o aggettivale, in riferimento ad argomentazioni, [...] formale, trascendentale, e opposto a empirico): giudizî sintetici a p.; le forme a p., le intuizioni pure dello spazio e del tempo (nella sensibilità) e le categorie o concetti puri dell’intelletto. Per estens., nell’uso com., affermare, giudicare a ...
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concetto2
concètto2 s. m. [dal lat. conceptus -us, der. di concipĕre «concepire»]. – 1. Pensiero, in quanto concepito dalla mente; più in partic., anche dal punto di vista filosofico, la nozione che [...] una scienza, di una teoria. Per estens., modo di concepire, concezione: il c. hegeliano di illuminismo; il c. di spazio e di tempo in Einstein. 2. Giudizio, opinione riguardo a persona o cosa, che si forma soprattutto per via d’osservazione: bisogna ...
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svuotamento
svuotaménto (o svotaménto) s. m. [der. di svuotare (o svotare)]. – 1. L’azione e l’operazione di svuotare, il fatto di svuotarsi e di venire svuotato: s. di un serbatoio, di una vasca; per [...] di organi cavi (stomaco, cistifellea, intestino, ureteri, ecc.), tempo di s., la velocità con la quale il mezzo di contrasto di una determinata specie, presenti in una determinata zona dello spazio o di un corpo, abbandonano tale zona, così che la ...
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ripetitivo
agg. [der. di ripetere]. – Nel linguaggio scient. e tecn., di fatto, procedimento, dispositivo che è basato su una ripetizione o è caratterizzato da ripetizione: metodi r., in matematica, [...] lo stesso che metodi iterativi (v. iterativo e iterazione); fenomeno r., che si ripete più o meno esattamente e regolarmente nel tempo o nello spazio: in molti casi lo stesso che fenomeno periodico. Con sign. più ampio, nell’uso com., di ciò che si ...
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uguale
(meno com. eguale, ant. equale) agg. e s. m. e f. [lat. aequalis, der. di aequus «uguale, piano, equo»]. – 1. agg. a. Che nella natura, o nell’aspetto, non differisce, non si discosta sostanzialmente [...] della propria fama, del proprio valore (quindi molto bravo, eccellente). c. Che resta sempre uniforme per tutto il tempo che dura o per tutto lo spazio che occupa: procedere con andatura u.; parlare con voce u. (fig., uno stile u., senza sbalzi, non ...
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In fisica, spazio a quattro dimensioni (le 3 coordinate spaziali, reali, più il tempo, immaginario), introdotto da H. Minkowski (1908), per mettere in luce lo stretto legame fra lo spazio e il tempo, stabilito dalla teoria della relatività.
Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore che trascina l’evoluzione delle cose (lo...